Non credevo a me

371 25 2
                                    

È la prima volta che scrivo in terza persona, se ci sono degli errori scusatemi.
Buona lettura

Una normale giornata di sole giace su Roma, precisamente su Morena.
E in una casa un ragazzo dai capelli mori con il nome di Emanuele è seduto sul divano in salotto con un proprio parente, il suo cugino Benjamin.

Stanno guardando un film romantico, precisamente "Baciati dalla Sfortuna", entrambi in silenzio, si sente solo il rumore dei pop-corn che sgranocchiano nel frattempo.

Ad un tratto suo cugino chiede all'altro se vuole le coccole e quest'ultimo senza esitare si mette tra le sue gambe aspettandole felice.

Benjamin inizia a massaggiare le spalle del più piccolo finché dopo qualche minuto inizia a portarle davanti, verso il petto, ma in modo più sensuale. Una mano finisce sulla coscia del moro fino a salire verso l'inguine.

Il ragazzo trema spaventato senza saper reagire, perché proprio a lui doveva succedere?

Finché non dice "devo andare in bagno" e così si alza di corsa correndo le lunghe scale fino al bagno.

Si chiude dentro e appoggia la schiena alla porta per poi scivolare verso il pavimento scoppiando a piangere.
Si porta le gambe al petto e ha paura delle conseguenze, davvero tanto.

Si ricorda di avere il cellulare con sé e chiama il suo ragazzo, Tancredi Galli.

Un ragazzo dai capelli ricci castani, occhi verdi, labbra leggermente carnose e magrolino.

Preme subito il suo numero tra i contatti e si porta il cellulare all'orecchio aspettando con ansia una risposta dall'altra parte.

Tanc: ciao amore
Lele: ci-ciao

Sussurra tra i singhiozzi spaventato, non sa neanche come dirglielo, ma lo vuole lì con lui. Poi sa già che appena i loro occhi si incontrano si dicono tutto senza volerlo.

Tanc: arrivo

Spegne la chiamata.

Lo sapeva che non c'era bisogno di aggiungere altro perché lui lo capiva.

Tancredi era l'unico che lo faceva.

Dopo dieci minuti sentì suonare, ma non si muove dal bagno, lo aspetta lì, nel suo piccolo rifugio temporaneo.

Sente il suo ragazzo salire velocemente le scale e così si sposta dalla porta per poi girare la chiave.

Tancredi entra nella stanza e a vedere il suo ragazzo in lacrime lo distrugge.

Si avvicina a lui e lo stringe dolcemente facendogli appoggiare il viso al proprio petto.

Io: ho avuto così paura

Sussurra contro il suo petto.

Tanc: adesso ci sono io

Delicatamente lo prende in braccio, a modi sposa, e lo porta verso la sua camera da letto.

Il ragazzo sapeva che gli avrebbe detto tutto, gli serviva solo qualche minuto.

Arrivano nella stanza e lo adagia sul materasso per poi allontarsi un attimo e chiudere la porta.

Si toglie le scarpe e so stende vicino al suo ragazzo per poi riprenderlo tra le sue braccia.

Dopo qualche minuto passato in silenzio, per far calmare il più piccolo, quest'ultimo inizia a parlare.

Io: eravamo sul divano

Sussurra stringendo la maglietta di Tanc.

Tanc: cos'è successo?
Lele: le sue mani

Rinizia a piangere mentre nella testa del suo ragazzo passano le peggiori immagini.

Lele: non sapevo cosa fare ero come paralizzato

Tira su con il naso.

Tanc: Dio se lo prendo quello stronzo! Ecco perché era di fretta
Lele: non picchiarlo ti prego
Tanc: lo faccio solo perché sei tu a chiedermelo

Sussurra stringendo di più il moro a se.

Tanc: adesso ci sono io amore
Lele: per sempre?
Tanc: per sempre

Il castano abbassa il viso per guardare il suo ragazzo, mentre lui lo alza.
Si guardano qualche secondo negli occhi per poi iniziare un bacio senza fine.

Lele ha per sempre segnato quel giorno, un ricordo così non si può cancellarlo neanche con l'amore più puro.

Rimani segnato a vita.

The End

Ditemi cosa ne pensate con un commento e se vi è piaciuto lasciate una stellina.
Vi voglio bene.
Un baciones grande grande.
Lilly

Raccolta os - TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora