"Troppo.. nero"
Mia si guardó allo specchio dentro al camerino e ripensò a quello che le aveva detto Natasha quella stessa mattina.
Quando lei l'aveva fatta entrare nella sua stanza, la rossa sembrava quasi preoccupata. Natasha aveva detto a Mia che aveva visto uscire Steve dalla sua stanza la mattina presto.
Non gli aveva detto niente, almeno non prima di scendere al piano di sotto e sedersi a tavola con lui.Sembrava fresco come una rosa, come sempre d'altronde. Lei gli aveva chiesto come mai l'aveva visto uscire dalla stanza di Mia e lui aveva alzato subito le spalle, sperando che lei poi cambiasse argomento anche se sapeva bene che non l'avrebbe fatto fino a quando non gli avesse estorto informazioni.
In fondo era il suo lavoro.
"Siamo stati a cena fuori e abbiamo alzato in pó il gomito"
Natasha a quel puntò alzò gli occhi al cielo. Ovviamente, aveva pensato.
"Peccato che l'acol su di te non abbia alcun effetto" - disse poi lei -"e Mia?"
"Mia era abbastanza fuori fase" - sorrise
Nat appoggiò il viso sulla mano e si puntò sul gomito. Steve aveva lo sguardo da innamorato e lei quegli occhi chiari, luminosi così, li aveva visti solo una volta da quando lo conosceva.
"Perché sorridi?"- chiese -"che cosa ti ha detto?"
Steve sembrò leggermente imbarazzato nell'entrare nell'argomento ma poi sputò il rospo, come se avesse bisogno di parlare con qualcuno da tanto tempo.
Raccontò a Natasha tutto quello che era successo la sera precedente, proprio come fanno i migliori amici. Le disse che Mia era bellissima con quel vestito bianco, che l'aveva fatto sorridere tante volte ed era stato bene. Disse che dopo che erano usciti dal bar l'aveva tenuta sempre fra le sue braccia e che lei diceva cose senza senso. Poi continuò dicendo la cosa che più gli aveva fatto piacere, perché sapeva che quando qualcuno alza il gomito dice sempre la verità, e quando Mia, con quel suo sorriso dolce, gli aveva detto che era bellissimo il suo cuore aveva cominciato a battere più veloce del normale."Non penso che lei se lo ricorderà"
Nat si portò una mano in fronte e scosse la testa.
"Ti sei fatto tutti sti film mentali invece di rimanere con lei e chiederglielo direttamente"
"Non mi risponderebbe mai anche se se lo dovesse ricordare"
La rossa scosse di nuovo la testa -"non la conosci ancora abbastanza" - si alzò e si diresse verso il piano di sopra -"più tardi ci parlerò io"
Steve le sorrise e mimó un grazie, poi si alzò e uscì di casa.
Ovviamente Natasha non aveva ancora fatto parola di quello che lei e Steve si erano detti a Mia. Si era fatta raccontare tutto anche dalla diretta interessata e poi l'aveva convinta -ancora non sapeva come- ad uscire per pranzare insieme e fare un po' di shopping terapeutico tra amiche.
Mia si era convinta ad andare insieme all'unica persona che, dopo quello che aveva combinato, non l'avrebbe giudicata mai male. Non era sicura al cento per cento che Tony l'avrebbe compresa, dopo tutto però era stato lui a dirle che l'acol su Steve non aveva effetto.
Se lo ricordava ancora quando, non molto tempo prima, avevano parlato di come suo padre aveva assistito alla trasformazione di Steve Rogers da piccolo e gracile ragazzo di Brooklyn a quello che era diventato simbolo dell'America.
"Il siero ha amplificato tutto quello che lui era già prima" - le aveva detto Tony e lei lo ascoltava come una bambina curiosa -"proprio.. tutto"
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𝑶𝒗𝒆𝒓𝒉𝒆𝒂𝒅 || Marvel Story ||
FanficSono passati due anni da quando lo S.H.I.E.L.D è caduto in rovina e Nick Fury ha usato tutte le sue forze ed una squadra di pochi e fidati agenti per rimetterlo in piedi. Mia Torres è una di loro. Dopo l'ultima missione che l'ha quasi uccisa, Mia...