XVI

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Il silenzio inevitabilmente riempì la fredda stanza di Dabi, nessuno dei due sembrava voler dire qualcosa o meglio nessuno dei due sapeva cosa dire.
Keigo si guardò intorno notando inevitabilmente quanto quella stanza fosse tetra: le pareti erano nere come le medesime lenzuola "illuminate" semplicemente dai richiami del legno bianco della spalliera, vicino al letto vi era una grande finestra con sopra dei piccoli cactus finti.
《Perchè tutto questo?-lo guardò avvicinandosi al letto- Perchè questo tuo cambiamento?》 Chiese evitando di guardarlo per via della troppa agitazione
《Ero stanco di quello che la vita mi aveva riservato - sospirò- la mia famiglia era, ed è un disastro a causa di quell'uomo schifoso. Ed io, a quel tempo dovevo fingere che tutto andasse bene, che la famiglia Todoroki fosse la famiglia perfetta》 il corvino strinse le lenzuola del letto con le dita, era nervoso. E tutti questi argomenti che aveva tentato di dimenticare, lo agitavano ancora di più.
《Ma non lo era.》
Keigo finalmente lo guardò.
《Tutta questa situazione mi faceva stare male, come del resto ai miei fratelli... e sopratutto vedere quanto tu lo stimassi mi faceva bruciare dentro, lui era ed è una persona orribile. Uno scarto dell'umanità.》 Il corvino si alzò dal letto avvicinandosi al biondo
《Cosa succedeva in casa?》 Domandò Keigo poggiandosi alla parete
《Non capiresti》 Mugugnò Dabi
《Touya-》 Keigo tentò di convincere il corvino a parlare, voleva sapere a tutti i costi la verità in modo da poter valutare le sue successive azioni. Ma venne interrotto
《Non chiamarmi in quel modo. Touya Todoroki è morto e sepolto!》 Alzò il tono infastidito da quel nome
《Per quanto tu ti ostini a voler rimuovere il passato esso non sparirà, puoi solo provare a rendere migliore il tuo presente...》
《Pensi che io non lo sappia?! Non potrò mai cancellare il mio passato》Contrabattè il corvino portandosi le mani ai capelli
《Non sei l'unico ad aver sofferto, credimi. In questi anni sono stato tormentato dal rimorso di non essere riuscito a capirti, i ripensamenti sulle mie attuali azioni... volevo solo morire, volevo liberarmi da tutta quest'angoscia》 spostò nuovamente lo sguardo
《Keigo.》 Lo chiamò Dabi attirando la sua attenzione
《Mi eri mancato》 disse finalmente. Tre semplici parole che Keigo aveva aspettato da quel brusco litigio. Parole che bramava tanto. E a quel punto non riuscì più a trattenersi. Si fiondò fra le braccia di Dabi, lo strinse come non mai, aveva paura di perderlo proprio in quell'istante...Dabi lo capì, e allora strinse il biodo a sua volta lasciandosi l'orgoglio alle spalle.
《Non lasciarmi ancora una volta》lo supplicò Keigo con le lacrime agli occhi
《Non credo di sparire ancora》 disse Dabi ridendo

Quella notte passò così; i due parlarono tutta la notte raccontandosi ciò che non avevano potuto negli anni precedenti. Segreti, aneddoti, di tutto e di più. Ovviamente l'unica cosa che Keigo non disse fu "la storia" della polizzia. Se inizialmente Keigo era contrastato sul da farsi ora più che mai non sapeva cosa fare. Avrebbe voluto dire tutta la verità al corvino ormai dormiente accanto a lui, ma si sarebbe sicuramente irato con lui. D'altra parte vi era Enji, lo rispettava ancora, era innegabile però dopo ciò che aveva saputo era titubante su tutta la sua esistenza. Una cosa era certa, qualsiasi cosa sarebbe accaduta, Keigo, sarebbe rimasto sempre e comunque dalla parte di Dabi. Non aveva il minimo dubbio su ciò.

Il biondo spostò lo sguardo sul panorama che si poteva scorgere dalla finestra, il sole stava ormai sorgendo e il cielo era pieno di colori tenui. Il biondo sbadigliò mentre con la mano destra continuava ad accarezzare i capelli apparentemente crespi di Dabi. Lo osservò per un bel po', i suoi muscoli erano rilassati e la sua pelle chiara era accentuata dai colori della stanza. Quella notte Keigo non sarebbe riuscito a dormire neanche se avesse voluto, la sua mente era troppo confusa e frastagliata... aveva paura di sbagliare ancora e ancora.
Inaspettatamente Dabi afferrò il braccio del ragazzo e lo tirò sul letto in modo da farlo sdraiare
《È tardi, dormi》 ordinò Dabi stropicciandosi gli occhi
《Non stavi dormendo ?》 Domandò Keigo ridendo di gusto
《Si, stavo dormendo, ma ciò non implica che io debba abbassare la guardia》 fece notare girandosi dall'altra parte
《Ho il sonno abbastanza leggero, e ciò mi permette di essere molto vigile》sorrise lievemente cercando di mostrare che andasse tutto bene, ma Keigo sapeva che non era realmente così. Sapeva bene che il passato lo stava lacerando piano piano, sapeva bene cosa significasse avere dei rimorsi o traumi passati...
Keigo senza fiatare abbracciò da dietro il corvino, lo strinse dandogli sicurezza. E per quanto il corvino volesse cercare di mostrarsi forte, in cuor suo, sapeva di aver bisogno di un aiuto.

E fu proprio in quel momento tanto intimo che il cellulare di Keigo squillò, il ragazzo infastidito si alzò ed uscì dalla camera per poi guardare lo schermo, successivamente sbiancò.

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Hey gente! Come va? Spero bene! Chiedo davvero scusa per avervi fatto attendere per questo capitolo, ma credetemi fra una cosa e l'altra non ne ho avuto il tempo. Ad ogni modo scusate come sempre eventuali errori grammaticali, se vi va lasciate un commento facendomi sapere se questo capitolo è stato di vostro gradimento o meno e nulla noi ci rivediamo ad un prossimo capitolo!

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