𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟐𝟖

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[Jimin]

"I'm still fixing all the cracks."

Busso alla porta in legno massiccio dell'imponente villa di mio fratello, spostando nervosamente il mio peso da un piede ad un altro.

Dopo una settimana trascorsa senza rivolgerci la parola, ieri sera si è presentato a casa mia senza preavviso dicendomi che aveva bisogno di parlarmi.
La presenza di mio padre, tuttavia, rendeva le cose complicate e abbiamo quindi deciso di darci appuntamento per oggi a casa sua.
Non ho la minima idea di cosa debba dirmi e mi sento molto nervoso.

A risvegliarmi dai miei pensieri è la porta che si apre con un leggero cigolio, rivelando lo sguardo profondo di Taehyung.

"Jimin, sei qui." dice, una nota di nervosismo nella sua voce.

"Hai detto che dovevi parlarmi, quindi eccomi qui." dico, a bassa voce.

Lui rimane in silenzio e si sposta, invitandomi ad entrare.
Varco la soglia della villa e raggiungo subito il suo salotto, sedendomi poi su uno dei due divani.
Mi sembra passato così poco da quando ho messo per la prima volta piede qui dentro, la stessa volta in cui ho scoperto di nostra madre.
Invece sono ormai passati due mesi e questa villa è diventata quasi come una seconda casa per me.

Taehyung mi raggiunge e si siede sul divano di fronte a me, un silenzio assordante avvolge l'ambiente.
Tossisco, cercando il modo migliore per iniziare una conversazione.

L'ultima volta in cui ci siamo visti non ho fatto altro che gettare su di lui tutta la mia frustrazione e ora che sono di nuovo in sua presenza mi sento molto imbarazzato per quanto successo.

"Dunque...cosa dovevi dirmi?" chiedo, timidamente.

Lui mi rivolge un sorriso forzato, sistemandosi meglio sul grande divano rivestito di velluto.

"Prima di tutto...come stai?"

Rimango in silenzio, rendendomi conto che da due mesi a questa parte non so come rispondere a questa domanda.

"Bene." mento.

Lo sento sospirare rumorosamente.

"Jimin, sono molto preoccupato per te. Yoongi mi ha detto che stai bevendo molto e stai saltando molti turni a lavoro e Seokjin mi ha riferito che spesso ti presenti alla sala completamente fuori di te."

Alzo gli occhi al cielo, per poi scuotere la testa.
Quasi stento a credere a ciò che ho appena sentito.

"Quindi ora state complottando tutti contro di me. Fantastico, mi mancava essere spiato in ogni mio movimento." replico, freddo.

"Jimin, nessuno vuole spiarti o complottare contro di te. Semplicemente teniamo molto alla tua salute e siamo tutti molto preoccupati."

A quel punto il dolore che avverto nel petto da ormai due mesi inizia ad intensificarsi, tramutandosi molto presto in rabbia.
Ultimamente mi succede molto spesso, molto più spesso di quanto io non voglia in realtà.
Mi alzo in piedi e Taehyung alza lo sguardo per continuare a guardarmi negli occhi.

"Certo, del resto lui lo ha fatto per proteggermi, giusto? Avete ragione, ha fatto un gesto così nobile. Io sono solo un bambino capriccioso che dovete tenere sotto controllo." inizio a dire a voce alta, mentre le prime lacrime iniziano a scorrere lungo le mie guance.

"Jimin..." dice Taehyung in un tentativo di tranquillizzarmi, alzandosi in piedi a sua volta.

"È semplicemente sparito, senza lasciare alcuna traccia, senza nemmeno avvisarmi. Ma giusto, lui è un eroe..."

𝐁𝐑𝐄𝐀𝐊 𝐌𝐘 𝐑𝐄𝐂𝐎𝐑𝐃𝐒 𝐁𝐀𝐁𝐄 𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora