Capitolo 10

1.4K 88 11
                                    

"Ciao Jamie, come stai?" mi sorrise Louis appena mi vide entrare nel bar.

"Ciao Louis. Sto bene, credo."

"Cosa hai pensato di fare?" chiese mentre presi il mio caffè.

"Non lo so, penso che dovrei tornare da loro."

"Cosa? Una volta entrata lì non ne uscirai più."

"Devo farlo per forza Louis." dissi uscendo dal bar.

"Ti accompagnerò se vuoi, però non accettare."

"Starò lontana da Harry, per il bene di entrambi." mi ci volle fatica per pronunciare queste parole, Louis notò la mia tristezza e mi accarezzò la guancia.

In classe c'erano già Harry e Niall, il quale era l'unico ragazzo puntuale che avevo conosciuto in vita mia.

"Cosa dico ad Harry?" sussurrai.

"Non dirglielo ora. Si arrabbierà, lo so, ma non hai altra scelta e non ti lascerà andare se glielo dici. È per il vostro bene."

"Ma alla fine non è un bene perché il bene sentimentale è più forte di quello fisico, nel senso che anche se hai una gamba rotta e il viso pieno di lividi, sei felice perché hai affianco la persona che ti ama."

"Cazzo è tutto così complicato." disse mettendosi le mani tra i capelli.

Intravidi Harry lanciarmi delle occhiate così distolsi lo sguardo. Ripensai alle parole di Daniel: "tuo padre era un importante membro di questa società." papà venne ucciso cinque anni fa. Non ci raccontava mai niente di sé, era quasi uno sconosciuto. Aveva fatto qualche sgarro? Lo uccisero loro?

"Tu sai qualcosa della società? Qualcosa successa in passato?"

"No, io la conosco da quando Harry ne faceva parte, ma loro non sanno che io so tutto. Quindi sono abbastanza in pericolo anch'io."

Il telefono vibrò indicando un messaggio da parte di Daniel. Mi irrigidii ancor prima di leggere e Louis mi mise una mano sulla coscia per tranquillizzarmi.

*È arrivato il giorno delle decisioni, piccola.*

Mi faceva ribrezzo quando mi dava quel nomignolo. Guardai Louis. "Devi parlare per forza con Harry." annuii.

----

L'ora finì poco tempo dopo e tutti e tre ci recammo fuori nell'aria fredda d'autunno.

"Non ti lascerò sola. Possono torturarmi anche, se ci riescono, dato che Daniel è una loffa vivente. Ha il coraggio sotto i piedi."

Scoppiammo a ridere.
"Sì, hai ragione." disse Louis.

Il rumore di uno sportello che si chiudeva rovinò il nostro piccolo momento divertente. I passi lenti di Daniel mi fecero scorrere un brivido lungo tutta la spina dorsale. Ci voltammo.

"Bene, bene, bene..." l'odio fece capolino dentro di me.

"C'è qualcuno fuori posto qui." si riferì a Louis.

"Perchè cosa c'è di tanto segreto?" fece una smorfia confusa. Che bravo attore.

"Niente, devo farci due chiacchiere. Posso?"

"Dieci minuti." sbuffò Louis lasciandoci soli. In dieci minuti non avrei fatto in tempo. Sentii la stretta di Harry sul mio bacino per proteggermi.

"Allora, hai fatto i bagagli Jamie?" ghignò.

"Non verrò con te. Né con Harry." mi si spezzò la voce verso la fine della frase, era doloroso anche solo pronunciarlo.

"Vivrò la mia vita come se non vi avessi mai conosciuto. Tu sparirai e Harry sarà meno di un conoscente."

Forbidden.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora