𝐓𝐨𝐫𝐫𝐞

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RISCRITTO IL 22/04/2021

Quel libro parlava dei poteri magici che lei aveva, e del fatto che erano in grado di fare molto più di ciò che era a sua  conoscenza. Questo significava, quindi, che Lilith era in grado di  fare cose che non sapeva. Magie straordinarie, diceva il libro.
A questo punto Lilith poteva essere orgogliosa di dire che era incredibile, che era straordinaria.
E questo le piaceva, le piaceva un sacco. "Buono a sapersi!"pensò.
La mora trascorse  il resto del tempo a leggere il libro che oltre a spiegare di magia, raccontava di vicende di maghi che avevano questi poteri, come Merlino.
Ah si, lei amava leggere le sue storie.  Era il suo preferito. Sua madre, quando era piccola, prima di andare a letto le raccontava le sue avventure, e lei ne rimaneva affascinata.
Riuscì a ricordare l'atmosfera di quei momenti, di quelle notti fredde. C'era profumo di pioggia nell'aria. Il lumos di sua madre illuminava il libro.
Il resto era rischiarato solo dalla fioca luce della grande luna, che se ne stava potente nel cielo. Un'altra cosa che affascinava lei e sua madre.
A questo punto, Lilith si chiese perché Karen le aveva messo questo libro in valigia. Pensò che probabilmente era per insegnarle ad utilizzare al meglio i suoi poteri magici, a controllarli, ma glielo poteva benissimo dare prima, in tutti quegli  anni.
Le sembrò quasi che la volesse preparare a qualcosa. Qualcosa di importante.
Si sistemò più comoda sul sedile, sospirando.
Notò un bigliettino in fondo al libro, sempre scritto in penna su antica carta e da parte di sua madre.
Diceva:

Ricordi tutte quelle volte in cui per sbaglio nominavo i Malfoy e tuo padre si arrabbiava? Beh, aveva ragione, e noi non ti abbiamo mai detto il motivo. Vedi, molti anni fa un membro della famiglia Malfoy fece un gravissimo torto alla nostra famiglia, così grave da farcelo odiare a morte, naturalmente. Vorrei tanto raccontarti altro.  Purtroppo, però, non ti posso dire di più, anche perché tuo padre si infurierebbe come non mai se scoprisse che ti sto dicendo queste cose. A me, invece, sembrava più che giusto raccontartele dato che ora a scuola lo incontrerai ... spero che tu ti trova bene lì. Un bacio. La tua mamma .

Beh, la faccenda si faceva interessante per Lilith.
"Oltre ad avere la faccia da un torturatore, anche la sua famiglia a questo punto non è da meno." pensò la mora ridendo. Dormì per un po', con la testa rivolta verso il finestrino da cui filtrava un po' di luce del sole. Gladys e l'altra bionda di svegliarono appena in tempo per l'arrivo.
«Svegli tu Lilith?» chiese Luna
«Sì, tranquilla!» rispose Gladys
Così fece, la chiamò, e il trio scese dal magnifico treno di Hogwarts.

***

Era circa mezzogiorno quando arrivarono, all'ora di pranzo, ma la preside, la professoressa McGonall aspettava subito Lilith e Gladys nel suo ufficio per procedere con lo smistamento.
Ricordò che suo  padre le disse di chiedere al cappello di non andare in Serpeverde dove c'era il membro della casata dei Malfoy.
Le sarebbe bastato dire "Non Serpeverde".
Ma non fece in tempo: non appena il morbido Cappello Parlante le sfiorò il capo, disse chiaramente:
«Serpeverde!»
La stessa cosa fece con Gladys, dicendo che c'era una forte amicizia con una serpeverde, Lilith, che aveva tanto voluto essere smistata in Corvonero. Non solo perché c'era Luna, ma le caratteristiche di quella casa la affascinavano molto. E anche i colori. Ma accettò.
La scuola era davvero semplicemente stupenda, antica. Era costruita quasi interamente in pietra, aveva lunghissimi corridoio ed era tappezzata da numerosissime torri.
E a Lilith sembrava la casa che aveva sempre sognato. Qui vedeva decisamente tanto conforto e calore.
Luna aveva già fatto conoscere a lei e Gladys i suoi amici. Il famoso ragazzo dai capelli corvini e degli occhiali tondi sul naso, con una cicatrice in fronte: Harry Potter, per il quale Lilith doveva ammettere che era molto divertente, ma sicuramente i due rossi gemelli Weasley lo battevano nel campo delle battute. Poi conobbero Hermione Granger, altra grifondoro, con cui scoprì di condividere la stessa passione, i libri. Era alta, castana, aveva delle lentiggini e una pelle leggermente ambrata. Già a primo impatto sembrava una che studiava parecchio. È così era. Poi incontrò  gli altri fratelli Ginny e Ron Weasley, e anche Neville Paciock, un simpatico ragazzo appassionato di piante.
Tutti dei grifoni, a parte Luna.
Erano dispiaciuti di non essere nella stessa casa, ma si promisero  di vedersi ogni volta che avrebbero potuto.
I piani di Lilith di fare amicizia con poche persone fallirono. Insomma, erano simpatiche, ma non le piaceva tanta gente attorno. Era fastidiosa.
Amava stare da sola, se non si fosse capito.
A pranzo le due migliori amiche si sedettero una in fronte all'altra, vestite in divisa, al tavolo dei Serpeverde. Il cibo che le aspettava sul lungo tavolo in legno era davvero invitante.
La Sala Grande era davvero grande, anzi enorme. Aveva quattro lunghissimi tavoli disposti in verticale, ognuno per ciascuna casa. Grifondoro, Tassorosso, Corvonero, e Serpeverde. A capo della Sala c'era invece il tavolo degli insegnanti, davanti a quale torreggiava il grande leggio che aveva usato Silente.
A fianco a Lilith c'era una ragazza che presentandosi disse di chiamarsi Daphne Greengrass, mentre il ragazzo in fronte a lei Blasie Zabini. Ancora di lato c'era Theodor Nott.
« Invece lui è Draco Malfoy» indicando il biondo in fianco a Blaise.
Draco si infastidì, sì, anche per così poco.
«Grazie, posso benissimo presentarmi da solo Daph- »
«Lo conosco già. » lo interruppe la Handler freddamente e lui, oserei dire imbarazzato e confuso, si mise a mangiare come gli altri.
Sì, Draco era davvero confuso, ovvio. Però anche a lui sembrava di averla già vista, per questo non si mosse a ribattere. Per la prima volta.
A differenza di Lilith, Draco non aveva tanto l'autocontrollo dalla sua parte. Nemmeno la tranquillità.
Gladys che sapeva dell'odio verso i Malfoy  da parte degli Handler , trattenne una fragorosa risata.

The Heir || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora