XXVIII

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Mia allungò il braccio per spegnere la sveglia. Aveva voglia di restare nel letto, avvolta dal lenzuolo, ancora per un po', ma sapeva che nel giro di dieci minuti se non si fosse alzata avrebbe trovato la sua amica davanti alla porta di casa.

Non è che le mancasse la voglia di uscire e andare al parco insieme a Chloe e Ilary ma aveva fatto un bel sogno e voleva tornare solo a chiudere gli occhi.

Si passò le mani sul viso e sorrise da sola, pensando a quanto fosse stata stupida a non ammettere prima che si fosse invaghita di un'uomo bellissimo.

E infatti aveva sognato proprio lui.

Inutile dire che Mia aveva sperato fino all'ultimo che Steve si recasse in Wakanda per parlare con lei e provare a mettere a posto le cose.

Mia sapeva che non era colpa sua, e sapeva che se lo avesse ascoltato,se avesse sentito le sue spiegazioni, lo avrebbe perdonato senza battere ciglio. Ed era andata proprio così.

Steve si era fidato della persona sbagliata al momento sbagliato. Si, perché forse Sharon poteva essere anche la persona giusta, ma in quel momento non lo era e probabilmente, con gli sbagli che aveva fatto, non lo sarebbe mai più stata.

Quello che Mia aveva sperato era che Steve si fosse accorto dei suoi sbagli, e che forse era meglio tardi che mai.

I suoi pensieri, e anche la voglia di tornare a sognare Steve, furono interrotti dal vibrare insistente del suo cellulare. Si affrettò ad afferrarlo e guardò i due messaggi che le erano appena arrivati.

Sorrise e si morse il labbro inferiore. Si sentiva una ragazzina di quindici anni alla prima cotta. E anche se erano passati anni, in quel momento, si ricordò perfettamente come si era sentita quando aveva quindici anni e si era innamorata del più bello della scuola.

Da quando aveva lasciato il Wakanda il suo pensiero fisso era l'uomo biondo dagli occhi azzurri e con il sorriso mozzafiato che la stava facendo andare fuori di testa.

Guardò di nuovo il cellulare e rilesse un paio di volte il messaggio che le era stato inviato proprio da quell'uomo.

Da 555****

Buongiorno signorina!

Steve non si era spinto oltre, di nuovo. Non aveva pensato al fatto che quel messaggio poteva essere un copia e incolla di quello del giorno prima, l'aveva inviato e basta.

Lui, infatti, le aveva scritto lo stesso messaggio al sabato, non appena si era alzato e lei gli aveva risposto qualche ora dopo, con un sorriso enorme stampato sulle labbra, proprio come quella domenica mattina.

Il capitano sapeva che Mia sarebbe tornata alla base il lunedì, perciò il giorno successivo, ma ciò non gli impedì di volerla sentire anche se si era visti solo due giorni prima.

Mia si alzò dal letto, si mise seduta sul materasso con le gambe incrociate e si legò i capelli, poi memorizzò finalmente il numero di telefono e gli rispose.

A: S. Rogers:

Buongiorno a lei, capitano!

Il giorno prima aveva riflettuto a lungo su cosa scrivere e cosa no o su come soprannominarlo in rubrica e invece quella mattina era successo tutto di getto.

Diede un'occhiata veloce all'ora prima di gettare il cellulare fra le lenzuola sgualcite e prepararsi per andare al parco insieme a Chloe.

Sentì vibrare il telefono ma era dannatamente in ritardo e non ci diede molto peso.

Si fece una doccia veloce, legò i capelli in una coda più ordinata di quella che aveva fatto precedentemente e poi indossò uno dei suoi tanti vestiti estivi a fiori.

𝑶𝒗𝒆𝒓𝒉𝒆𝒂𝒅 || Marvel Story ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora