La settimana passò in un batter d'occhio e io ed Harry non ci parlammo molto.
Venerdì era alle porte e avevo bisogno di un vestito per sabato sera.
Non avendo avuto la macchina, mi diressi con l'autobus al centro commerciale più vicino. Arrivata, entrai in parecchi negozi ma non trovai niente che poteva essere adatto a me. Finalmente, dopo molti tentativi acquistai un tubino nero senza spalline non molto corto ma neanche troppo lungo, e dei tacchi anch'essi neri.
Tornai a casa verso l'ora di cena ed ero bagnata fradicia nonostante l'ombrello.
Quando l'ascensore si aprì, Harry era al suo interno e mi accolse con uno dei suoi splendidi sorrisi.
"Dove sei andata?"
"A prendere delle cose da indossare per domani sera." alzò gli occhi al cielo.
POV di Harry:
Questa settimana era stata infernale senza parlare con lei. Domani ci sarebbe stata la festa e Louis avrebbe dato di matto,come sempre. Odiavo le feste. Consistevano sempre nella stessa cosa: alcool, fumo e ragazze. Jamie era una suora e sarebbe rimasta scandalizzata.
Mentre l'ascensore saliva, si bloccò al secondo piano e cominciò a scendere. Sia dannato chi aveva premuto il pulsante.
Mentre imprecavo contro il mondo intero, non riuscii a non trattenere il mio sorriso quando la vidi, in piedi con un ombrellino rotto e delle buste. Indossava dei jeans scuri e una maglia bianca (che era diventata trasparente a causa della pioggia, mostrando il reggiseno). Cercai di tenere a bada i miei pensieri pervertiti ma invano.
"Dove sei andata?" le chiesi.
"A prendere dei vestiti per domani." alzai gli occhi al cielo.
"Voi donne..." mi diede una gomitata per scherzare e ruotò gli occhi verso l'alto.
"Non ce n'era bisogno."
"Faccio quello che mi pare e quando mi pare e se lo voglio fare lo faccio." era irritante.
"Non devi scagliare tutta la tua frustrazione su di me." ghignai.
"E spero che il vestito non sarà bianco." la stuzzicai.
"Non sono in quel periodo." mi ammonì e iniziai a ridere e non mi fermai fino a quando non entrò nel suo appartamento, sbattendo la porta dietro di sè.
Erano quasi le undici e mezza, mi stavo annoiando a morte e non riuscivo ad addormentarmi. Un'idea mi attraversò la mente. Mi alzai e mi recai fuori davanti al suo appartamento e bussai. Appena udii dei passi mi nascosi dietro al muro, lei aprì la porta e, non vedendo nessuno, la richiuse.
Uscii dal mio nascondiglio e bussai ancora. Riaprì urlando "chi è?!" trattenni una risata e chiuse la porta. Mi avvicinai nuovamente per ribussare ma Jamie mi colse di sorpresa spalancando la porta precedendo i miei movimenti e me la sbattè in faccia. Gridai dal dolore e cominciai a ridere forte facendola unire insieme a me.
POV di Jamie:
Quando aprii violentemente la porta,mi accorsi che avevo colpito Harry, il quale iniziò a ridere e a gridare come un bambino. Mi unii a lui; le nostre risate si intrecciavano perfettamente tra di loro creando un suono meraviglioso. Cosa?
Lo aiutai ad alzarsi e lo rimandai nel suo appartamento dandogli la buonanotte.
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Era ormai sabato sera e Harry aveva proposto di accompagnarmi alla festa. Alle nove in punto suonò al campanello. Aprii la porta e rimasi senza fiato. Indossava i suoi soliti jeans neri strappati alle ginocchia, stivaletti dello stesso colore e una t-shirt bianca che lasciava intravedere i suoi muscoli tatuati.
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Forbidden.
Fiksi PenggemarFinito il liceo, Jamie decide di frequentare il college di Oxford per allontanarsi dalla sua città natale, con il fine di chiudere un capitolo della sua vita che l'aveva fatta soffrire. Arrivata alla nuova città, incontrerà nuove persone e nuove am...