RISCRITTO IL 25/04/2021
«Gladys ma che ci fai qui?!» chiese Lilith mentre si metteva a sedere sul suo morbido letto.
Nonostante non fosse una gran bella giornata, a quell'ora c'erano ancora raggi di sole che attraversavano i vetri della finestra in legno, e le scaldavano il corpo un pò infreddolito.
Lilith però, sotto gli occhi dell'amica non d'accordo, tirò tutte le tende e la stanza rimase più buia. E il freddo tornava.
Ma le piaceva così.
«Potrei farti la stessa domanda!»rispose
«Ma è camera mia!»
«Si ma sei stata di nuovo a dormire per tutto il pomeriggio! Parlare con Daphne diventa noioso»rispose
Spalancò gli occhi guardando l'ora.
Aveva seriamente dormito di nuovo tutto il pomeriggio. Un altro pomeriggio andato.
«Tutto il pomeriggio?!Pensavo di aver dormito solo un'oretta...»
«E invece no cara...»disse sistemando qualcosa che Lilith non vedeva a causa della sua presenza davanti.
«Che stai facendo?» chiese la mora scendendo e sporgendosi verso l'amica per osservare meglio
«No, Gladys, ti prego! Ancora candele? Anche qui?»
«Certo! Lo sai che adoro le candele profumate! Le ho messe anche in camera mia.»
«Bene, spiegami perché le stai mettendo dappertutto anche nella mia camera. E per non farci mancare niente, quando si accenderanno si sentiranno tutti quei profumi mischiati insieme che mi fanno venire la nausea. Aggiungo anche che sembra un maledetto santuario.»
« Non sembra un santuario!» disse la bionda lanciando uno sguardo da finta offesa
«e poi quando vengo in camera a trovarti devo sentirmi...a mio agio.» ribattè, sottolineando le ultime tre parole in tono soave, come una principessina.
Sistemò soddisfatta l'ultima candela sul davanzale della finestra.
«Fidati amica, tu non hai la testa a posto» contestò Lilith
«metterò un manifesto fuori dalla mia porta con scritto " Gladys passione candele, attenzione, stare lontani potreste
incendiarvi! "» la prese in giro.
La loro amicizia era unica.
Si insultavano, ma un secondo dopo ridevano.
Litigavano, ma durante la discussione a una delle due scappava sempre una battuta.
E iniziavano a ridere. Insieme trovavano sempre qualcosa di divertente, anche nelle situazioni più difficili.
Lilith aveva problemi di fiducia, ma con Gladys no.
Gladys pure, ma si fidava di Lilith.
E alla mora piaceva, perché infatti, amava le persone fedeli a qualcuno.
Come...come un erede che sta fedele al suo antenato.
«Certo che ho la testa a posto! Vogliamo parlare di te e della tua ossessione per gli incensi babbani? Mi hai infettato tutto il Maniero l'ultima volta che sei venuta!»rispose la Moor.
«Caspita me li sono dimenticati! Potevo infettare anche la tua camera qui ad Hogwarts...però ammettilo, hanno profumi buonissimi»
«non ne sono molto convinta...»
Si misero così a sedere sul letto e come ogni giorno iniziarono a raccontarsi del più e del meno...
In realtà loro due non avevano né "del più" né "del meno" da raccontarsi, dato che si vedevano tutto il giorno, per tutti i santi giorni.
Ma si sa, due amiche trovano sempre qualcosa di cui parlare.
«Come va con Malfoy ?» chiese Gladys improvvisamente
L'altra la guardò stupita.
«Perché questa domanda?»
«Perché sembra che non vi vogliate più uccidere, o azzannare l'uno con l'altro. Andate d'accordo?»
«Sì in realtà sono i nostri genitori che si vorrebbero uccidere a vicenda, non noi.
In queste settimane ci siamo trovati molto a parlare, lui è...»
«Lui è?»
Lilith ci pensò su.
«Lui, sì, è simile a me. Però...però rimane sempre lo scontroso di prima categoria con gli altri. In poche parole, dovrebbe farsi più fatti suoi a parer mio. Non che lo sia con me, intendo»
«Ma non trattava male le persone? Se non ricordo male, Luna ci raccontava così, no?»la interruppe l'altra
Intanto un'altra bionda, correndo, si stava avvicinando alla loro porta. Luna.
«Sinceramente non mi ha fatto mai nulla a parte la prima volta che ci siamo scontrati. Non gli ho mai chiesto se fosse vero o solo voci false che girassero, ma a me non sembra proprio quel tipo di ragazzo»
«Menomal- »
Luna la interruppe bussando alla porta.
«È aperto!» disse Lilith
Luna entrò di corsa con il respiro affannato. Aveva i suoi lunghi capelli biondi e ondulati, del tutto scompigliati.
Gli scarponcini neri erano leggermente sporchi di fango. Nella mano teneva alcuni libri che minacciavano di cadere da un momento con l'altro. La sua pelle era più pallida del solito.
Prendeva giusto un pò di colorito con i leggeri raggi di sole che filtravano dalla finestra.
Sembrava spaventata.
«Luna che succede?! E come hai fatto ad arrivare? »chiese Gladys allarmata.
Luna chiuse la porta e si avvicinò alle ragazze sedute sul letto.
«È stato facile. Una ragazzina serpeverde mi ha accompagnata. Sono qui perché un ragazzo è stato ferito gravemente, è in infermeria. Harry dopo aver tentato di parlargli, mi ha subito chiesto di chiamare te, Lilith. Se vuoi vieni anche tu Gladys, veloci!»
Uscirono in fretta e furia dal dormitorio, percorsero i lunghi e ampi corridoi e arrivarono in infermeria guidate da Luna, dove Harry stava aspettando Lilith ansiosamente di fianco al letto del ferito.
"È messo davvero molto male, che razza di incantesimo possono avergli lanciato contro?" pensò la Handler.
«Oh Lilith, grazie al cielo sei qui! Senti cosa sussurra, sembrano parole incomprensibili, ma se ascolti meglio le capirai. Soprattutto tu.»
Si avvicinò al ragazzo.
«Voldemort...nero...»mormorò
Lilith spalancò gli occhi.
«Maledette mura...» continuò il ragazzo.
Si ricordò della figura del suo incubo, che poteva essere Voldemort e indossava una tunica di colore nero. Che le sembrava di stare ad Hogwarts, perché riconosceva le sue mura anche se erano leggermente distrutte.
«Sta descrivendo i tuoi incubi, non è vero?» sussurrò Harry « potrebbe essere stato Voldemort o un Mangiamorte a ridurlo così. E mentre lo attaccavano potrebbe aver avuto una visione, come le tue.» continuò prima che Lilith sbiancasse.
Tutti lo notarono.
Era diventata più pallida della sua candida pelle che ricordava la porcellana.
Rimase immobile per un po'.
Oh sì, maledizione, aveva descritto gli incubi della ragazza molto dettagliatamente.
Si sedette sul lettino accanto continuando a fissare il ragazzo dolorante.
«Sei sbiancata, Lilith.» sussurrò ancora Harry.
"Ma non sta un attimo in silenzio?" pensò Lilith.
Quando provava rabbia o paura, le dava tutto fastidio. E dico tutto. Anche la torta al cioccolato di sua madre. Anche un abbraccio.
Infatti, quando Ron provò a metterle una mano sulla spalla per tranquillizzarla, le si scostò di botto.
Ma la sua migliore amica sapeva cosa fare. Le accarezzò con il palmo della mano l'attaccamento dei capelli sul viso, togliendoglieli dalla fronte.
Le faceva sempre così per farla rilassare, e funzionava sempre. Riuscì anche quella volta, ma non più di tanto.
Attorno al lettino e Harry c'erano anche Daphne, Hermione, Madama Chips, Luna, Gladys, e due compagni del corvonero ferito.
«Lilith»
«Si? »risposi girando la testa
«Si cosa? Non ti ha chiamato nessuno»osservò Luna.
Oh. Era tornata la voce, allora.
Non l'aveva abbandonata. Le era rimasta fedele...
Noncurante,sì lasciò cadere le braccia lungo i fianchi e alcune ciocche di capelli le ricoprirono la fronte pallida.
«Lilith»
Le era rimasta fedele fin troppo...
Sospirò piano, lievemente.
Nel momento in cui si sfregò gli occhi, sentì le guance avvampare, iniziò a respirare a fatica, a vedere sfocato e poi...
Buio.
*******
Piano piano Lilith aprì gli occhi.
Era sdraiata in un lettino dell' infermeria, circondata da tutti gli altri.
La stanza, come il resto del castello, era in pietra e molto ampia, illuminata da grandi finestre che erano a forma di arco sulla punta.
La testa le pulsava tremendamente, davvero tremendamente.
Sospirò di nuovo.
Si ricordò nitidamente, nonostante fosse svenuta, lo spavento che si era presa sapendo che, non si sa come, il ragazzo aveva descritto alla perfezione i suoi brutti sogni.
Era una cosa terrificante, perché voleva dire che forse i suoi incubi erano veritieri.
Terzo sospiro.
«Bevi un pò d'acqua, ti sentirai meglio.» le offrì Madama Chips e lei l'accettò.
«Cosa è successo? Sono svenuta vero?»
«Si» confermò la sua amica d'infanzia, e gli altri annuirono.
«E perché ? In che modo?» chiese.
Una stupida domanda retorica.
«Stavi sentendo cosa diceva il corvonero, poi hai detto "Si?" girando la testa, anche se nessuno ti aveva chiamato. Hai iniziato a respirare affannosamente e poi se caduta a terra. Personalmente, mi sembravi impazzita.»spiegò Harry.
Lilith voleva dirgli che non era per niente impazzita, voleva avvisarlo immediatamente del fatto che forse i suoi sogni potevano essere reali.
Ma si limitò ad annuire. La osservavano altre sette persone oltre a lui.
«Ora ti senti bene?» chiese Hermione
«Si si ora sto molto meglio.» forzò un sorriso appena accennato.
«Deve essere stato un calo di zuccheri» spiegò Madama Chips
«Certo, probabile» annuì la mora.
Balle.
Non era né certo né probabile.
«Andate pure, io tra poco ritorno, ragazzi. Giusto Madama Chips?»
«Si si, stai ancora qui un po' giusto per riprendere le forze, poi ti lascio andare» approvò lei
Gli altri andarono mentre Madama Chips si allontanò dicendo di dover preparare delle pozioni.
Lilith chiuse gli occhi, cerando di rimettere in ordine invano i suoi pensieri e decisa a trovare da dove venisse quella strana voce.
Ma qualcuno le scosse insistentemente il braccio con la mano e lei li riaprì.
«Oh, ciao Draco» sorrise
«Buongiorno Handler. Ho interrotto il tuo sonno?»
«No...stav-»
«Sei svenuta?»
«Sì, praticament-»
«Come sei svenuta?»
Insistente.
«Se mi lasciassi parlare, Draco.»
«Non mi piace aspettare le persone»
«A me non piacciono le persone che non sanno aspettare»
Draco la guardò storto.
«Dicevo...»continuò lei «sono svenuta per un calo di zuccheri.»
«Che cosa stupida, potevi mangiarti più zuccheri, no?»
«Grazie Draco, non ci avevo pensato. Con le tue doti da guaritore potresti assistere Madama Chips.» rispose.
«Simpatica»
«Sempr-»
«No, non di nuovo!»
«Sì, invec-»
«Lilith Handler, puoi andare!» la interruppe.
«Grazie Madama Chips! Ma il corvonero come sta?»
Sul volto di Madama Chips apparve un'espressione desolata.
Lilith capì.
«È morto» rispose mentre i sensi di colpa la sbranavano.
«Oh-»
«Chi è morto?» si incuriosì il biondo.
«Un ragazzo corvonero del 5º anno»
«Chi è stato?»
«Sembrerebbe Voldemort »disse Madama Chips
Sul volto di Draco apparve un'espressione a dir poco indecifrabile.
A Lilith sembrò parecchio ansioso e caricato di sensi di colpa.
Draco infatti stava per essere divorato dall'ansia. Si sistemò i capelli e mormorò soltanto un: «Mi dispiace »
Anche sta volta Lilith aveva indovinato il suo stato d'animo.
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The Heir || Draco Malfoy
Fanfiction[ COPERTINA DI: @sophiecovers ] L'erede. La discendente. Del mago più potente di tutti i tempi. No, non Lord Voldemort. Qualcuno di ancora molto più importante... Lilith Handler. Ragazza dalla personalità complessa. Strega arrivata ad Hogwarts l'ult...