Capitolo 9

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Cosa? Louis ne sapeva qualcosa?

"Molto tempo fa, anche Harry faceva parte di quel gruppo. Spacciano droga ma lui non ne ha mai fatto uso. Si è ribellato a loro molte volte, finché non ce l'ha fatta. Ora loro si vogliono vendicare e usano te come ostaggio, per indebolirlo e farlo ritornare."

Non potevo crederci. 'È solo colpa mia' mi diceva.
"Perché non me l'ha detto?"

"È pericoloso Jamie. Nessuno poteva saperlo."

"Ma io ne faccio parte Louis! Devo saperlo!" mi sentivo pugnalata alle spalle.

Ecco chi era il ragazzo che salutò Harry alla festa. Il ragazzo nella casa.

"Quindi tu sapevi chi era Daniel?"

"No. Evidentemente si è appena unito a loro. Non ti avrei mai lasciata con lui."

"Mi sento un oggetto Louis."

"Per loro lo sei, ma non per Harry. Lui ti ama davvero Jamie. Non sta fingendo. Non è mai stato fidanzato realmente con un ragazza."

"Non stiamo insieme." giocherellai con una ciocca di capelli biondi.

"Lo so, ma era per dirti che lui non sa come dimostrarti il suo amore."

"E tu come fai a sapere tutto questo?"

"Sono il suo migliore amico sin da quando avevamo cinque anni." sorrise al ricordo.

Harry mi disse che sarebbe venuto a prendermi e dovevo parlargli.

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La sua macchina era parcheggiata accanto al bar e lui era dentro l'auto.

Appena mi vide, mise in moto la macchina ed entrai.

"Ehi come stai?" mi accolse nel caldo ambiente con un sorriso splendente che mi fece svanire un po' di rabbia, ma la recuperai subito.

"Harry, dobbiamo parlare." fu il mio saluto.

"Cosa succede?" un cipiglio si fece spazio sul suo viso.

"Sei tu quello che deve dirmi cosa sta succedendo, dato che l'ostaggio sono io."

POV di Harry:

Cazzo. Avevo sempre saputo che sarebbe arrivato questo momento.

"Hai ragione." feci un attimo di pausa, la osservai, guardava fuori dal finestrino senza fiatare, era visibilmente arrabbiata.

"È cominciato tutto cinque anni fa, quando mi trasferii qui ad Oxford perché avevo bisogno di una vita nuova, e non potevo sopportare ciò che era successo. Appena arrivai, incontrai Thomas, quello della festa, in uno dei mega party di Louis. Mi propose di lavorare con lui, non mi disse di cosa si trattava ma ero talmente disperato che accettai. Quando mi riferirono di cosa mi sarei dovuto occupare, non vollero che andassi via perché ormai ero a conoscenza di questa società. Non ne ho mai fatto uso comunque. Lo facevo contro la mia volontà e dopo vari tentativi di ribellione, sono riuscito ad uscirne. E adesso è solo colpa mia se tu sei trascinata in questo schifo." dopo che finii, lei portò lo sguardo su di me.

"E cosa hai intenzione di fare adesso?" i suoi occhi avevano perso la vivacità che possedevano una volta.

"Non lo so, dannazione!" sbattei le mani contro il manubrio.

"Dove stiamo andando?"

"In un posto in cui io ho passato molto tempo prima del tuo arrivo." le sorrisi e lei cercò di ricambiare ma invano. Era distrutta dentro, a causa mia.

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