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Il suono irritante della sveglia mi ricorda che questo è il mio ultimo giorno a Roma.
Ieri ho fatto la valigia e ho avuto tre crisi nervose nel giro di un'ora per colpa dei vestiti, in quel momento tutto mi sembrava indispensabile per questa settimana. Sono solita a portarmi tutto l'armadio ma devo darmi una regolata. A luglio sono andata due settimane in ritiro ad Auronzo di Cadore con la Lazio e ho portato con me due valigie abbastanza grandi stracolme di vestiti e ne ho usati la metà. Gli unici capi sulla quale non mi sono trattenuta sono i costumi, credo di averne portati dieci.

Domattina alle dieci io e Joaquin avremo il volo per Parigi. Ed oggi, per coronare l'ultimo giorno qui, ho deciso insieme alle ragazze di vederci così avrò modo di raccontare a tutte e tre ciò che è successo qualche notte fa. Credo che loro lo abbiano capito cosa abbia intenzione di raccontare, ma poco importa, ho bisogno di raccontarlo a qualcuno. Motivo per cui abbiamo deciso di andare a pranzo fuori.

Tra meno di un'ora passerà Aurora a prendermi per raggiungere le altre sue che, nel frattempo, sono in una stanza d'hotel con i propri ragazzi. Dio solo sa cosa sarà successo lì dentro.
Nel frattempo afferro un paio di pantaloncini di jeans bianchi, una maglietta a maniche a tre quarti nera con uno scollo a V, sotto abbino uno stivale nero alto fino a metà polpaccio.

Sono in ritardo ma Aurora non è ancora arrivata, fortunatamente.
Essendo pronta già da un pochino decido di mettermi sul divano. Accendo la tv e, come ogni giorno da sempre, metto sky sport. Noto con uno strano piacere che la mia Lazio ha vinto a Cagliari nel periodo in cui sono stata in coma, inoltre si sta parlando di calciomercato. Nonostante sia appena fine settembre già si sta parlando di mercato dì riparazione, mi fa quasi ridere pensare che qualche squadra già si sia trovata male con un qualsiasi giocatore e che stia pensando a trovarne un altro, ma d'altronde devono parlare di qualcosa.
Per via della carriera di papà conosco tutti i retroscena della campagna acquisti delle squadre, in realtà ho capito che già alla fine del calciomercato si ha un'idea di cosa fare a quello dopo, ma non così eccessivo come si fa notare in tv.
Nonostante sappia che le notizie che trasmettono sono stupidaggini mi piace comunque guardarle e ascoltarle. Ricordo che un paio di anni fa si diede per fatto l'acquisto di Ciro per mano del Milan, inutile dire che sono piombata a casa sua a chiedergli spiegazioni. Lui mi ha riso in faccia, mi ha spiegato che il Milan si era fatto avanti ma niente di più ed io quasi non ci credevo, è stata una boccata d'aria fresca.

Sento suonare il campanello, è Aurora che poco fa mi aveva avvisato che sarebbe arrivata nel giro di minuti.
<<ma hai la colla sotto i piedi? Muoviti!>> mi dice Aurora evidenziando la mia enorme lentezza.
<<buongiorno anche a te amore>> gli rispondo ironicamente aprendole la porta.
<<ciao amore!>> mi risponde abbracciandomi.

<<scusa il ritardo, ma tanto ho sentito Marti e mi ha detto che sono svegli da meno di mezz'ora>> mi dice salendo in auto alzando gli occhi al cielo.
<<io ho sentito Serena e mi ha detto la stessa cosa>> gli rispondo.
<<i piccioncini si saranno dati da fare, chissà in che stato le troveremo oggi>> mi dice di punto in bianco lei.
<<decisamente stremate, ma come biasimarle. Se io e te fossimo state nei loro panni avremmo fatto peggio>> ribatto facendole l'occhiolino ridendo.
Lei mi guarda ed alza gli occhi al cielo facendomi ridere. <<sei sempre la solita>> dice parcheggiando.
<<pensi che loro due saranno già arrivate?>> le chiedo scendendo dall'auto.
<<fanno tardi in giornate normali, figuriamoci così!>> mi risponde con ovvietà.

<<guardate che non siamo sorde!>> non mi aspettavo di sentire la voce di Serena, incredibile.
<<tu senti solo quello che t'interessa, adesso entriamo che ho fame>> ribatte Aurora invitandoci ad entrare.

<<buongiorno ragazze, avete prenotato al nome?>> ci chiede la cameriera all'ingresso del ristorante. <<Ferrari>> dice Aurora facendosi avanti.
<<non avevamo dubbi, solita egocentrica>> gli dice Martina <<come sempre>> prosegue Serena.
<<parli tu che da Starbucks a Londra feci scrivere sul bicchiere "Serena la magnifica">> gli risponde ridendo mentre andiamo al nostro tavolo.

amici per errore - Joaquìn CorreaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora