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<<che hai?>> gli chiedo io mentre saliamo in macchina, spero che parli in fretta visto e considerato che il tragitto è di dieci minuti.

<<niente cla tranquilla>> inutile dire che non mi ha minimamente rassicurata, non può direttamente dirmi che ha?

<<e perché dovrei crederti? Quando siamo partiti stamattina, non mi sembravi così giù>> le cose devo tirargliele fuori con le pinze, che stress.

<<cla dammi retta, puoi star tranquilla, sai che ti direi davvero cosa ho, se avessi qualcosa>> perché la sta mettendo sulla sfera sentimentale? Forse lo so il perché in realtà, così raggira il discorso ed evita di dirmi le cose.

<<non voglio tirarti fuori le cose per forza, ma sappi che puoi dirmi tutto e non fare il difficile come il solito>>.

<<non faccio il difficile, semplicemente non ho niente>> e si pensa che gli creda?

<<facciamo che stavolta mi fido, la prossima volta che fai così e non mi dici niente sai ove arrivi>> inutile dire che non mi sono minimamente rassegnata, voglio farglielo credere perché non ho intenzione di litigarci; magari sono mie fisse.

<<brava, vedo che capisci in fretta>> mi risponde lui ridendo mentre scende dalla macchina ed io faccio lo stesso.

<<amore mio grande!>> dico correndo verso Martina, che ovviamente non si perde un allenamento per vedere Manuel.

<<amore!>> mi risponde lei abbracciandomi.

<<oggi viene anche manu al centro, tanto lo so che ti va bene>> gli dico ridendo, e penso proprio di aver ragione dato il suo arrossire al solo nome.

<<sei tremenda, andiamoci a sedere>> mi risponde lei ridendo.

Non riesco a non pensare alla mezza litigata con Joaquin, non perché effettivamente mi senta in colpa per qualcosa, sono sicura di non aver fatto niente di male; anche perché lui me l'ha apertamente confermato, ma odio che è come se non volesse dirmi niente, come se avesse paura a dirmi le cose, nonostante gli abbia sempre ripetuto che con me può parlare.

<<sono venti minuti che siamo qui e non ha spiccicato parola, che succede? Scommetto che riguarda il tucu>> odio ammetterlo ma Martina ha ragione, potrei sembrare ridicola ad ammetterlo ma è pur sempre la mia migliore amica.

<<in realtà sì, c'entra lui>> mi pesa dirlo in una maniera terrificante, odo ammettere determinate cose, soprattutto se riguardano lui.

<<avete litigato, di nuovo, vero?>> ormai discutere con lui è una cosa all'ordine del giorno, ogni giorno ce n'è una.

<<non abbiamo propriamente litigato, o almeno non ci siamo presi a parolacce, però mi sento come se lui non si fidasse di me, io con lui sono un libro aperto da un anno e mezzo se non di più, ma lui non sembra essere lo stesso, e mi dispiace perché poi penso che sia colpa mia>> ok posso affermare di essermi ridicolizzata.

<<non metterti minimamente in testa che è colpa tua perche, non lo è, sono due anni che è così e fidati che ti capisco bene, ma non scoraggiarti, quando è stato male per Desire da chi è corso a sfogarsi?>>.

<<da me>> rispondo con un filo di voce.

<<e quando ha litigato con il padre?>>

<<da me... >>

<<e quando ha perso la nonna?>> da lì mi ammutolisco, ha ragione, è sempre venuto da me. <<non rispondi perchè sapresti dirmi, di nuovo, che lui è corso da te. Sempre.>> all'improvviso senza neanche accorgermene mi giro con la testa in cerca di lui, ed era lì a calciare quel pallone che tanto amava in porta, forse Martina ha ragione non dovrei preoccuparmi.

<<grazie>> gli dico abbracciandola cercando di trattenere le lacrime.

<<adesso andiamo giù e mettiamoci sulla panchina!>> mi porge la mano e insieme ci mettiamo sedute sulla panchina del Fersini.

<<ecco le tifose numero uno!>> Ciro con il suo solito napoletano sembra come se stessimo facendo una sfilata.

<<e che tifose!>> Adam si è guadagnato un'occhiataccia da parte di Manuel, è proprio cotto di Martina e gli unici a non capire che si piacciono sono loro due, incredibile.

<<dai su ragazzi! Fategli vedere cosa sapete fare, invece di sbavargli dietro>> dice mister Simone ridendo e i ragazzi fanno come dice e cominciano la partitella.

<<Claudia!>> dice il mister avvicinandosi a noi. <<come stai?>> mi chiede abbracciandomi.

<<tutto bene grazie, lei?>> mi ripeterà per la millesima volta che non devo dargli del lei, ma proprio non riesco, è più forte di me.

<<ti devo ripetere per la millesima volta di non darmi del lei? O non basta? Comunque tutto bene, papà invece?>> Mi risponde ridendo. Lui è papà si sono conosciuti quando entrambi nel '99 giocavano nella Lazio, e papà l'ha persino allenato ai tempi della Lazio, visti i dodici anni di differenza che hanno.
<<papà tutto bene, tra poco dovrebbe scendere qui a Roma con mamma>> gli dico io, con gli anni sono diventati molto amici, anche col fatto che papà allena alcuni giocatori della Lazio.

<<poi fammi sapere, casomai ci vediamo! Adesso torno dai ragazzi che non possono stare un minuto da soli>> ci dice allontanandosi ridendo.

Stiamo tornando a casa, ho deciso di tornare con Martina perché visto che dobbiamo uscire, viene a casa mia a pranzare e andiamo.

amici per errore - Joaquìn CorreaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora