Una sigaretta

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Io: mamma io esco
Antonella: ma sono le 21:00, dove vai?
Io: vado al parco, voglio vedere le stelle
Antonella: va bene, ma non fare tardi
Io: certo

Metto la giacca, prendo il telefono e chiavi di casa per poi uscire dall'abitazione.

Percorro il marciapiede lungo le strade di Roma, la città di notte mi piace. C'è così tanta pace. Cammino lentamente, voglio godermi l'aria fresca della notte e pian piano arrivo al parco.

Quando arrivo mi metto seduto sotto un albero e prendo il mio pacchetto di winstrol blu dalla tasca della giacca. Prendo una cicca e la accendo. Me la porto alla bocca per poi espirare il fumo.

Fumare fa male eppure è l'unica cosa che mi fa sentire leggero e libero. Chissà perché tutte le cose che fanno male alla fine ti fanno stare bene.

A scuola va tutto una merda, ci sono troppe cose da studiare e non riesco a stare al passo. Per non bastare Diego, il mio migliore amico, si è trasferito a Milano perché suo padre ha trovato lavoro lì. Mi manca tantissimo, senza di lui non so che fare, lui era ed è il mio punto di riferimento.

X: ciao

Sposto lo sguardo verso quella voce e trovo un ragazzo della mia stessa età. Sarà più basso di me di qualche centimetro, septum, tatuaggi, capelli castani e occhi verdi.

Io: ciao, ci conosciamo?
X: no

Si siede vicino a me.

X: vengo sempre qui di sera
Io: anch'io, ma non ti ho mai visto
X: io si, ma non ho mai avuto il coraggio di parlarti
Io: come mai?

Distoglie lo sguardo dal mio e prende un respiro profondo per poi rispondermi.

X: non sono molto bravo a fare amicizie, tu mi incuriosisci ecco. La cosa che mi bloccava credo fosse la mia timidezza

Non so che dire.
Vuole fare amicizia con me?
Beh, mi farebbe piacere avere un amico, oltre Diego. Quindi... perché no?

Io: mi farebbe piacere diventare tuo amico
X: davvero?
Io: certo! Piacere io sono Emanuele, ma chiamami pure Lele
Tanc: io sono Tancredi, ma chiamami Tanc
Io: vuoi?

Dico alludendo alla sigaretta è accetta e così tra un tiro e l'altro iniziamo a parlare e ha conoscerci.

Dopo sei mesi...
Sono passati mesi da quando ho conosciuto Tancredi e mi sto rendendo conto di quanto lui sia indispensabile per me.

Per riassumere in breve: è la mia vita.

Quando sono vicino a lui mi si ferma il respiro, il cuore batte all'impazzata e quando il suo respiro si infrange sulla mia pelle mi formicola.
So cos'è tutto questo, si chiama amore. Per la prima volta in tutta la mia vita sto provando amore ed è bellissimo.
Vorrei dirgli di questi miei sentimenti, ma se rovinassi tutto? Non voglio perderlo, io ci tengo.

Antonella: Lele! C'è un tuo amico!
Io: vengo Ma!

Amico? Non aspetto nessuno.
Scendo di sotto e trovo Tancredi che parla con mia madre.

Io: che ci fai qui?
Tanc: ciao Le, sono venuto a prenderti per andare al parco. Non ti fa piacere?
Io: certo solo-
Tanc: ti aspetto di sotto. Ciao Antonella

Esce dalla porta e mia madre inizia un interrogatorio senza fine, che metto a tacere perché c'è Tanc di sotto. Ma quando tornerò a casa so che gli dovrò un sacco di spiegazioni. Lei sa che sono gay, da due anni ora mai e adesso penserà che ho una relazione in segreto.

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