L'unica figura che Keigo riuscì a vedere fu quella di Rumi, avrebbe tanto voluto urlarle contro ma si trattenne quando udì un sottilissimo "Scusami"
Ma la rabbia era troppa, era talmente deluso che non aveva neanche la forza di urlarle contro o di reagire in qualsiasi altro modo, l'unica cosa che sapeva a pieno era quella che non si sarebbe mai più fidato di nessuno.Keigo non seppe spiegare come avvenne il tutto, nella sua testa si sentì all'interno di un film e per qualche minuto affrontò la situazione con inerzia, come se tutto fosse un semplice ricordo già vissuto, non si dimenò, non urlò, non fece nulla. Forse se lo aspettava, dentro sentiva che questo momento sarebbe arrivato prima o poi, la spensieratezza e la libertà che tanto desiderava stava scemando, stava scappando da lui e l'unica cosa che poteva fare era quella di subire in silenzio vedendosi strappare via la libertà e la felicità che aveva ottenuto con tanta fatica.
Enji mise le manette ai due e con aria trionfale li condusse nell'auto della polizia
《Ammiratelo bene》disse con cattiveria riferendosi al cielo
《Perchè probabilmente sarà l'ultima volta in cui lo vedrete》
L'uomo li costrinse ad entrare in auto che li condusse in uno dei carceri più sicuri del Giappone dietro delle sbarre di ferro arrugginito
I due erano in celle separate, l'uno difronte all'altro, composte da un semplice "letto" se tale si può definire e un piccolo spazio dove vi era collocata l'area del bagno
《Keigo》 Dabi si avvicinò alle sbarre della propria cella chiamando il ragazzo dai capelli biondi
《Mi dispiace》disse in un sussurro cercando di infilare il braccio fra le sbarre in modo da poter raggiungere la mano di Keigo. Il biondo non rispose, non avrebbe saputo neanche come farlo, cosa dire... dopotutto non era colpa di Dabi nè sua ma semplicemente della vita che il mondo gli aveva riservato.
Keigo finalmente reagì imitando il corvino cercando di toccare quella mano dalla carnagione chiara, con molta fatica riuscirono a toccarsi con le punta delle dita, Keigo a quel tocco sorrise
《Non importa cosa accadrà, l'unica cosa che conta è quella di stare insieme》Keigo si avvicinò ancora di più alle sbarre schiacciando il viso contro di esse pur di stringere le dita del ragazzo che tanto amava
《È tutta colpa mia》Si colpevolizzò ancora il ragazzo dai capelli neri
《Non lo è. E lo sai bene, l'unico qui ad avere delle colpe è niente poco di meno che Enji ma sono certo che gli altri ci condurranno fuori da qui, ho fiducia in loro》
《Non lo faranno》
《Si che lo faranno! Perchè non dovrebbero?》
《Perchè in questi casi la lega ne sta totalmente fuori. Qualora qualunque membro venga catturato, qualsiasi, automaticamente viene buttato fuori》 la voce di Dabi era amara, quasi schifata
《Ma sono tuoi amici...》
《Gli amici non esistono, apri gli occhi Keigo, chi c'è stato quando stavi male? Avevi solo una persona e ti ha tradito solo per soldi, la realtà è che a questo mondo nessuno fa nulla gratis gli amici ti stanno vicini solo quando sei felice e stai bene quando hai realmente bisogno di loro capisci di essere solo e fa schifo》Dabi usò parole pesanti ma veritiere, Keigo rifletté rendendosi conto di trovarsi in un carcere solo perchè stava cercando di stare dalla parte giusta... ma ora come ora stava dubitando perfino di questo e si odiava a causa di ciò, si odiava perchè stava dubitano della persona che amava ma in quella situazione non riusciva a far a meno di interrogarsi sulla vita che aveva e che stava conducendo, una vita misera, vuota e quando finalmente sentiva di essere felice quella felicità gli venne portata via.《Vi preghiamo di distanziarvi》 ordinò una guardia notando i due, Dabi si ostinò a non staccarsi e per questo venne punito mentre Keigo si sentì estremamente in colpa per questo...
Le ore in quel luogo sembravano non passare mai, avrebbero giurato di essere lì dentro da mesi eppure si trattava solo di poche ore. Gli unici momenti in cui potevano stare insieme erano quello dell'ora di pranzo e dell'ora di cena, il cibo non era neanche tanto male solitamente mangiavano della pasta con dei fagioli e se gli andava bene della carne probabilmente surgelata.
Le uniche volte che potevano vedere il cielo era quando dovevano recarsi nella stanza delle punizioni corporali, da una parte era orribile percorrere quel corridoio dal cielo scoperto sapendo a cosa andassero in contro ma dall'altro lato era bello vedere le nuvole ed essere scaldati dal sole, era forse l'unica cosa che amavano di quel posto.Uno dei ricordi migliori di Keigo all'interno di quel luogo fu la notte in cui Dabi riuscì a scassinare i lucchetti delle celle
《Andiamo a vedere le stelle》 sussurrò il corvino sorridendo, Keigo sorrise a sua volta prendendo il ragazzo che amava per mano e con molta attenzione cercando di non farsi vedere dalle guardie arrivarono a destinazione.
Il cielo era cosparso da colori scuri accesi dalle stelle, vi era silenzio, calma, quasi un innaturale serenità spezzata dal rumore di passi, a volte si potevano udire persino delle cicale intente a cantare e altre volte ancora le urla dei criminali che venivano torturati per punizione o solo per divertimento. E Keigo allora si chiese se tutte quelle persone fossero davvero dei criminali o se fossero finiti in quella situazione proprio come loro due
《Grazie per avermi portato qui》dissi Keigo in tono dolce
《Figurati, per così poco》 il corvino poggiò la mano sulla testa di Keigo accarezzandola con tanta dolcezza sapendo che oltre ad amare questo gesto in qualche modo lo rilassava, sembrava andare tutto bene fin quando non si sentirono dei passi e dall'ombra i due ragazzi udirono una voce cupa
《Non agitatevi, non chiamerò le guardie》era una voce maschile che pian piano si avvicinava sempre di più a loro fino ad uscire dalle ombre; il ragazzo era abbastanza alto, i suoi capelli erano di un rosa indubbiamente innaturale lunghi fino alle orecchie, i suoi occhi erano grigi, mentre il suo viso era caratterizzato da delle lentiggini e qualche cicatrice presente sulla guancia destra, come loro indossava la divisa arancione che gli era stata data prima di entrare nelle rispettive celle ma ciò che li colpì era che non sembrava essere lì in mala fede
《Il mio nome è Andy》 esordì《Sono qui per aiutarvi.》
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Hey gente! Come va? Spero bene! Eccoci qui con un nuovo capitolo! Come al solito vi chiedo scusa per l'assenza ma come ho già detto la scuola porta via la maggior parte del mio tempo, ma spero che questo capitolo nonostante sia abbastanza semplice sia stato di vostro gradimento, come al solito fatemelo sapere con un commento, scusate eventuali errori grammaticali e nulla noi come al solito ci rivediamo ad un prossimo capitolo! 💜

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Red Feathers
FanfictionLa fatalità esteriore non esiste. Ma c'è una fatalità interiore che sopraggiunge quando ci si sente vulnerabili, e, allora, rieccheggiano gli errori compiuti nel corso di una cupa e triste esistenza. Keigo Takami era la prova vivente di una triste e...