Era ancora allibito.
Un drago.
Un drago che parlava, che sapeva tutto di tutti.E l'aveva magicamente smaterializzato lì, in un luogo che non conosceva, chissà quanto lontano da casa o da Hogwarts, completamente solo.
O forse no.Si passò lentamente una mano tra i capelli platinati, i suoi occhi grigi schizzavano da tutte le parti per orientarsi.
Sentì delle voci un po' lontane.Si avvicinò a quella tenda, nascosto tra gli alberi, facendo fatica, a causa del buio pesto.
Le voci erano sempre più nitide.
«Io sto facendo tutto quello che posso» disse la voce di una ragazza
Non erano dentro la tenda, ma fuori.
Erano in tre, però una figura era più lontana dalle due che parlavano.
Era troppo lontana per capire chi fosse.La ragazza non era Lilith, era Hermione.
Draco fece una smorfia, stando attento a non andare troppo vicino.«Beh, non stai facendo abbastanza!» urlò un ragazzo
Riconobbe anche lui.
Era Harry.
Ma della voce della mora nessuna traccia.
Più di un mese che non la vedeva.
Più di un mese.
Eppure Kilgarrah l'aveva mandato lì.***
Lilith si girò di scatto.
Era persa nei suoi pensieri, con il libro che sua madre le aveva messo in valigia, mentre i suoi due amici discutevano animatamente.
Un po' come al solito, in quegli ultimi giorni.
Ma non poté non prestare attenzione alle ultime parole di Harry.
Era già nervosa di suo.«Non parlarle così» sussurrò Lilith avvicinandosi e tentando di mantenere la calma «Siamo tutti ragazzi. Hermione sta facendo tutto, e dico tutto quello che è in suo potere, come anche tu ed io. Accontentati. Stiamo facendo del nostro meglio. E portale rispetto, non è una tua serva, ma un'amica» sbottò alzando la voce
E che autocontrollo...
Harry e Lilith si guardarono negli occhi, poi lei si allontanò di nuovo.«Me ne vado, prima di fare cose che non vogl-»
Non fece in tempo a finire la frase, quando la sua attenzione fu spostata su una figura slanciata dietro gli alberi.
«Penso non ci sia tempo per le vostre discussioni. Credo che qualcuno ci stia spiando»sussurrò agli altri due
I due grifoni si voltarono velocemente in direzione della nuova figura.
«Magari è Ron»mormorò Hermione
«Non penso, riconosco le persone dalla loro postura» disse Harry fiero
«Oh, anche io. Infatti...andate dentro, mi avvicino»
«Ma Li-» non finì la frase la riccia
«Vi prego, aspettatemi dentro, penso di fare in fretta»
«Lilith, non hai la bacchetta!» terminò poi Hermione
La mora e il ragazzo corvino si guardarono di nuovo, stavolta sorridendo.
«Se la caverà da sola, Hermione»
Erano incredibili i due grifoni.
Si dicevano le cose peggiori e il secondo dopo erano già a chiacchierare come erano soliti a fare.
Erano un po' come Lilith e Gladys.
Oh, Gladys...
Niente le aveva mai separate, ma Voldemort era riuscito.Mentre i due entravano dentro il loro rifugio, lei si fece strada tra gli alberi, attentamente, sentendo qualcosa di leggero caderle sulle mani.
Alzò gli occhi al cielo, notando che aveva appena iniziato a nevicare.
Fiocchi di neve si posarono sul suo lungo vestito nero, il preferito di sua madre di quando era giovane.
Ci era molto affezionata, lo indossava in ogni occasione.
Le sue labbra rosee e leggermente screpolate si allargarono in un sorriso a trentadue denti.
Amava la neve, le ricordava i momenti felici della sua infanzia, che pian piano in quel momento invadevano la sua mente.La piccola Lilith era seduta sul suo morbido divano in pelle, al centro del grande salone del suo Manor, con la madre a fianco che le sorrideva.
Karen fece apparire due tazze di cioccolata calda fumante, mentre la figlia spostava il suo sguardo, scaffale dopo scaffale, sulla finestra. Al di fuori di essa tutto era ormai innevato delicatamente, e Lilith, tra due alti pini del suo parco, scorse suo fratello Bliant intento a creare un meraviglioso pupazzo di neve.
Con un colpo della sua bacchetta vestì l'uomo di neve con cuffia e sciarpa, e salutò la sorella mimando un bacio.«Mamma, voglio andare fuori con Bliant»disse Lilith
«Aspetta, Lilith, prima-» ma non fece in tempo a finire la frase che la bambina, con uno schiocco di dita, era già tra le braccia di suo fratello che la teneva stretta e le diede un bacio sulla fronte.
Lui era molto più dolce di lei.«Hai fame, Lil?» le chiese premuroso
«Sì, tanta, tu?»
«E lo chiedi pure? Vieni con me in cucina, prepariamoci qualcosa che piace a noi...papà non c'è» le sorrise prendendole la mano e conducendola verso la villa.
Per qualche momento Lilith si era persa nei suoi ricordi, e non ne voleva sapere di tornare al presente, dimenticandosi della figura sempre più vicina a lei.
***
Ora Draco l'aveva riconosciuta, ne era sicuro, era inconfondibile, la sua figura sempre più nitida ai suoi occhi.
I lunghi capelli neri che le coprivano le spalle, un vestito nero di pizzo che sfiorava la terra innevata, stretto in vita e un po' scollato.
Lui si chiese perché lo avesse indossato.
Teneva la bocca aperta, lei quasi gli aveva tolto il fiato.
Era...splendida.
Splendida nella sua sofferenza.Era ferma, il viso rivolto verso l'alto e un sorriso che neanche i momenti più bui potevano toglierle.
Si accorse che il cuore gli batteva all'impazzata, così si ricordò per l'ennesima volta di quella notte indimenticabile con Lilith.
Solo una notte.
Ma una notte che ne aveva racchiuse altre centinaia.Un mese.
Un fottutissimo mese senza di lei.
Aveva passato tutti i suoi anni senza conoscerla , ma ormai gli aveva lasciato un segno indelebile nella sua anima.Draco passò dietro agli alberi, approfittando dello stato di trance di Lilith, annegata nei ricordi.
Girò intorno a lei da lontano, fino ad arrivare dietro la sua figura.
Gli si scaldò il cuore.
Finalmente sentiva di nuovo la lavanda fresca invadergli non solo le narici, ma anche la testa e l'anima.Entrambi, nello stesso istante e con un sospiro profondo, tornarono alla realtà.
Silenzio.
I suoi sentivano solo i propri respiri.
Lei non si era accorta che Draco era dietro, a un passo da lei.La strega strizzò gli occhi per vedere meglio, ma un momento dopo li spalancò.
Si irrigidì.
Le girò la testa quando, annusando nell'aria, sentì quel familiare profumo di quercia e acqua di colonia.
Poi avvertì un altrettanto conosciuto sospiro caldo al collo.
Con la coda dell'occhio, sopra la sua spalla vide dei ciuffi di capelli biondo chiaro, argentei.
Quelli di lui.«È...è un sogno» mormorò a bassa voce
«No, Handler, sono proprio io...quello dal marchio nero» rispose lui con un fil di voce, trattenendo il fiato
«Finiscila» disse accennando un sorriso, per poi far aderire la sua schiena contro il petto di lui, sentendo sotto il vestito la sua giacca nera.
Ora lei era sua, e Draco altrettanto.
Scusate tanto per l'assenza, ma ero in vacanza!
Ma ora sono tornata e rieccomi con un nuovo capitolo, che spero vi piaccia.
Se vedete che oggi pubblicherò altro sono i capitoli vecchi che sto correggendo dagli errori grammaticali.
Un bacio <3
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The Heir || Draco Malfoy
أدب الهواة[ COPERTINA DI: @sophiecovers ] L'erede. La discendente. Del mago più potente di tutti i tempi. No, non Lord Voldemort. Qualcuno di ancora molto più importante... Lilith Handler. Ragazza dalla personalità complessa. Strega arrivata ad Hogwarts l'ult...