𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟏𝟕

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[Jimin]

"Lei...lei non mi aveva mai raccontato di tutto questo, non ne sapevo nulla. Ero convinto di essere il suo unico figlio."

Sono seduto sul divano di fronte a quello dove è seduto Taehyung e lo ascolto, senza però prestare la dovuta attenzione.
Fisso un punto indefinito davanti a me, totalmente incapace di parlare o di muovermi.

Nell'ultima ora sono successe troppe cose che ancora non riesco a realizzare e che probabilmente non realizzerò mai completamente.
Quando sono venuto qui mi sarei aspettato qualsiasi cosa, ma non questo.
Non di certo scoprire che mia madre, che credevo morta da anni, è invece ancora viva e si è rifatta una vita avendo addirittura un altro figlio.
Un figlio che porta il nome di Kim Taehyung.
L'odioso e insopportabile Kim Taehyung.

"Lei conosce bene Jungkook, essendo io un suo cliente fidato da diversi anni. Quando ho scoperto che aveva iniziato a frequentarti gliene ho parlato e, appena ho fatto il tuo nome, ho notato come la sua reazione fosse insolita ma in quel momento non ci feci molto caso."

Taehyung parla con tono elegante e pacato, molto diverso da quello che sono abituato a sentire.
Non c'è più quella solita traccia di scherno e superiorità nella sua voce.

Il mio cuore inizia a battere più velocemente e mi sistemo meglio sul divano, rompendo finalmente il silenzio nel quale sono caduto da diversi minuti.

"Lei...lei vive qui?" chiedo, la voce che trema.

Non potrei sopportare la possibilità di aver incontrato mia madre per strada o addirittura al bar durante un mio turno senza sapere che fosse lei.

"No, lei e mio padre vivono entrambi a Seul. Io vivo qui da solo da molti anni ormai."

Tiro un leggero sospiro di sollievo.

"Qualche giorno fa, mentre ero in visita da loro, ha finalmente deciso di raccontarmi tutto. Mi ha preso da parte, dopo cena, e mi ha svelato ogni cosa. Inizialmente, come te, non potevo crederci...ma poi mi ha mostrato i tuoi certificati di nascita."

Il mio cuore si ferma per un momento.
Quindi, nonostante abbia deciso di sparire dalla mia vita, ha deciso di conservare un mio ricordo.
Chissà se in questi anni le sarà mai capitato, almeno una volta, di pensare a me.

"Dopo aver realizzato la cosa, ho sentito nascere un forte senso di protezione nei tuoi confronti. Non ti ho mai sopportato, sono sincero. Ti trovavo così irritante. Ma sono un uomo di sani valori, e tu sei sangue del mio sangue. Non potevo fare finta di nulla."

Rimango in silenzio, incapace di dire qualsiasi cosa.
Mi mordo il labbro cercando, per l'ennesima volta, di non scoppiare a piangere.

"Perché?" mi limito a chiedere mentre alzo lo sguardo e incontro quello del mio fratellastro.

"A cosa ti riferisci?"

"Perché sparire dalla mia vita in questo modo facendomi addirittura piangere la sua morte? Sono cresciuto da solo, con un padre che non mi ha mai accettato e una matrigna che mi ha sempre fatto sentire come un oggetto totalmente privo di valore."

A quel punto una lacrima calda scende e inizia a farsi strada sul mio viso, senza che io potessi fermarla.

"Ero solo un bambino, Taehyung. Ero solo un bambino." aggiungo, per poi scoppiare a piangere e nascondere il viso con le mani.

"Jimin." mi dice lui, avvicinandosi e inginocchiandosi davanti a me in modo che il suo viso sia all'altezza del mio.

Mi afferra i polsi spostandomi le mani, in modo da potermi guardare negli occhi.

𝐁𝐑𝐄𝐀𝐊 𝐌𝐘 𝐑𝐄𝐂𝐎𝐑𝐃𝐒 𝐁𝐀𝐁𝐄 𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora