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<<che ne dici di questo?>> gli chiedo facendogli vedere un vestito su un manichino; è nero, lungo con un po' di tulle, la scollatura a cuore decorata per intero da brillantini.

<<non pensi sia troppo scollato?>>

<<non vedo il problema per il quale non possa esserlo>> mi sta provocando, di nuovo, ed io non posso fare altro che controbattere.

<< provatelo, così vedremo chi ha ragione>>.

<<potevi starne certo che me lo sarei provato, ma prima volevo vedere anche questo>> gli dico indicando un altro vestito davvero stupendo: è bianco, con la scollatura in pizzo a cuore abbastanza profonda ma non troppo volgare, lungo con due spacchi sulle gambe che arrivano circa all'inizio della coscia, il particolare è che è un body con la gonna in tulle "attaccata" al body, adoro.

<<non alzare gli occhi al cielo che ti vedo, se non avessi accettato di rimanere soli non ti saresti dovuto subire tutto ciò, perlomeno non da solo>> senza controbattere mi accompagna al camerino.

Claudia 1 Joaquín 0

<<oh cazzo>> esclama lui mentre esco dal camerino con il vestito nero. per quanto voglia dimostrare il contrario, non riesco a non arrossire al complimento, odio arrossire, è una specie di mio punto debole.

<<che dici? A me non convince>> non è brutto, sia chiaro, ma forse dovrei provare l'altro così ho un termine di paragone.

<<ti sta da dio cla, davvero. Ma non lo metterai al compleanno di Martina>> cosa?

<<perché non dovrei?>> esclamo io con aria interrogativa continuando a guardare Joaquin dallo specchio davanti a noi.

<<perché conosco i ragazzi, quelli come me, che pur di averti quella sera farebbero carte false>> le sue parole in un certo senso mi stupiscono, cosa intende con quel quelli come me?

<<non ti seguo>> dico io stranita.

<<niente, prova quell'altro e poi ti spiego>> non può dirmelo adesso?

<<lo faccio soltanto perche muoio dalla voglia di provarlo, non perché devo tener conto dei tuoi ordini>> senza guardare la sua reazione mi fiondo nel camerino alla mia sinistra a provarmi l'altro vestito.

<<oh cazzo>> questa volta sono io a esclamarlo, ancora devo uscire dal camerino, ma mi piace un sacco, e penso che quel fanatico del mio migliore amico concorderà con me.

<<beh, che dici?>> gli chiedo dopo aver notato che è da due minuti abbondanti che mi fissa.

<<cla lo sai che penso, sei mozzafiato, ma neanche questo lo metterai>> quanto è difficile questo ragazzo, aiuto.

<<su questo non ci conterei, adesso mi devi spiegare la frase di prima, perché quelli come te in che senso?>> nel senso che mi vuole? Impossibile, siamo migliori amici, ma non ho altra spiegazione.

<<sei proprio una ficcanaso!>> no tesoro sei tu che non ti spieghi quando parli, dopo qualche secondo di mutismo finalmente si spiega <<intendevo che conosco quelli che appena vedono una ragazza vestita così a una festa, vorrebbero farsela subito>> giustamente non avevo tenuto conto del suo lato da puttaniere.

Quando è arrivato a Roma ad agosto 2018 era fidanzato con una che si chiama Desire Cordero, era innamorato perso e devo ammettere che avevo un filo di gelosia nei suoi confronti, si sono lasciati perché lei minacciava di lasciarlo se avesse continuato a provarci con me, cosa tra l'altro inventata, e allora lui ha deciso di lasciarla, non poteva vivere in una relazione del genere ma, nonostante l'abbia lasciata lui, ci è stato malissimo e da lì si è promesso "niente più sentimenti".

<<ah ok, però in ogni caso non ci sarebbe nulla di male, sono single ti ricordo>> non lo farei davvero, ma mi piace vedere le sue reazioni.

<<devo proteggerti e non mi aiuti se vai così, non che ci sia nulla di male però>> deve proteggermi? Che cosa ho cinque anni?

<<non capisco perché t'interessa tanto con chi vado, non stiamo insieme e non sei mio padre e tantomeno mio fratello>> sono sempre più confusa.

<<m'interessa e basta! Comunque che ti piaccia o no verrò anch'io alla festa>> penso che Martina lo avrebbe comunque invitato, ma stranamente non capisco perché debba autoinvitarsi.

<<devo rispondere>> dice lui uscendo dal negozio con l'intento di rispondere al telefono.

Non riesco a capire cosa sta dicendo ho sentito solo un "okok tranquillo", la curiosità mi sta mangiando viva.

<<era Manuel>> mi dice lui appena ritorna nel mio campo visivo. <<dice che lui e Martina stanno tonando insieme e che andranno al ristorante insieme, quindi mi dorai portare a casa tu, bella>> lo sapevo che sarebbe finita cosi, ma io, sola con lui in macchina dopo la mezza discussione di stamattina? Anche no.

<<stavolta guido io, per fortuna, magari stavolta eviti di fare il musone>> in tutto ciò ho ancora il vestito addosso.

<<non faccio il musone, ma mi rodeva>> ah allora lo ammette! Incredibile, quasi piango adesso.

<<allora facciamo così: io mi cambio, pago e poi nel tragitto mi spieghi perché ti rodeva>> quanto è quotato un "no" come risposta?

<<va bene>> ok comincio seriamente a pensare che lui l'ultima parte non l'abbia capita.

<<spiega>> gli dico io salendo in macchina.

<<continuo ad affermare che sei una ficcanaso, comunque è perché effettivamente mi hai un po' urtato quando stavamo al bar, avresti potuto dirmi di venire con voi, ma poi ho capito che era stupido da pensare, ed eccomi qua, contenta adesso?>> lo sapevo, mi sento un po' in colpa devo ammetterlo.

<<avresti potuto dirmelo prima!>> gli rispondo io ridendo.

<<per farti perdonare puoi organizzare una cosa, sai?>> posso aver paura?

<<domani sera a cena da te e film, ci stai?>> penso di non avere scelta.

<<ho qualche altra scelta?>> chiedo ridendo, <<assolutamente no>> come pensavo, <<allora ci sto>>.

Il viaggio prosegue bene, parliamo del più e del meno fin quando non arrivo davanti al viale della sua casa, che più che essere una casa è una villa, bianca.

<<allora a domani, vieni dopo gli allenamenti>> gli divo io fermandomi.

<<a domani, nana>> e facendomi l'occhiolino scende dalla macchina, è proprio bello però. Oddio cosa ho pensato?


spazio autrice

vi sta piacendo la storia? spero di si, anche perché io mi sta piacendo un sacco a scriverla!

amici per errore - Joaquìn CorreaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora