XXIX

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I due ragazzi si irrigidirono.
Non avevano la minima idea di dove si trovassero e per di più avevano la certezza di non essere soli.
《Usciamo da qui》disse Dabi prendendo Keigo per mano iniziando a camminare cercando un' uscita il più velocemente possibile
《Eccola》disse Keigo indicando una porta alla loro destra
《Non mi sembra un-》 i due ragazzi vennero interrotti da una voce che purtroppo conoscevano troppo bene.
《Touya, credevi davvero che ti avrei lasciato andare così facilmente?》 Enji si trovava dietro di loro con un'aria minacciosa
《Come fai a sapere di me?》 Domandò Dabi voltandosi verso l'uomo dai capelli rossi facendo cenno a Keigo di uscire
《Pensavi davvero che mi sarei bevuto quella storiella? E poi, il tuo amato fratellino ha confermato il tutto》Enji squadrò il figlio che tentava di convincere l'amato ad andarsene mentre al contempo cercava di prevedere le sue intenzioni
《Shouto?! No! Non lo avrebbe mai fatto!》 Sbraitò Dabi incredulo delle parole del padre. Sapeva con certezza che il fratello non lo avrebbe tradito neanche se avesse rischiato la sua stessa vita.
《Perchè non lo chiediamo a lui?》 Enji sorrise in modo sadico, e fu allora che Dabi decise di prendere Keigo di forza e buttarlo letteralmente fuori da lì 
《Dabi!》il biondo cercò in tutti i modi di aprire la porta, ormai bloccata dal corvino ma senza risultati. Non riusciva a capire cosa stesse accadendo all'interno di quel luogo, l'unica cosa che gli venne in mente fu quella di correre via da lì per chiedere aiuto, percorse vari vicoli cercando aiuto ma nessuno andò in suo soccorso.
Si sentì stupido, stupido perchè sapeva che nessuno sarebbe arrivato in suo soccorso soprattutto se avessero sentito il nome di Enji, e fu allora che si pentì amaramente di essere scappato, di aver lasciato l'amore della sua vita in mano all'uomo che fino ad allora aveva rovinato la vita di entrambi... era vero, la sua vita era iniziata ad andare a rotoli dal primo ed ultimo litigio con Touya, quando aveva pensato che Enji fosse un grande uomo e che le affermazioni di Touya fossero quelle di un bambino al quale non si volevano comprare dei giocattoli nuovi, quando in realtà Touya era fin troppo cresciuto per pensare ai giocattoli, portava sulle spalle un enorme fardello che era costretto a nascordere a tutti coloro che conosceva. Riprese fiato e iniziò a correre più veloce di prima, durante il tragitto che lo avrebbe riportato da Dabi il suo cuore sembrò quasi voler fuoriuscire dalla gabbia toracica consapevole che in quel lasso di tempo sarebbe potuto accadere qualsiasi cosa, e non se lo sarebbe mai perdonato.

Con suo stupore quando arrivò davanti all'ingresso non vi era più alcun rumore e ciò non era sicuramente un buon segno, ma al contempo era impossibile che tutto fosse finito in così poco...
Keigo diede un calcio alla porta con molta violenza in modo da farla aprire, ma quando entrò la scena che vide era a dir poco raccapricciante.
Il pavimento era sporco di sangue, inoltre vi erano vari pezzi di stoffa sparsi per la casa... Keigo era terrorizzato dall'idea di cosa fosse successo, ma d'altra parte non erano passati neanche trenta minuti non poteva essere qualcosa di grave... ma il fatto che nè il corvino nè Enji fossero lì lo allarmava e non poco. Iniziò a cercare i due per tutto l'edificio che si rivelò possedere due piani ma dei due nessuna traccia. Rassegnato Keigo cercò persino nel passaggio segreto ma non trovò nulla neanche lì.
Fu allora che capì che Enji aveva trovato il modo per potrare Dabi in un luogo a lui sconosciuto, Keigo era preoccupato non sapeva cosa fare o a chi rivolgersi... era talmente disperato che cercò un telefono dentro quella biblioteca, e quando lo trovò decise di chiamare l'ultima persona a cui si sarebbe mai affidato.

Con le mani tremanti digitò il numero ed alzò la cornetta, in attesa che qualcuno rispondesse
《Pronto?》 La voce squillante di Rumi rimbombò nelle orecchie di Keigo, aveva paura, una paura assurda di star sbagliando ancora una volta ma poi pensò che non aveva niente da perdere e che Rumi era l'unica che potesse sapere qualcosa
《Sono Keigo》 Rispose il biondo con voce tremante
《Keigo?》
《Ti prego, devi aiutarmi, sei l'unica a poterlo fare》
Rumi si allarmò non capendo cosa stesse accadendo
《Keigo calmati, respira e dimmi cosa sta succedendo》
《Enji... ha portato via Dabi》 Keigo si rese conto solo allora, solo dopo aver pronunciato quella frase ad alta voce della pesantezza e del dolore che conteneva
《Keigo io... non posso mettermi contro la polizia, ti voglio bene lo sai ma non posso farlo》
《Rumi! Se mi vuoi bene, se me ne vuoi davvero aiutami... ti prego, mi hai già fatto un torto enorme, dimostrami che non sei come credo, ti prego》 Keigo la supplicò, la supplicò molto cosa che in circostanze normali non avrebbe mai fatto ed era proprio questo a mostrare l'unica cosa che odiava più al mondo, la sua fragilità. 

Rumi prese un respiro profondo
《Vediamoci alle due a tre isolati da casa mia》 propose
《Grazie Rumi, grazie》

Keigo chiuse la chiamata, ma per quanto cercò di tranquillizzarsi non ci riuscì.

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Hey gente! Come va? Spero bene! Scusate davvero l'inattività, non aggiorno da quasi un mese... e davvero mi dispiace molto, ma non ho avuto tempo neanche per respirare. La scuola mi porta via troppo tempo e mi causa troppa stanchezza. Spero che voi possiate capire, ma nonostante ciò spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento, scusate come al solito eventuali errori grammaticali e nulla grazie sempre del supporto <3
Al prossimo capitolo!♡

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