Non so che fare. Non so se scrivergli o lasciar stare. In effetti, perché dovrei farlo? Non avrebbe alcun senso, giusto?
Mentre la mia lotta interiore continua, il mio sguardo è rapito dalla grossa sfera luminosa in cielo, la splendida luna, così intrigante e ammaliante. È di un bianco lampante con macchie più scure sulla superficie. Sembra la regina del cielo, le numerose stelle luccicanti che la circondano sembrano essere incantate dal suo fascino. Essa illumina anche l'ambiente che ha sotto: gli alberi sembrano muoversi a ritmo per accoglierla, l'erba chiede la sua luminosità, gli animali trovano conforto in essa. Le nuvole invece, la invidiano e non vogliono che essa sia vista, così pian piano la coprono, pezzo dopo pezzo. Dal suo bianco luminoso, si trasforma in una macchia oscura, che viene privata della sua bellezza. Le nuvole si vendicano, gli alberi smettono di muoversi, l'erba tace. Sento la luna così vicina, sento ciò che prova, in fondo anch'io sono stata privata della mia lucentezza, del mio essere felice. Mi piace ammirare il paesaggio, la luna, le stelle, gli alberi, credo essi possano capirmi più di qualsiasi essere umano, in silenzio esprimono ciò che io non so dire a parole, capiscono ciò che provo nel silenzio della notte.
Nel frattempo, una delle due parti dentro di me prevale sull'altra. Vabbè dai scriviamogli. Segno il numero sul mio telefono e apro la chat su WhatsApp ma non so come iniziare, lo "ciao" è troppo classico. Mh… ok forse ho trovato. Digito:-Odio l'inglese.
Passano pochi istanti che subito il telefono suona.
-Volevo solo essere creativo :-)
Mi scappa un mezzo sorriso.
-La creatività non è cosa tua.
Ribatto.-Oh dai, già il fatto di aver scritto il numero nel libro è creativo.
Beh dai qui non ha tutti i torti, non me lo sarei mai aspettato.-Mhh… Potevi fare di meglio.
-Pensa come vuoi, ma prima o poi ti sorprenderò con la mia creatività. Comunque che fai ancora sveglia? ;-)
E ora che gli rispondo? Credo sia scontato il motivo per il quale non dormo.
-Non avevo sonno e volevo leggere un po'. Tu piuttosto?
-Anch'io niente sonno.
Bene e ora come si continua? Non so che altro dirgli. Mentre la mia testa continua a lavorare, sento un rumore provenire da fuori. Mi giro di scatto e due occhi gialli fissano i miei. Nell'oltretomba della notte non riesco a focalizzare la figura da cui provengono le due lunette gialle, poi le nuvole si muovono, la figura si illumina… È un piccolo cucciolo di volpe, mi guarda fisso, sembra che chieda aiuto, ma aiuto per cosa? D'un tratto, si abbatte per terra, stupita mi alzo di scatto e mi avvicino alla finestra. È ferito, la zampa sanguina, è solo. Non posso stare qui senza fare niente, devo aiutarlo. Esco dalla stanza e vado in un armadietto dove in teoria teniamo un kit di emergenza, sempre se mia zia non l'abbia spostato, ma per fortuna trovo qualcosa che fa al mio caso. Apro la porta con molta cautela e cerco di non far troppo casino per non svegliare mia zia. Immagino solo la miriade di domande che mi farebbe. Mi giro e la vedo lì, sdraiata per terra, sofferente, chissà cosa le è accaduto. Mi guarda con occhi imploranti. Mi avvicino piano, per non spaventarla e lei sembra dirmi di farmi più avanti e di non aver paura. La raggiungo e l'accarezzo dolcemente, sedendomi vicino a lei.
-Ehi piccola, non ti preoccupare ci sono io qui con te.
Trema, ha freddo ed è terrorizzata.
-Shh tranquilla.
Verso dell'acqua ossigenata sulla ferita e poi tampono con un vecchio straccio. Fa dei teneri versi di pietà.
-Non preoccuparti ho quasi finito, tra poco sei libera.
Fascio la ferita con molta accuratezza.
-Sei fortunata, piccola volpe, la tua ferita è facile da curare, la mia invece è più profonda, impossibile da guarire.
Mi guarda come se avesse capito ciò che ho detto, come se mi capisse, come se volesse fare anche lei qualcosa per me.
-Ecco fatto, ora forza alzati.
Con una mano le prendo la zampa ferita e con l'altra la aiuto a darsi la spinta. Pian piano si alza e le appoggio lentamente la zampetta sull'erba.
-Vai ti sei alzata, ora prova a camminare. Puoi farcela.
Con fatica fa un passo dopo un altro allontanandosi sempre di più da me. Prima di scomparire totalmente però si gira e mi fissa ancora una volta con quei suoi occhietti gialli ed è come se mi stesse ringraziando attraverso lo sguardo.
-Prego piccola volpe.
Sorrido lievemente e la guardo scomparire. Solo ora realizzo di essere uscita di casa da non so quanto tempo. Mi sdraio completamente per terra con il vento che mi accarezza, l'erba sotto di me e la luna alta in cielo.
-Ciao luna, vedo che ti sei ripresa la tua luce, me ne vuoi regalare un po'? Ne avrei proprio bisogno.
Ora è meglio rientrare. Quando entro in camera vedo sul display dei messaggi di Leonardo:
-Bella la luna stasera, vero?
-Ehi, ti sei addormentata?
-Credo proprio di sì. Allora buonanotte ;-)Gli rispondo:
-Sono ancora sveglia, soltanto che una piccola volpe ha avuto bisogno di me.
-Che aveva?
-Una zampetta ferita.
-Mi dispiace per lei.
Ma in tutto ciò, penso che non gli ho fatto la domanda principale.
-Ma perché mi hai dato il tuo numero?
Ora voglio proprio vedere cosa risponde.
-Non posso dare il mio numero ad una bellissima e simpatica ragazza?
Io bellissima e simpatica? Credo abbia sbagliato completamente persona.
-Credo tu abbia sbagliato ragazza. E poi, io simpatica? Ti ricordo che sono depressa, non a caso sono obbligata a vedere tuo padre.
-Non sei depressa, stai solo passando un brutto periodo.
Ed ecco che inizia a fare le sedute notturne.
-Se il tuo intento è farmi da psicologo notturno, è meglio smetterla qui.
Con mia sorpresa, mi risponde subito.
-Nah dai è solo che mi stai simpatica e ripeto, sei bellissima.
A me invece già sta antipatico.
-Ora è meglio che vado a dormire. Buonanotte.
-Buonanotte piccola depressa.
Piccola depressa?
-Piccola depressa?
-Beh è un nomignolo, non ti piace? Se vuoi cambio, come ho detto prima sono molto creativo.
-Stupido. La tua creatività è caduta in basso un'altra volta.
Lascio il telefono sulla poltrona e mi addormento nel cuore della notte.
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ᴘᴇʀ sᴇᴍᴘʀᴇ?
RomanceÈ così straziante quando ti viene levato ciò a cui tieni di più, un minuto prima ce l'hai e l'altro no, nemmeno il tempo di rendertene conto, dal nulla non hai più ciò che avevi. È proprio ciò che è successo a Elisa, un'adolescente dall'animo dolce...