28

3.2K 73 5
                                    

È sera e siamo arrivati da poco in hotel.
È un hotel davvero accogliente, con una hall enorme e una reception che credo sia grande quanto tutto l'hotel, all'interno è tutto interamente decorato da oggetti in oro e rosso, ha un senso d'eleganza assurdo.
Appena entrati ci hanno subito accolto bene, d'altronde chi non avvoglierebbe un gruppo di cinquanta persone tutte con la divisa targata Italia? Beh rispondo io, nessuno.

<<ci sarà da ridere qui dentro!>> sento esclamare dall'inizio del gruppo, credo sia il Gallo Belotti, ma non ne sono sicura, dalla confusione che hanno creato è strano anche che sia riuscita a sentirlo.

Le ragazze ed io ci stiamo incamminando dietro ai ragazzi che a loro volta stanno seguendo una receptionist alta circa quanto Insigne. <<voi ragazze dovete darmi il vostro nominativo, non rientrate nella lista>> ci blocca una mora con l'aria altezzosa e di supremazia, suppongo lavori qui.

<<perché? siamo con loro!>> esclamo con la fronte aggrottata, non capisco perché me lo stia chiedendo.
<<e chi mi dice che siete con loro? Potreste essere benissimo delle tifose accanite che seguono la propria nazionale in modo ossessivo!>> la sua aria da "so tutto io" mi da particolare fastidio.

Nonostante sia un fascio di nervi riesco a gestirmi e continuo a parlare, <<prima di trarre conclusioni affrettate, con calma, si può chiedere visto che sono la figlia del ct di questa nazionale, bastava informarsi meglio>> gli dico lasciandola senza parole.

<<tu vai bene, loro tre?>> ma davvero sta facendo tutto questo teatro? Ma è seria?

<<problemi?>> dice papà avvicinandosi, accompagnato da Lorenzo e Ciro, sembrano le tre grazie. Nel frattempo i ragazzi si sono fermati, credo che stiano aspettando che io risponda per le rime alla finta mora davanti a me.

<<no papà, è che secondo lei>> dico indicandola <<siamo tifose accanite e non siamo con voi, ah e non sono tua figlia>> spiego quasi ridendo, credo che lei abbia capito di aver fatto una figura orribile, infatti sembra pronta a giustificarsi, ma Ciro prende parola senza darle in tempo di parlare.
<<che voi siate tifose accanite è risaputo, ma si fidi, sono con noi>> ci giustifica Ciro con una calma assoluta.

<<ah si certo, scusate! mi scusi mister>> come previsto, arriva papà e lei cambia versione, succede sempre, non è la prima volta che pensano che io non sia "regolare", perché i miei posti rientrano in quelli dello staff, quindi capitano spesso incomprensioni, ma fare così no.

<<andiamo dai>> esclama Lorenzo prendendo Auro sotto braccio, ma quanto sono carini insieme?

<<Madame>> mi dice Ciro porgendo mi la mano vedendomi sola visto che le altre sono andate dai rispettivi fidanzati, o qualsiasi cosa siano.
<<a cosa devo tutta quest'eleganza?>> chiedo ridendo, mentre vedo che ci stiamo avvicinando alle camere.

<<siamo in stanza insieme!>> sono incredula, io e Ciro in stanza insieme, sanno di essersi dati la zappa sui piedi mettendo i più casinisti nella stessa camera?

<<hanno fatto in modo che in ogni stanza ci siano quattro persone>> strano, di solito se porto amiche ci fanno stare nella stanza insieme, non so cosa sia successo. <<e no, non potevano fare una stanza sola con voi quattro. A quanto pare sono stati i ragazzi a chiedere di ognuna di loro, ma camere in coppia sarebbero state troppe, quindi ce ne hanno messi altri due senza un criterio particolare>> mi spiega.

<<ok credo di aver capito, quindi visto che siamo in quattro, chi mi ha rapita oltre a te?>> gli chiedo ridendo.

<<se i piani non sono cambiati saremo: io, te, Jorginho e Fede>> mi dice ormai davanti alla porta della stanza.

amici per errore - Joaquìn CorreaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora