𝐍𝐨𝐬𝐭𝐚𝐥𝐠𝐢𝐚

235 12 0
                                    

2 maggio, 1998

Lampi di incantesimi da migliaia di bacchette volano nel cielo scuro della notte, creano uno spettacolo mozzafiato, ma assai tragico.



C'è un ragazzo, sul ponte del castello.
È pietrificato, perché davanti a lui, sono schierati un esercito di migliaia di maghi pronti a combattere.
Corre.

C'è un altro esercito, stavolta di studenti maghi, che, silenziosi come marionette, scendono le scale del castello ordinati.



Ci sono un ragazzo e una ragazza che dopo aver distrutto un oggetto, si baciano appassionatamente nonostante la fretta.


C'è un ragazzo che viene quasi-ucciso da una creatura. Da qualcuno che si fa chiamare Signore Oscuro.
Si finge morto.

C'è un ragazzo biondo che gira impanicato per il castello, cercando una persona importante per lui, rischiando di morire.


E infine c'è una ragazza che vaga per una foresta in cerca di consigli da una creatura.
Non vuole che i suoi poteri straordinari vengano scoperti da Lui.
Lo chiamava.
«O, Drakon! E mala soi ftengometh tesd'hup anankes!»

***

«Fingiti morta» le dice Kilgarrah

Lei lo guarda con quegli occhi blu spalancati.
Se qualcuno l'avesse vista in quel momento, sarebbe scappato.
Così inquieta, così sfuggente.
Sembrava avesse il vento negli occhi,
ma il vento può diventare brezza, quando trova la calma.
In qualcuno.
«Cosa?Sei impazzito?» chiese

«No. Fingiti morta»

«Cioè, io, con i miei amici che staranno aspettando me per combattere, che si chiederanno dove sono, che gireranno continuamente per il castello per cercami, dovrei fingermi morta?»

Il drago mostrò i denti aguzzi in una cavernicola risata che rimbombò fino all'inferno della caverna di roccia.
«Non essere così egocentrica! Starai qui, penseranno che sei morta. Così nonostante la tristezza lo accetteranno e andranno a combattere contro Lord Voldemort. Ma...»

«Ma?» lo incitò

«Ma tu a quel punto arriverai e...niente...»

«Niente?»

«Oh, avanti, intendevo che tu arrivi lì nel luogo di combattimento dopo essere stata nascosta un po',  così uccidi Lord Voldemort»

«Va bene, ho capito...ma se non riuscis-»

«Lilith.» la interruppe «i tuoi poteri hanno il doppio della forza di Voldemort» la sua voce animalesca continuò a risuonare nell'ambiente «non c'è pericolo che tu non riesca a batterlo o che ti faccia del male»

«Sicuro?»

«Certo. E poi, il cielo è quasi chiaro ormai, ma stanotte la Luna era piena, e si può notare anche adesso. Ciò significa che le tue energie sono al massimo. Inoltre io ti aiuterò, lo sai»

«Mi aiuterai? Scusa, in che senso?» chiese corrugando la fronte dalla confusione

«Ragazza mia, tu mi chiamerai mentre combatterai, e io verrò lì ad aiutarti. Per sempre. Tu ed io facciamo parte della storia, così com'è stata scritta. Mai per nulla al mondo cambierà. E per me è sempre stato, è, e sarà un'onore servirti e stare al tuo fianco. Com'è giusto che sia» concluse solenne Kilgarrah

Lilith sorrise.
Sotto gli stivali sentiva l'erba ancora umida, nonostante fossero agli inizi di maggio.
Il suo mantello verde di velluto non serviva più, ma usava ancora quei vestiti di sua mamma.
Che non sentiva più da tempo.

The Heir || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora