I giorni trascorsero velocemente, e più passava il tempo più Keigo si avvicinava a Dabi.
Nonostante ciò il corvino non si era ancora del tutto fidato di lui, Enji aveva bisogno di prove immediate che Keigo attualmente non riusciva a dargli.
Come ogni mattina il biondo girovagava per quell'enorme edificio sperando di trovare qualcosa di compromettente mentre fingeva di star lavorando... era faticoso, e come se non bastasse era pressato dal suo vero capo, il quale era intento a licenziarlo se non gli avrebbe portato dei frutti. Il biondo non poteva farci nulla, dopo tutto non era colpa sua...Come al solito si trovava fra gli archivi, a luce spenta e ad illuminarlo vi era infatti la semplice torcia del telefono. Andava tutto bene, come al solito del resto... o almeno era quello che Keigo pensava...
Il biondo si sentiva osservato da svariati minuti, ma non ci fece molto caso, così continuò a frugare fra i vari cassetti presenti in quella stanza.
Tuttavia, improvvisamente udì una voce che ormai conosceva bene
《Che diavolo stai facendo?》 Domandò la cupa voce di Dabi proveniente dalle sue spalle, il biondo sobbalzò e iniziò a pensare ad una scusa plausibile e sopratutto sensata da usare... eppure la sua mente in quel momento si fermò completamente, e per quanto Keigo tentasse di pensare non ci riuscì...《Stavo cercando dei documenti》disse sperando che il corvino lasciasse perdere la situazione e tornasse con nochalance nel rispettivo ufficio, ma la sorte quel giorno decise di essere crudele
《A cosa ti servono?》chiese avvicinandosi minacciosamente al biondo... ogni singolo passo di Dabi corrispondeva a due passi all'indietro del biondo, il quale si ritrovò dopo poco tempo senza neanche rendersene conto con le spalle contro il muro...
Keigo imprecò mentalmente, un po' per via di quella troppa vicinanza al viso del corvino, un po' per l'ansia che la situazione gli stava procurando... sarebbe probabilmente morto se il corvino avesse capito le sue vere intenzioni, ormai ne era certo... sapeva che Dabi era uno dei membri della lega dei villan, ma purtroppo per lui aveva bisogno di prove e sopratutto di uscire vivo da quella situazione. Dabi lo guardò dritto negli occhi senza fiatare, poggiò le mani contro la parete ai lati della testa di Keigo rendendogli così impossibile scappare...
Vi fu un grande silenzio fin quando il cellulare del biondo una volta a contatto con il pavimento marmoreo fece rumore, i volti dei due furono così illuminati da una tetra luce e ciò fece capire che forse era giunto il momento di spezzare definitivamente quel silenzio e iniziare a parlare
《Pensi che non me ne sia reso conto?》domandò Dabi con un filo di voce mentre continuava a fissare il ragazzo dinanzi a lui, Keigo non riuscendo a reggere quella vicinanza abbassò debolmente il capo
《So perché sei qui》accentuò Dabi specificando il fatto che lui sapesse, anche se in modo vago. Keigo adesso aveva smesso di pensare lucidamente da un bel po' di tempo, non sapeva più cosa dire e cosa no... Dabi lo aveva notato, e ciò lo portò a voler giocare con lui, a volergli estorcere pian piano tutto nonostante ciò che stava facendo fosse evidente.《Non è come credi davvero...》 continuò Keigo con un lieve tono di voce, avrebbe voluto sparire.
《Allora cosa ci facevi qui?》domandò nuovamente cercando un contatto visivo con il ragazzo dagli occhi gialli
《Non lo so...》 disse semplicemente cercando di andare via da quella stanza, e ci sarebbe anche riuscito se non fosse stato per Dabi il quale appena vide l'agitazione del biondo gli bloccò i polsi
《Per questa volta farò finta di nulla, ma se ti becco nuovamente a frugare fra i documenti o a fare qualcosa di strano sono guai amari》 esclamò il corvino per poi lasciare la presa ed iniziare ad allontanarsi...Keigo era consapevole del fatto che adesso il corvino gli sarebbe stato con il fiato sul collo e ciò avrebbe limitato ancora di più le sue ricerche, era indubbiamente fregato. Lo avrebbero licenziato, e per di più avrebbe fallito il suo intento deludendo l'unica persona di cui gli importava realmente... sempre se non l'avesse già fatto...
Quella mattina Keigo decise di finire lì le sue ricerche, sarebbe stato inutile rischiare la vita o peggio di deludere le aspettative di Enji... ormai era l'unica cosa che realmente gli importava, il lavoro andava malissimo, la sua vita andava malissimo e con gli "amici" la situazione era in commentabile... aveva solo bisogno di fare qualcosa di giusto e che avrebbe reso qualcuno fiero di lui... non importava chi, dove o come... ma lo avrebbe fatto finalmente sentire speciale...
Era ormai chiuso nel bagno di quell'edificio da un paio di ore... non riusciva proprio ad uscire e ad affrontare il mondo circostante, desiderava solo tornare a casa e mettersi a letto in modo che potesse spegnere la mente... ma forse era proprio il silenzio e la paura a risvegliare in lui tutti questi pensieri, pensieri mai spariti... ma celati dal suo cuore sofferente.
Improvvisamente si sentì qualcuno bussare alla porta, Keigo non rispose, voleva semplicemente stare da solo. Tuttavia la persona dall'altra parte della porta continuò a bussare con una certa insistenza
《So che sei lì, ti si vedono le scarpe scemo》fece notare la calda voce di Dabi
All'udire quella voce Keigo si maledisse e iniziò a pensare seriamente che Dio quel giorno ce l'avesse con lui. L'ultima persona con cui avrebbe voluto parlare era proprio lì e lui non aveva altra scelta se non quella di aprire la porta.
================================
Hey gente! Come va? Spero bene! Come al solito chiedo scusa per l'inattività dovuta alla scuola, per eventuali errori grammaticali e nulla spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento nonostante tutto e nulla noi ci rivediamo ad un prossimo capitolo 💜

STAI LEGGENDO
Red Feathers
FanfictionLa fatalità esteriore non esiste. Ma c'è una fatalità interiore che sopraggiunge quando ci si sente vulnerabili, e, allora, rieccheggiano gli errori compiuti nel corso di una cupa e triste esistenza. Keigo Takami era la prova vivente di una triste e...