Attractive. // Draco Malfoy

-CHAPTER 45-

DRACO'S POV.

<<Piccola, sei pronta?>> Invado i suoi confini, non curandomi di bussare nemmeno.

Hai preso troppa confidenza con questa cosa...

Lei.

Lui.

Le sue luride mani che levigano il suo bel décolleté, entrambi davanti allo specchio.

Sporco figlio di puttana.

Non ci vedo più dalla rabbia; la vista si offusca sempre di più, assorbendo l'unico spiraglio lucente che mi faceva rimanere sobrio. Ora niente più. Solo oscurità.

Succede tutto così velocemente: Baker attaccato al muro mentre colpisco no stop la sua faccia da cazzo.

Un pugno.

Un altro ancora.

Tutto il resto sembra non esserci.

Vedo solo sangue, e la mia ira che fuoriesce come lame taglienti.

Le braccia mi fanno male, le nocche sono sfracellate.

La stava toccando.

Delle urla mi fanno tornare alla realtà, bensì continuo quello che avevo iniziato, aumentando la forza.

Sei fortunato se sta sera non ti uccido.

<<Draco! Draco, smettila ti prego! Draco, guardami!>> Grida strazianti, piene di dolore, mischiate alla paura, all'inconsapevolezza.

<<Blaise! Aiutaci, Blaise!>> Chiama ma non ne faccio conto.

Continuo.

Continuo.

Continuo.

Una manina si posa cautamente sulla mia spalla. Percepisco il terrore, la disperazione. La sua manina.

<<Draco, lo ucciderai così! Ti prego, smettila!>> Le parole rimbombano nella mia testa, accendendo qualcosa.

Le faccio paura?

Sta avendo paura di me?

<<Che succede?!>> Qualcuno entra, e cerca con tutte le sue forze di portare via da me quel coglione.

<<Blaise, per favore, aiuto>> La sua voce spezzata dai singhiozzi mi fa smettere.

Sta piangendo?

Zabini esce di fretta, portando con sé il malcapitato.

Perché non riesco mai a controllare la rabbia?

Sanguigno eccessivamente, avvicinandomi a lei prudentemente. Non so come potrà reagire.

<<Vai via!>> Urla e una parte di me si spezza.

Sono una testa di cazzo.

<<Non voglio più vederti!>> Altro che spade o incantesimi, questo ha lacerato il mio cuore.

Per Salazar, che cosa ho fatto?

La abbraccio d'istinto, provando a calmarla mentre si dimena alla mia presa.

Cerca di lottare, di sfuggire da me, ma la stringo sempre più forte.

Il suo respiro affannoso, i battiti cardiaci irregolari.

Ha pensato davvero quelle cose.

Non mi ama più.

Non è vero.