Nulla sembra più semplice e banale di una piuma, tuttavia, anche una futile piuma ha un grande significato. Le piume hanno un forte legame con il cielo, varie leggende narrano che gli angeli custodi cospargano il nostro cammino di piume. Keigo per qualche strano motivo amava le piume rosse, codesto colore ricorda di vivere la vita con tutta l'anima perché la guarigione dalle afflizioni era molto vicina. La piuma rossa porta con sé un periodo di coraggio, fortuna, amore e passione su tutti i frangenti della nostra vita. È un simbolo di rinascita, e non per nulla il piumato delle fenici è di rosso colore rosso.
Keigo aspettava la sua rinascita da molto tempo, e come una fenice rinascere dalle ceneri.Enji stava ormai parlando da quasi un'ora e il biondo per cercare di non addormentarsi aveva bevuto circa tre bicchieri di caffè. Forse si stava perdendo qualche passaggio, o forse aveva smesso di ascoltarlo dopo la aver nominato le armi da usare durante questa missione, sembrava andare tutto bene fin quando il biondo non sentì chiamare il suo nome
《E di questo si occuperà Hawks》istintivamente sobbalzò all'udire il suo nome pronunciato con così tanta durezza e sopratutto così all'improvviso, il biondo aveva lo sguardo di tutti puntato addosso, ma non capendo il motivo per il quale Enji lo avesse nominato non aveva la minima idea di cosa fare, era confuso, spaventato e sopratutto agitato.
《Cosa dovrei fare?》domandò guardando Enji con i suoi occhi color oro sperando che rispiegasse il tutto
《In questi anni l'unione dei villan è diventata molto potente, e questo sta causando tanti problemi. Bisogna fermarli. E a farlo sarai tu》 Keigo sgranò gli occhi, come avrebbe potuto fermare da solo un'intera lega?! Era impossibile! Però se sarebbe riuscito a compiere quest'impresa sarebbe indubbiamente aumentato di grado, e non poteva permettersi di perdere un occasione come questa
《Accetto l'incarico》 esordì a gran tono alzandosi dalla sedia per poi poggiare le mani sul tavolo, gli tremavano le dita e non riusciva a sentirsi le gambe, in quel preciso momento potevano essere paragonabili ad una gelatina si teneva in piedi con sforzo...non poteva di certo mollare. Non ora che aveva l'opportunità di arrivare così in alto eliminando una stupida lega di criminali.《Cosa devo fare?》chiese facendosi coraggio. Keigo non era mai stato un uomo codardo, ma persino lui aveva dei limiti, andare da solo in un edificio composto unicamente da criminali era davvero troppo per qualsiasi essere umano, non importava quanto lui fosse abile con le armi e agile nei movimenti ma, con un minimo di cinquanta uomini non avrebbe mai potuto rimanere illeso, tanto meno vivo. Doveva giocare bene le sue carte e non poteva permettersi di compiere il minimo errore.
Keigo era sempre stato un bambino abbastanza frenetico, difensore dei bambini più deboli, un bambino con un solo sogno; quello di poter un giorno volare libero come gli uccelli che tutte le mattine vedeva volare in cielo durante il tragitto che lo portava ogni giorno a scuola. Una scuola cupa, dalle pareti scure e dai corridoi pieni di persone una peggiore dell'altra. Persone che si sentivano superiori rispetto ad altre solo per la loro situazione economica e per il lavoro che i loro genitori svolgevano. Keigo era nato in una famiglia abbastanza umile, come la maggior parte dei suoi compagni, ma a differenza dei suoi coetanei amava stare da solo, in tutta la sua vita non aveva mai rinnegato la solitudine. Essa gli apparteneva da sempre. Non sarebbe riuscito neanche volendo a circondarsi di amici, non ne sarebbe stato in grado. Aveva capito da anni come andasse la società, e che nessuno facesse qualcosa che non avesse un fine personale. Persino lui faceva parte di questa "corruzione", lui aiutava le persone non solo perché odiava le ingiustizie e i soprusi... ma perché in qualche modo era convinto che così facendo la gente lo avrebbe ammirato, che lo avrebbe ricordato come una barava persona. Keigo non aveva mai avuto paura della morte, ma al contrario, la cercava come parte integrante della sua vita. Il suo scopo era sempre stato quello di fare qualcosa di talmente grande da farsi amare da tutti, e quindi morire in grande stile.
Enji spiegò al biondo che bisognava intrufolarsi all'interno della lega, e che per farlo occorreva prima indagare sui rami che quest'ultima possedeva. Uno di questi era molto probabilmente un'azienda che si occupava di costruire edifici pubblici e degli scambi delle merci. Era davvero improbabile che tutte queste costruzioni e questi scambi avvenissero intraprese solo da quest'azienda. Keigo doveva intrufolarsi lì come lavoratore, arrivane ai piani alti e mettere le mani su eventuali documenti contraffatti.
Il biondo aveva indubbiamente avuto una giornata parecchio stressante, quando il biondo uscì finalmente da quell'edificio il cielo era tinto di un blu scuro, accese rapidamente il cellulare per capire che ore fossero e rimase stupito quando notò sullo schermo "19:15". Non aveva mai finito così presto, solitamente lasciava quel luogo non prima delle 21.30, se non avesse controllato l'ora avrebbe giurato che fossero le 21:00 circa. Dopo tutto era inverno, e come al solito il cielo tendeva a scurirsi prima del dovuto; a quel punto decise di prendersi del tempo per se stesso. Il lavoro gli impiegava molto tempo e non aveva mai tempo per fare nulla, neanche di fare la spesa e ciò lo portava ad ordinare quasi sempre qualcosa d'asporto (non che lui sapesse cucinare così bene, ma riusciva a cavarsela), vivendo da solo aveva imparato molte cose, era cresciuto in fretta, e sin da bambino aveva imparato a distinguere il bene e il male. Essendo ancora abbastanza presto decise di andare al supermercato per rifornirsi di cibo ed eventuali oggetti per la casa. Una volta arrivato al supermercato tutti lo guardavano come se fosse un fantasma, era vero non lo si vedeva spesso per le vie di Tokyo ma era proprio questo il suo punto di forza. Era il motivo per il quale Enji scelse lui per questo incarico. Se ci fosse andato qualcun'altro i villan avrebbero subito capito che si trattava di un agente della polizia e che bisognava subito eliminarlo. Keigo era diverso, non era un esibizionista, era più simile ad un fantasma, un ombra che camminava per le vie di una città fin troppo movimentata e rumorosa per il ragazzo dagli occhi color oro.
Keigo era fermamente sicuro di riuscire nella sua impresa. Ne aveva le capacità e sopratutto la volontà.
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Hey gente! come va? Spero bene! Ecco qui il secondo capitolo di Red Feathers, se vi va fatemi sapere cosa ne pensate e se questa storia è di vostro gradimento. Come al solito scusate eventuali errori grammaticali e nulla noi ci rivediamo ad un prossimo capitolo 💜

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Red Feathers
FanfictionLa fatalità esteriore non esiste. Ma c'è una fatalità interiore che sopraggiunge quando ci si sente vulnerabili, e, allora, rieccheggiano gli errori compiuti nel corso di una cupa e triste esistenza. Keigo Takami era la prova vivente di una triste e...