-CHAPTER 3-

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DRACO'S POV.

<<Confringo>> Dice calma, ma il suo tono di voce è rabbioso.

Uno tra i tanti anelli esplode, lasciandomi il segno.

Hai capito la piccola puttana...

Sono arrabbiato? Sì cazzo, però mi piace il fatto che mi sappia tenere testa. L'unica qua dentro.

E poi... è sexy quando si infuria.

Dio, Draco! come puoi fare questi pensieri in un momento dove il tuo fottuto dito è quasi andato a fuoco, l'intera Sala Grande vi sta guardando, ed inoltre nessuno può metterti i piedi in testa. Torna in te porca troia!

<<Sei stato fortunato che non abbia fatto esplodere te, Malfoy. E anche questa volta ho vinto io. Ops, hai trovato qualcuno migliore di te? Oh beh, fattene una ragione e non metterti mai più contro di me. Patetico>> Continua alzandosi ed andandosene. Cammina lentamente ed in modo sensuale. Sa di essere osservata, specialmente da me.

<<Cosa cazzo guardate tutti? Fanculo>> Sbraito per farmi sentire.

Ogni singola persona distoglie lo sguardo. Sanno di cosa sono capace, hanno paura.

Sei un mostro.

No, non lo sono.

Sì, lo sei.

Prendo le mie cose e mi alzo di scatto, facendo sobbalzare il ragazzino seduto affianco a me.

"E anche questa volta ho vinto io". Non la passerà liscia dopo questo. La farò impazzire.

Probabilmente lo farà prima lei con te.

La odio.

Puttana del cazzo.

Cammino velocemente lungo i corridoi. Dove sto andando? Non lo so. Continuo fingendo di saperlo perfettamente. Spingo chiunque si immischi sul mio percorso, facendolo finire addosso ai freddi muri di pietra.

Prendo di sfuggita il foglietto con scritto l'orario dalle tasche dei miei pantaloni di seta costosissimi. Il pezzo di carta è completamente stropicciato. Chissà da quanto tempo è lì.

Salgo ogni specie di scala. Prima o poi finirò nell'aula di Divinazione, o almeno lo spero.

Cambio strada ogni due per tre. Sono l'unico in questa parte del castello. I personaggi dipinti nei quadri, per lo più antichi, mi esaminano farfugliando qualcosa.

Draco, non puoi incazzarti anche con dei dannati quadri.

Sono arrivato in una torre, lo riconosco dalle strette scale a chiocciola e dai muri scrostati. Che merda.

Finché, eccola cazzo. Fa terribilmente caldo, devo esserci di sicuro. Inoltre c'è un soffocante odore di tè.

Entro nell'aula passando dalla porta e quasi litigando anche con la tenda che la ricopre, dopo essermi impigliato con uno dei miei fottuti anelli.

La sala ospita almeno venti tavolini rotondi, tutti circondati da poltroncine foderate di chintz e piccoli, grassi sgabelli. Il tutto è illuminato da una bassa luce scarlatta; le tende alle finestre sono tirate, e le numerose lampade sono drappeggiate con sciarpe rosso scuro. Fa davvero caldo, cazzo, e il fuoco arde nel camino lambendo un grosso bollitore di rame che emana un profumo intenso, quasi malsano. Gli scaffali che corrono tutto attorno ai muri circolari sono stipati di piume impolverate, mozziconi di candele, scatole di vecchie carte da gioco, innumerevoli sfere di cristallo argentate e una gran varietà di tazze da tè.

Attractive. // Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora