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Questa piccola vacanza mi servirà molto più di quanto credessi, se quando papà me lo chiese mi avessero detto che ne avrei avuto il bisogno disperato gli avrei probabilmente riso in faccia. Ho bisogno di staccare con la mente e non pensare a Joaquin, così forse riuscirò a dimenticarlo almeno parzialmente.

Sto per uscire da casa, sono ancora assonnata e ho gli occhi che sembrano due palloni da calcio, a proposito. Controllo di aver preso tutto prima di uscire e mi dirigo verso la macchina di Serena che mi aspetta fuori di casa con bordo Aurora e Martina.
Visto il viaggio di circa tre ore, ho scelto qualcosa di comodo, ho indossato un paio di pantaloncini di jeans nero e un top blu elettrico a fascia con le bretelle fine e le mie amate McQueen.

<<lo sai che staremo fuori sei giorni, vero?>> mi chiede Serena appena vede la grandezza della mia valigia.

<<e tu sei consapevole che saremo circondate da testosterone e quindi non saprei mai che mettere?>> ribatto ridendo.

<< tu già sei sistemata con l'argentino e Martina con il nano! Pensa a me e Serena piuttosto>> giusto, ancora non sanno di Joaquin, doverlo raccontare di nuovo mi farà male ma devo dirglielo, sono le mie migliori amiche e hanno il diritto, se non il dovere, di saperlo.

<<peccato che voi dimentichiate un piccolo particolare, o più che altro non sapete una cosa... >> dico salendo in macchina per poi fare un sospiro profondo e iniziare a raccontare.

<<non so che dire amo ti giuro, mi sembra assurdo, una settimana fa ti bacia e poi fa così, immagino come tu possa stare adesso>> Aurora è quella che si è sacrificata delle tre a parlare, le altre due sono rimaste talmente tanto senza parole che non sanno che dirmi, come biasimarle, dall'altra parte non avrei saputo nemmeno io cosa dire.

<<comunque non mi capacito di come una ragazza come te possa stare sotto a una persona come lui>> finalmente Serena riesce a parlare affermando la verità.

<<non lo so nemmeno io amo, a oggi, però sono consapevole di una sola cosa: mi sono cacciata in un bel casino>> affermo accennando una risata per lo più disperata.

<<eh si sorella mia, però adesso questi giorni goditeli e poi quando torniamo a Roma, ci pensiamo>> mi dice Martina cercando di rassicurarmi.

<<ma quando ci hai discusso qualcuno vi ha sentiti?>> mi chiede Serena.

<<in realtà non ne ho la più pallida idea, eravamo in un lato dell'edificio abbastanza isolato, però forse poiché eravamo vicino alla palestra, può essere che ci hanno sentito quelli che erano lì quindi: Luiz Felipe o Ciro o Sergej o tutti e tre>> affermo con certezza, per quanto mi sono incazzata con lui, è molto probabile che si sia sentito.

<<non so, Manuel credo che avrebbe parlato a Martina nel caso in cui avesse sentito qualcosa o nel caso in cui gli fosse stato detto qualcosa, ma a quanto hai detto vi siete urlati contro quindi le possibilità sono due: o sono sordi o sono sordi>> dice Serena ridendo con l'ultima frase citata.

<<no ragazze, infatti, a me Manuel ha solo detto come lo hai zittito in palestra e che lui dopo è uscito, gliel'ha raccontato Ciro>> afferma Martina.

<< magari non ti ha detto niente della litigata per fare in modo che te lo dicesse cla>> ipotizza Aurora.

<<forse, ma ad ogni modo, siamo arrivate in stazione, divertiamoci!>> dice Serena spegnendo la macchina.

<<ciao papi!>> esclamo appena vedo papà vicino al binario.

<<ciao amore! Ciao ragazze, come state?>> papà conosce tutte e tre benissimo, o almeno sa ciò che gli viene raccontato da me o dai vari fratelli o genitori, quindi la metà di ciò che facciamo davvero.

<<bene>> dicono tutte e tre in coro. <<lei?>> chiede Martina finendo.

<<marti quante volte devo ripeterti che devi darmi del tu?>> dice papà ridendo.

<<tesoro, ieri sera non hai risposto alle mie chiamate, come mai?>> cazzo, e adesso che gli dico?

<<papi ero sotto la doccia e poi ho provato a richiamarti, ma senza successo e poi mi sono addormentata>> cazzate su cazzate.

<<Claudia!>> sento una voce chiamarmi da dietro.

<<lore!>> dico abbracciandolo.

<<giù le mani Insigne>> dice papà ironicamente.

<<scusi mister, non la vedo da tanto, è lei che non la porta mai con noi!>> esclama Lorenzo vicino a me con il suo accento napoletano.

<<ma se ci sono tutte le volte! Casomai sei tu che quando sei a Roma in trasferta non ti fai mai vedere!>> gli dico ridendo.

<<tu quando scendi a Napoli fai la stessa cosa, comunque ti saluta Alessio>> non poteva venire lui?

<<vado a salutarlo io dai>> dico allontanandomi da loro.

<<signor Cragno lei manda i messaggeri?>> dico avvicinandomi al portiere.

<<nana!>> mi dice abbracciandomi.

<<più ti vedo e più sei alto, incredibile!>> dico squadrandolo da testa a piedi, che poi in realtà è normale che sia alto visto che è un portiere.

<<sei tu che ti abbassi>> dice lui per poi guardare i binari. <<ecco il treno!>> esclama lui.

<<vado a prendere le valigie, a dopo!>> dico tornando dalle ragazze, nel frattempo vedo che sono arrivati anche: Ciro, Manuel e Cristiano.

<<è arrivato l'unico e irreprensibile Cristiano Biraghi! Che ci fai qui? Giochi alla Fiorentina, sarebbe bastato attraversare la strada e saresti arrivato al Franchi>> dico salutandolo.

<<ciao cla! Trasferta a Roma con la Fiorentina e non sono ripartito con la squadra, non sei contenta? Comunque ormai Ciro ha fatto il tuo lavoro, mi ha dovuto presentare lui alle tue amiche>> mi dice Cristiano ridendo.

<<si contentissima! Comunque mi dispiace per voi ragazze>> dico rivolgendomi a loro con un tono di compassione ironico.

<<guarda che non sono così male, o forse hai paura!>> mi dice tirandomi i capelli, ovviamente lui sa quanto mi da fastidio e lo fa apposta.

<<ma non faresti paura nemmeno a una mosca! Montato che non sei altro>> gli dice Lorenzo che nel frattempo si è avvicinato ad aurora.

<<dai andiamo in treno>> dico salendo.

<<nana io mi metto vicino a te, tanto Manuel si mette vicino a Martina, Lorenzo a quanto pare si mette vicino ad Aurora e forse Cristiano si siede vicino a Serena>> hai capito i ragazzi, subito a provarci con loro.

<<va bene ciruzzo>> dico sedendomi, ogni volta che partiamo i posti per quattro, li usiamo in due e sui due rimanenti ci mettiamo le valigie o i borsoni.

<<cla ma che è successo ieri con Joaquín? Ieri quando è tornato in palestra, era incazzato nero e qualsiasi cosa gli veniva detta lo faceva innervosire, anche Luiz che lo ha riaccompagnato a casa lo ha notato ed entrambi pensiamo sia colpa o merito tuo>> perché deve rendermi tutto più complicato! non lo spiega lui e quindi lo devo spiegare io, ovvio.

<<mio dio... >> sono le uniche due sillabe che Ciro riesce a pronunciare.

amici per errore - Joaquìn CorreaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora