𝐃𝐨𝐫𝐦𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨

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«Mi stai fissando la scollatura?»

Ancora con le mani che circondavano la vita della ragazza, Draco alzò gli occhi di scatto su quelli di lei.

«Cosa? N-no mi era solo caduto l'occhio...ma...ma niente di che, ecco»

Lilith alzò un sopracciglio, e poi si mise a ridere scuotendo la testa.

Nelle iridi di lei il blu lasciò il posto a una luce di un giallo intenso e luminoso.
La mente di Draco ora non poteva funzionare, perché Lilith, con il suo incantesimo, lo aveva ordinato.

Ci voleva un momento di pausa dalla sua missione.
Con uno schiocco di dita la ragazza smaterializzò entrambi, e si ritrovarono nella camera di Draco, nel dormitorio maschile serpeverde.

Le iridi della Handler si illuminarono per la seconda volta, e la mente del biondo si riavviò.
Draco avrebbe semplicemente saputo di essere entrati nel camino della tenda bianca dei grifoni, e usato la polvere per la smaterializzazione .

La mora era capace di contorcere le menti di chi voleva.
Di far pensare ciò che voleva.
Di far fare ciò che voleva.
Perché lui non sapeva dei poteri straordinari di Lilith, e mai lo avrebbe saputo.

La camera era come se la ricordava dalla notte in cui si erano solo sfiorati le labbra.
Grande, governata da un letto a baldacchino, un armadio altrettanto spazioso, vestiti sparsi per terra, libri, una sedia, e la porta del bagno socchiusa.
La penombra era appena dissipata dalla tenue luce di due candele accese sul davanzale di marmo.

«Draco, smettila di fissarmi la scollatura, pervertito» lo rimproverò sdraiandosi sul letto con il biondo che la seguì a ruota.

«Non sono pervertito, sono solo in astinenza di sesso» rispose attirando Lilith a sé.
Lei rise.

«Oh, anche io»
Draco la guardò con gli occhi sbarrati.

«Tu...non sei vergine?»

«Cosa ti faceva pensare che io fossi vergine, Draco?» rise

Il biondo, infastidito, la ribaltò e si mise sopra di lei.

«Con chi l'hai fatto?» le chiese mettendole le mani sotto la schiena per slacciarle il corsetto

«Sei geloso?» gli strappò via la camicia

«Ti vedo impaziente, Handler. E comunque no, non sono geloso...» la fisso negli occhi «con chi cazzo l'hai fatto? Dimmelo» le slacciò velocemente il vestito nero.
Le sue mani ormai erano inarrestabili, vagavano per tutto il corpo della ragazza, e solo Salazar sapeva quanto lei stesse amando quel contatto.

«Ero ancora nella vecchia scuola» spiegò con un filo di voce. Draco sembrò tirare un sospiro di sollievo, e Lilith volle infastidirlo «Si chiamava Dave...diamine era così bravo» sul suo volto si dipinse un'espressione maliziosa mentre gli slacciava i pantaloni.

«Hai detto che non ti eri mai interessata ad un ragazzo»

«Infatti, eravamo amici. Avevamo solo voglia di scopare, tutto qui. Non l'ho nemmeno baciato»
Draco annuì.

«Sono onorato che il tuo primo bacio sia stato con me» ora era rimasta in intimo, e anche lui.

Draco si soffermò a guardarla in tutto il suo splendore. Una bellezza unica per lui.
In poche parole, la venerava.
Venerava quella ragazza pallida come la neve, con le labbra delicate come petali di rose.

Ma non bisogna farsi ingannare.
Anche se porta gioia ai bambini, se è sinonimo di accoglienza, di festa, di Natale...la neve è ghiacciata, fredda, soffoca tutto ciò che trova.
Se ostacoli i suoi piani, se gli dai regole per lei intollerabili, se sei suo nemico...sei destinato a morire.

The Heir || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora