XIII

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Aттeɴzιoɴe: dα qυeѕтι cαpιтolι ιɴ poι lα ѕтorια coɴтerrὰ υɴo ѕpoιler ιɴɴereɴтe αι ғαттι αттυαlι αccαdυтι ɴel мαɴɢα dι вoĸυ ɴo нero. (Spoiler innerente al personaggio di Dabi)

Dabi continuò a guardare il biondo e pian piano iniziò ad alleviare la presa sulle sue spalle.
Il corvino era confuso e con un espressione indescrivibile, mentre al contrario il biondo era parecchio scosso.

L'unico suono che vi era in quella circostanza era quello dei tuoni i quali echeggiavano in tutta la casa

《Non chiamarmi mai più in quel modo》 ordinò con tono schifato mentre il biondo continuava a guardarlo con aria persa, quasi sognante...
《Scusa è che... nelle tue parole ho rivisto un mio carissimo amico... sarebbe stato davvero un discorso da lui.》 Ammise facendosi spazio fra le braccia del corvino in modo da poter continuare a camminare
《Come mai ne parli con così tanta malinconia?》 Domandò seguendo il biondo
《Lui si è suicidato molto tempo fa》 sussurrò con voce tremante
《Come mai?》chiese ancora
《Non lo so》 disse semplicemente
《Ci sarà pur stato un motivo》 fece notare mentre apriva la porta di quella che sarebbe diventata la camera di Keigo
《Lui sembrava stare bene... nonostante a volte si immergesse nei suoi pensieri, chissà a cosa pensava》 sospirò per poi entrare in quella camera
《Cambiando discorso》 accennò Dabi chiudendosi la porta alle spalle
《Nell'armadio vi è uno smoking per te da indossare durante le missioni. E questa sera ti accompagnerò, non ti lascio andare solo》 disse portandosi capelli all'indietro come suo solito
《Perchè non demordi? Ho detto che posso andare da solo.》ribadì Keigo roteando gli occhi in segno di fastidio, a quel punto Dabi anche se infastidito dovette senza batter ciglio dire una frase che non avrebbe mai pensato di pronunciare
《Ho paura che tu possa essere catturato o peggio ancora che tu possa morire.》disse con tono visibilmente preoccupato
Keigo lo guardò per qualche minuto come incantato da quelle semplici e all'apparenza parole banali. Dopo tutto Dabi non lo conosceva, non aveva la minima idea di chi fosse Keigo tanto meno il vero motivo per il quale lui fosse lì... ed indubbiamente sarebbe morto se solo lo avesse saputo. Tuttavia, dopo queste parole il biondo iniziò a dubitare persino di questo. Non aveva la minima idea di quali fossero le reali intenzioni di Dabi e ciò per certi versi lo terrorizzava.

La notte arrivò velocemente, i due qualche ora prima cenarono insieme agli altri membri della lega, i quali sembravano "tranquilli", non sembravano affatto dei criminali assetati di sangue come venivano descritti... al contrario, sembravano ragazzi frustrati, ed una conversazione più di tutte colpì Keigo.

Shigaraki si trovava a capotavola come suo solito, aveva un aria stremata nonostante non avesse fatto nulla quel giorno.
《Come mai quella faccia?》 Domandò Toga portandosi la forchetta alla bocca
《Oggi ho solo pensato più del solito.》 Rispose con tono triste
《A cosa?》 Domandò Keigo incuriosito
《Mio padre》 rispose secco. Non diede ulteriori dettagli, e Keigo era abbastanza tentato di chiedere altro ma Dabi fece cenno di tacere. Il pensiero di quello che fosse accaduto lo spaventò, dopo tutto doveva essere qualcosa di estremamente triste e serio se aveva ridotto quel ragazzo in quelle condizioni.

Nonostante Keigo fosse tormentato da quel pensiero una volta giunto insieme al corvino davanti il centro della polizia si fece rigido. Aveva paura. Paura di star facendo la cosa sbagliata anche se per una buona causa, paura che alla fine sarebbe passato dalla parte opposta, paura di tradire qualcuno.

Dabi notò questo distacco così poggiò la sua mano sulla spalla del ragazzo accanto a lui
《Stai tranquillo, andrà tutto bene》 tentò di rassicurarlo accennando un sorriso, il biondo si limitò ad annuire per poi portarsi i capello all'indietro
《Ci sono telecamere?》 Domandò Keigo fingendo di non saperne davvero nulla
《Purtroppo per noi si, ma sarà facile raggirarle》 tentò ancora una volta di rassicurarlo mentre si avvicinava alla porta per cercare di entrare
《Posso farti una domanda?》 Domandò puntando la torcia verso la porta in modo da far luce al corvino
《Dimmi pure》 levò una forcina dai propri capelli e iniziò così a smanettare la serratura
《Cos'è successo al padre di Shigaraki?》 Domandò cercando di non risultare arrogante o ficcanaso
《Non credo siano affari tuoi》
Da un lato il corvino aveva nettamente ragione, ma dall'altra Keigo era tormentato dal fatto che forse in tutta questa storia Enji, la persona che più ammirava ne fosse complice.
《Sai》 iniziò Dabi 《c'era una volta un bambino spensierato, buono con tutti e la sua vita agli occhi di tutti sembrava davvero essere perfetta, tuttavia nulla è come appare》 fece una pausa aprendo la porta
《Ce l'hai fatta!》 Esclamò Keigo sorridendo
《A quanto pare》 borbottò Dabi per poi entrare lentamente seguito dal biondo
《Cerca di non farti inquadrare il volto》 consigliò Dabi iniziando a frugare fra i cassetti
《Quel bambino di cui parlavi, perchè hai detto che non era come appariva?》 Domandò Keigo poggiando la torcia sulla scrivania in modo da fare luce ad entrambi e poter continuare a cercare quei maledettissimi documenti

《Lui era infelice.》

Rispose secco.

《Si sentiva inferiore, debole, inutile.》 Continuò

《Così tanto da voler sparire una volta e per tutte...》

Il silenzio calò della stanza, era palese a chi Dabi si stesse riferendo... ma Keigo voleva sapere di più, voleva riuscire a spogliare il corvino da ogni sua insicurezza, voleva... voleva che si liberasse dal peso che forse ormai portava da anni.

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Hey gente! Come va? Spero bene! Chiedo venia per avervi fatto aspettare davvero così tanto per questo capitolo e spero che per voi ne sia valsa la pena! Come al solito scusate eventuali errori grammaticali, spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento se vi va lasciate una stellina e un commento e nulla noi ci rivediamo ad un prossimo capitolo!💜

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