𝐕𝐞𝐭𝐫𝐨

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Se n'era andata.
Ancora.
Sentiva di aver rovinato tutto, e questo lo mandava completamente in crisi.

Sì alzò di colpo dal letto, avvicinandosi frettolosamente al punto in cui lei si era smaterializzata qualche minuto prima.

Non mi interessa.
Non mi interessa.
Non mi interessa.

Lo fissò.
Il parquet sembrava uguale a quello del resto della stanza, ma era tutta apparenza.

Nell'aria che circolava sopra quelle precise tre assi di legno, soffiavano leggermente i residui del profumo di Lilith.
Che pian piano svanivano.
Ogni cosa di lei se ne stava andando o se n'era già andata dalla sua vita.

Ancora con lo sguardo fisso nel vuoto, indietreggiò fino a quello che un tempo era il suo scaffale preferito, afferrando di scatto la cristallina bottiglia di whisky.

Non gli passò nemmeno per la testa di cercare uno dei suoi tanti bicchieri di vetro, ma mandò giù quasi l'intera bottiglia in pochissimi sorsi, uno dopo l'altro, senza sosta.
Fermando il suo respiro.
Era ciò che tentava di fare.

In preda alla rabbia e al panico, scosse violentemente la testa e lanciò forte la bottiglia di vetro contro il muro.

Il liquido colò lentamente, formò gocce che facevano a gara a chi arrivava per prima al pavimento, lasciando strisce bagnate lungo il muro.

Il vetro si ruppe in mille pezzi in un rumore più assordante delle maledette frasi che gli rimbombavano in testa, in un rumore che si ripeté dopo qualche secondo, in bagno.
Draco tirò un pugno al suo spregevole riflesso nello specchio, così forte che il sangue delle sue nocche, come il whisky, iniziò a coprirgli interamente le dita, poi le mani e infine di polsi ormai deboli.

Era stanco.
Stanco, incazzato, deluso, oppresso,debole, vulnerabile, instabile e...nessuno.
Non era nessuno per le persone.
Non aveva valore.
Continuava costantemente a ripeterselo tra i singhiozzi e le urla di rabbia.

Dopo quel fottutissimo sfogo, si lasciò cadere a peso morto sul materasso, con le braccia sotto la testa.

«Cazzo...» sputò, fissando il solito soffitto di cui ormai conosceva ogni crepa e angolo nascosto.

Non stava più ragionando.
La mente era completamente offuscata, dopo tutto quel whisky che aveva bevuto.

Stava impazzendo.
Pensò a un modo per scappare e salvarsi dai suoi problemi, guardandosi distrattamente il Marchio Nero.

Suicidio?

Si rialzò, furtivo.
Un'ottima idea.

***

«Moor» Gladys sentì una voce chiamarla in un sussurro deciso.
Era lui.

«Ciao, Blaise»
Lo riconobbe, anche nella luce scarsa del lungo corridoio che ormai sapeva a memoria dove portava.
Lo stava aspettando.

Lui si avvicinò sempre di più, e Gladys ritrovò le labbra del ragazzo contro le sue, come le altre volte.
No, non era una cosa nuova per loro.

La bionda sentì le dita di Blaise accarezzarle i capelli, poi il collo, e infine stringere il tessuto della gonna grigia per trattenerla a sé.

Lei, ormai contro la colonna, buttò la testa all'indietro scoprendo il collo liscio, subito baciato e torturato dal ragazzo.

Ricominciarono ad unire le loro bocche, poi, senza fiato, si staccarono.

«Va tutto bene, Moor?» le chiese, notando la sua espressione distratta

«Sì...sì, tranquillo» disse in un sospiro, con un falso sorriso dipinto sulle labbra carnose.
Blaise alzò un sopracciglio, insoddisfatto.

«Mi manca Lilith. Tanto» si arrese lei

Lui gli mise un braccio attorno alle spalle, annuendo per farla continuare.

«Non ci sentiamo e non ci vediamo ormai da un mese...e sono preoccupata, non che le possa succedere qualcosa» disse riflettendo sui suoi poteri soprannaturali «ma che non sia più la stessa» spiegò mentre si incamminavano alla torre di astronomia

«In che senso?» chiese lui confuso

«Nel senso che...mi sembra troppo presa da...questa cosa...missione, chiamala come vuoi. Insomma, sì, è una cosa davvero importante ma...ad esempio Hermione e Ginny mi hanno detto che Harry ha cominciato a diventare più serio e scontroso...non è più quello di una volta, sono troppo pressati dalle responsabilità. Di questo mi preoccupo, che non sia più la stessa di prima o che non possa farcela. Mi fido di lei, è una persona forte, ma...» si fermò, non trovando le parole giuste per descriverlo e nemmeno il fiato.

Blaise la circondò con le braccia, nel buio della notte, e lei seppellì il suo viso nella sua spalla.
D'un tratto il moro sentì la pelle ruvida del suo collo sempre più bagnata.
Il volto di Gladys era rigato di sottili lacrime che le arrivarono fino al mento, dove Blaise le asciugò delicatamente.

«Mi manca. Davvero tanto. Io non so stare senza di lei e non sapere dove si trovi o come stia. Dici che anche a lei manco?»

«Ehi, Moor, ma che domande fai? Siete migliori amiche da tantissimo tempo, non si dimentica una persona importante in un mese. Fidati, mia Moor»

«Oh, Lilith sì. A lei basta anche un giorno per dimenticare qualcuno»

«Beh, sì lei è abbastanza anaffettiva, ma per prima cosa voi due avete un rapporto speciale, me l'hai sempre detto, e seconda cosa...dimentica qualcuno che le ha fatto del male. Voi non avete litigato. Non sono bravo con le parole, né nel pensare positivo, ma ora...sono sicuro che ti stia pensando»

Lei sorrise, piena di gratitudine.
Da quando stavano insieme, cioè una settimana dopo che Lilith se ne fosse andata, si erano conosciuti più a fondo e avevano scoperto di essere fatti l'uno per l'altra.
Con l'aiuto di una persona che Gladys non aveva conosciuto subito...Theodor Nott.

Era un ragazzo per lo più con la faccia seria, ma aveva molto senso dell'umorismo.
Sarebbe perfetto per Lilith pensò Gladys quando due giorni dopo che Lilith se ne andò lo conobbe.
Ma la sua migliore amica aveva altri ragazzi in mente.
O un solo altro ragazzo.
La bionda sapeva solamente della notte in cui si erano incontrati in camera di Draco, quando ancora era tutto più tranquillo, almeno per lei stessa.
Il giorno in cui Lilith sarebbe tornata, Gladys si sarebbe ritrovata delle sorprese.

«Alohmora» sussurrò Blaise estraendo la bacchetta, ma la riattrasse quando scoprì che la porta era già aperta.

I due si guardarono e salirono incerti.

Davanti a loro, seduta precariamente sulla ringhiera c'era un'alta figura, che Blaise riconobbe subito.

Era Draco.
E stava ber buttarsi giù, con tutta la tranquillità del mondo.

The Heir || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora