-CHAPTER 16-

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E fu così che mangiammo a più non posso, strapazzati dal cibo che continuava ad arrivare come un treno; era buonissimo, assolutamente, ma esagerato. Me ne pento? Sì. Lo rifarei? Probabile.

Ogni tipo di pietanza riempiva i nostri stomaci brontoloni e cazzo, si stava così bene: sia per il cibo che per la compagnia.

In effetti non avrei mai pensato di ritrovarmi insieme a Malfoy, nel bel mezzo di una mattinata splendente, a riempirmi come un pallone di tutto e di più dopo aver ricevuto il suo invito al Ballo del Ceppo. Sembra una barzelletta.

Mi ha portata lì, come se fosse il nostro piccolo e segreto appuntamento. Mi sono resa conto troppo tardi di aver tenuto stretta la sua mano nella mia per un sacco di tempo, letteralmente. Però ero in pace con me stessa; mai stata più tranquilla.

È stato così educato con gli elfi che lavoravano lì, portava loro rispetto come se fossero suoi coetanei. Mi ha affascinato tutto ciò.

Io e lui, una cassa di frutta vuota messa verticalmente la quale fungeva da tavolino, due miseri e fottutamente piccoli sgabelli, centinaia di piccoli elfi e cibo a non finire. In sottofondo le nostre stupide chiacchiere: di come aveva distrutto Potter il primo anno ad una partita di Quidditch, io che gli spiegavo il modo in cui sono diventata una ladra di libri, i suoi pensieri per quanto riguarda Silente, le mie preoccupazioni su Divinazione, lui che cerca di organizzare altri appuntamenti per le ripetizioni e risate no stop.

Magnifico lo definirei.

Non mi era mai capitato e probabilmente non accadrà mai più.

Cosa mi sta facendo quel ragazzo?

Questi sono miei pensieri il giorno seguente, alle 17:24, mentre sorseggio una tazza di tè con Fiona appollaiata sulle mie gambe nel divanetto della mia stanza. Certe cose hanno bisogno di tempo prima di essere realizzate.

Malfoy non l'ho più visto da ieri sera, quando eravamo rientrati nella nostra Sala Comune dopo aver passato tutta la giornata in una dannata cucina. Cazzo se mi sono divertita.

Mi ha salutata con il suo solito modo da galletto: "ci vediamo, ragazzina", e poi si è blindato nella sua stanza. Non posso sapere se sia mai uscito, dato che io non ho fatto diversamente. La colazione e il pranzo possono aspettare domani.

E ancora una volta la solitudine riaffiora come una vecchia amica, pronta a prendersi gioco di me ogni volta che non dovrebbe.

Vorrei solamente avere qualcuno con cui parlare...

Malfoy.

Non chiederò mai la sua pietà, assolutamente.

Insomma, siamo ancora nemici, no?

No.

No.

Mi alzo con malavoglia, pettinandomi con le dita i miei mossi capelli, che fino a prima erano racchiusi in una coda alta. Sistemo in velocità la divisa e spruzzo ovviamente il mio tanto amato profumo alla cannella.

Meravigliosamente perfetta.

A questo penso guardandomi nello specchio. Nessuno può e potrà mai essere migliore di me. No signore.

Bacio con non curanza la testolina di Fiona, la quale ricambia svolazzando di qua e di là. Adorabile.

E ancora una volta mi ritrovo nella giungla, dove sono io la regina.

La Sala Comune, come il resto dei giorni, è piena zeppa di Serpeverdi: alcuni provano a studiare, altri si divertono giocando a scacchi magici, e le solite coppiette stanno nell'angolino a sbaciucchiarsi... Patetici.

Attractive. // Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora