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Keigo Takami non aveva uno scopo preciso nella propria vita, si limitava a nascondere la sua immensa tristezza, si immergeva in essa, vive in essa, separava i suoi numerosi filamenti, apprezzava le sue sfumature sottili. Creava un prisma attraverso cui la tristezza poteva essere divisa in uno spettro infinito, e magari in una seconda vita sarebbe divenuta tutt'altro.
Keigo aveva basato la sua intera esistenza sul lavoro, un lavoro per cui non aveva una vera e propria passione ma, al contrario, stimava chi lo eseguiva. Da anni ormai provava una forte stima verso Enji Todoroki, un uomo stimato da molti, serio e determinato. Quest'uomo tanto amato era capo del dipartimento della polizia, nessun'uomo era mai sfuggito dalle sue mani e ciò per qualche strano motivo aveva sempre affascinato il biondo.
Come ogni mattina il biondo sentì una calda presenza sul suo volto, i raggi del sole trapelavano dall'enorme finestra situata vicino al letto dove il biondo giaceva da ormai molte ore, infastidito da quel calore improvviso si apprestò a coprirsi fino alla testa con le coperte nere che andavano a ricoprire il letto.
Dopo qualche minuto il suono assordante della sveglia lo svegliò completamente, quel suono stava ad indicare che era purtroppo giunto il momento di lasciare quelle calde coperte da lui tanto amate.
Ancora un po' assonnato tirò fuori il viso dalle coperte, si stropicciò gli occhi e finalmente si alzò dal letto. Come prima cosa come ogni mattina si diresse in bagno per fare una doccia rinfrescante. Quella casa era davvero silenziosa, sembrava quasi abitata dai fantasmi...e per certi versi era così.
Keigo era tormentato dal passato, era stupido dopo tutti questi anni ma era altrettanto inevitabile. Il passato è attaccato alle nostre spalle. Non possiamo vederlo; ma possiamo sempre sentirlo. Quando meno lo si aspetta i sofferenti fantasmi del passato torneranno a tormentarci, lo faranno per sempre, il passato non può essere cancellato ma al contrario può essere superato.

Dopo una lunga doccia il biondo indossò il suo accappatoio rosso fuoco  e andò verso la cucina per fare colazione. Iniziò ad aprire gli scaffali e come al solito non vi era nulla di ché, ma a lui andava bene anche una semplice scatola di cereali, fece una smorfia per poi tirare fuori dallo scomparto quella scatola piena di colori e una piccola ciotolina, poggiò il tutto sul tavolo e con concentrazione iniziò a mettere dei cereali nella ciotolina, andava tutto bene, era tutto tranquillo... fin troppo tranquillo.
Il biondo aveva una strana sensazione, sentiva che da lì a poco sarebbe successo qualcosa di strano. Per il momento preferì scacciare quella strana sensazione e di concentrarsi sui suoi cereali. Si sedette e iniziò a mangiarli con un cucchiaino

《Certo che senza latte non sono poi questo granché》 mormorò quasi imbronciato mentre continuava a mangiare quei cereali alle nocciole.
La vita da ventisettenne single dopo tutto non faceva così schifo, gli piaceva essere "libero", andare a dormire quando voleva, uscire se voleva e con chi voleva, ovviamente non gli sarebbe dispiaciuto avere qualcuno con cui condividere una casa e in futuro una famiglia...ma nonostante Keigo potesse sembrare un ragazzo calmo e amante dei bambini non si sentiva pronto ad una relazione, in realtà non si sentiva pronto per nulla. Ma non poteva neanche fermare la sua vita per delle difficoltà accadute in passato. Doveva correre il più veloce possibile, la vita di certo non lo avrebbe aspettato.

Dopo aver fatto colazione ed essersi lavato i denti indossò la divisa della polizia, mise anche la sua solita collana formata da piume rosse, quelle piume erano ormai diventata "il suo simbolo" per via del loro significato profondo e per il suo amore verso le piume. Prima di uscire dal bagno si fermò per qualche minuto davanti allo specchio...era rimasto congelato osservando la sua figura riflessa nello specchio, degludì, si avvicinò allo specchio sistemandosi la cravatta
《È davvero questo ciò che voglio diventare?》
Si domandò mantenendo lo sguardo fisso sullo specchio
《Keigo che diavolo stai dicendo? È ovvio che è ciò che vuoi essere! Fermare i criminali! Salvare le persone!》 cercò di auto motivarsi che quello che stava facendo nella sua vita andava bene... convincersi che era quello che realmente voleva. Scosse la testa e si allontanò finalmente dal suo riflesso.

Finalmente dopo qualche minuto arrivò alla stazione di polizia, entrò all'interno di quel posto pieno di documenti inerenti a criminali o semplicemente ricerche varie, ma quello che echeggiava maggiormente era indubbiamente il fastidioso odore di fumo, era una delle poche cose che odiava di quel posto che in poco tempo iniziava ad odorare di casa.

《Buongiorno Keigo, il capo ti sta aspettando insieme agli altri nel suo ufficio ha chiesto di dirtelo quando saresti arrivato》 la voce squillante di uno dei suoi colleghi lo costrinse a svuotare la mente, non era più solo, era al dipartimento e non poteva permettersi di avere pensieri esterni.
《Perfetto, grazie mille》 si portò i capelli all'indietro ed iniziò a camminare per dirigersi all'ufficio del capo, bussò alla porta e dopo aver udito un "avanti" da parte di Enji poggiò la mano sulla maniglia ed entrò
《Buongiorno capo, perdoni il ritardo, vi era molto traffico》 spiegò il biondo giustificando quei venti minuti di ritardo.
Nella stanza come al solito vi era un sacco di fumo dovuto alle sigarette sicuramente fumate per la maggior parte dal capo. Come al solito l'uomo gagliardo dai capelli rossi era seduto all'apice del tavolo circondato da documenti vari e con la sua solita espressione dura
《Non preoccuparti, l'importante è che tu sia qui adesso. Ma vedi di non arrivare in ritardo una seconda volta》 spiegò con un tono più simile a quello di una minaccia. Il biondo lo guardò per qualche minuto come per auto chiedersi se Enji era davvero convinto di potergli incutere timore. Senza fiatare si sedette al suo posto per poi rispondere con un semplice
《Non si preoccupi》se fosse stato in altre circostanze gli avrebbe risposto in malo modo. Dopo tutto non era colpa sua se vi era del traffico. Keigo, meglio conosciuto in quell'edificio come Hawks quella mattina era più scazzato del solito. Non lo avrebbe mai e poi mai dato a vedere eppure era così.
Enji iniziò a spiegare il motivo di quella improvvisa riunione, o meglio iniziò a parlare di colui che l'aveva causata. 

Keigo ascoltò attentamente Enji e ciò che aveva intenzione di fare, ma dopo vari minuti la sua mente andò altrove. Si perse nei suoi pensieri...

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Hey gente! Come va? Spero bene! Come avete ben potuto notare sono tornata con una storia diversa dal solito ovvero una DabixHawks, avevo in mente di scriverne una da un sacco e finalmente eccola qua! Spero di scrviere archi narrativi abbastanza lunghi e che possano essere interessanti. Inutile dire che spero che possa piacervi e che seguiate la storia fino alla fine, come al solito chiedo anticipatamente scusa per eventuali errori grammaticali che potrebbero essere presenti all'interno della storia. Detto questo vi auguro una buona lettura! 💜

Red FeathersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora