Ventisette

38 16 98
                                    

Fa freddo. Tira molto vento che mi scompiglia i capelli e mi costringe a mettermi le mani incrociate davanti al petto per cercare di proteggere il mio corpo. Mi trovo in un campo isolato, mi guardo intorno per cercare qualcuno e vedo una figura in lontananza, così mi avvicino a passo spedito. Quando sono ormai a pochi passi dall'uomo mi fermo. 

-Scusa, dove siamo qui? 

Non ricevo alcuna risposta, non si degna nemmeno di girarsi dalla mia parte. Ripeto la domanda più ad alta voce nella speranza che si decida a rispondermi, ma niente da fare. A questo punto mi avvicino e gli metto una mano sulla spalla e lui lentamente si gira. Quando lo vedo in volto ritraggo la mano. 

-Papà… 

Mi fissa con uno sguardo impenetrabile. Io ammiro i suoi lineamenti, sono come incantata ma d'un tratto mi tornano in mente Annarita, Giacomo… Il mio stupore iniziale si trasforma in rabbia, comincio a urlargli contro tutto il mio dolore e sferro un pugno nel suo addome ma in quell'esatto momento il suo corpo diventa polvere e viene spazzata via dal vento. Rimango di nuovo sola, mi lascio cadere a terra e dò sfogo al mio dolore, piangendo e urlando. Poi sento un suono che diventa sempre più assordante. Solo quando apro gli occhi mi accorgo che è la sveglia. La spengo con violenza, è un suono insopportabile. Il mio battito è accelerato e ansimo rumorosamente. 

Mi giro dall'altro lato per vedere Leo ma noto che non è più al mio fianco. Mi alzo di scatto e perlustro la stanza con gli occhi assonnati. Se n'è andato? Una sensazione di angoscia mi assale. Guardo sul comodino nella speranza di vedere un suo biglietto come l'altra volta ma è vuoto. Mi butto indietro e mi copro la testa con le coperte. Pensavo di svegliarmi con lui al mio fianco e invece non è così. Forse è dovuto tornare a casa urgentemente. 

-Buongiorno principessa! 

Abbasso subito le coperte e lo vedo con in mano la colazione. Sul mio volto compare un debole sorriso. 

-Pensavo te ne fossi andato.

-E lasciarti da sola? Mai. 

Appoggia la colazione e si avvicina per schioccarmi un bacio sulle labbra. 

-Come stai?

Difficile rispondere a una domanda così semplice. 

-Prossima domanda?

Stavolta sono io ad avvicinarmi per far toccare nuovamente le nostre labbra, così da evitare anche di rispondere. 

-Dai ora mangiamo.

Prende la colazione, ma ho ancora un nodo alla gola che mi fa ingoiare la saliva a fatica e lo stomaco in subbuglio. 

-Mangia tu, io non ho fame.

Mi guarda con una faccia contrariata.

-Ho lasciato passare ieri, ma stamattina non mi smuovi. Se non mangi di tua spontanea volontà, ti faccio mangiare io a forza. 

Ride per cercare di sdrammatizzare. Che bello ora vengo anche ricattata dal mio ragazzo.

-Mi stai minacciando caro Leonardo? Fossi in te non lo farei. 

Mi lancia uno sguardo di sfida.

-È solo un avvertimento principessa.

Le nostre labbra si ricongiungono nuovamente e poi inizia a mangiare. Nel vedere che non mi neanche sforzo di allungare il braccio, strappa un pezzo del suo cornetto e me lo avvicina alla bocca. 

-Fa vedere come si apre la bocca. 

-Ehi non sono una bambina. 

Incrocio le braccia davanti al petto e metto su un finto broncio. 

ᴘᴇʀ sᴇᴍᴘʀᴇ?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora