Capitolo 22

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Il rumore delle ruote che sfrecciavano sull'asfalto mi impediva di riuscire a dormire per poter soffocare l'angoscia presente in me.
Eravamo tutti e cinque diretti ad Holmes Chapel per dare un ultimo addio al corpo di Louis. Harry era al volante, Liam affianco a lui e io, Niall e Zayn ai tre sedili posteriori.
Il viaggio durò tante ore e fermavamo la macchina a qualche auto grill per quindici minuti o dieci ogni ora. Dormii per tutto il tempo appoggiata alla spalla di Zayn che era affianco a me, guardava la strada pensieroso e ogni tanto guardava il cielo grigio.
Il suo mento era coperto da una leggera barba scura e incolta, portava degli orecchini di metallo a entrambe le orecchie e sbatteva spesso le sue folte ciglia lunghe e scure come i capelli. L'avevo giudicato male all'inizio, mi ero fatta un'idea sbagliata di lui; ma in realtà non sapevo com'era veramente, non sapevo se stava indossando una maschera tutto il tempo per poi rivelarsi uno stronzo totale.
Il tempo ce l'avrebbe rivelato.
Finalmente uscimmo dall'autostrada e il cartello con scritto Holmes Chapel ci diede il benvenuto nella cittadina dove il mio migliore amico era nato.
I funerali erano la cosa che odiavo di più in assoluto, preferivo più andarlo a trovare al cimitero. I funerali non erano per me, non riuscivo a sopportare gli sguardi tristi e pesanti delle persone e non riuscivo a dire addio al corpo di quella persona.
Io credevo in qualcosa dopo la morte, perché altrimenti non avrebbe avuto senso la nostra vita, se non ci fosse stato niente dopo la morte allora nulla avrebbe avuto un senso.
Parcheggiammo l'auto davanti alla casa della famiglia di Louis.
Harry era cupo in volto, aveva gli occhi stanchi a causa del viaggio e i suoi occhi erano privi di emozioni, sembravano come morti.
Gli diedi la mano per dargli un po' di forza che neanche io avevo, per condividere con lui il dolore; ma la scacciò subito e bussò alla porta senza guardarmi negli occhi. Zayn vide tutto e mi prese la mano, lo lasciai fare e accennai un piccolo sorriso alzando l'angolo destro della bocca.
Dentro casa c'erano tutti. Tutti i suoi parenti, amici di vecchia data, persone completamente sconosciute; ed erano tutte ammassate, tutte in un cerchio e spingevano per avere il posto davanti. Non riuscivo a capire.
Mi avvicinai un po' e mi misi sulle punte e allora la vidi. Vidi la bara di Louis. Lui non era qui.
Mi irrigidii subito e Zayn strinse la presa e iniziò a muovere il suo pollice sul dorso della mia mano lentamente.
Harry era davanti a me, immobile quasi come una statua e fissava la bara del suo migliore amico.
C'erano anche Anne, Gemma e Calum, i quali vennero da noi e ci abbracciammo tutti.
Dopo poco, una signora più o meno dell'età di Anne, con le occhiaie, gli occhi stanchi e tristi, con un sorriso sforzato e tremante, venne da noi.
"Harry." sussurrò lei facendolo girare.
"Jay." rispose aprendo le braccia e confortando quella donna, ormai caduta in lacrime. La madre di Louis, sicuro.
Gli occhi di tutti erano spenti, ricordarmi i suoi, i suoi occhi azzurri che mi colpirono subito la prima volta che lo vidi, mi faceva stare meglio.
Salutai con un cenno della mano Gemma e Calum, che si trovavano vicino a delle bambine e ragazzine con i capelli biondo scuro, gli occhi azzurri e i lineamenti delicati; le sorelle.
Mi mettevo nei loro panni, se Nina fosse morta, credo che sarei morta anche io poco tempo dopo di crepacuore.
Mi avvicinai alla madre, le accarezzai la spalla per farla accorgere di me e si girò.
"Sono Jamie." lo sguardo spento di Harry era fisso sulla bara.
"Sa, Louis mi ha aiutata moltissimo. Senza di lui probabilmente la mia vita sarebbe andata in un altro modo, e sarebbe successo un disastro. È stato un angelo per noi." indicai Harry e delle lacrime scesero lungo le mie guance. Abbracciai quella donna distrutta dal dolore. Feci avvicinare anche le sue sorelline.
"Louis mi disse una cosa, prima essere operato." cercavo di ingoiare il groppo in gola.
"Mi disse di dire a voi quanto vi ama." tirai su col naso e mi trattenni dal non piangere.
Zayn mi abbracciò da dietro e le sorelle di Louis piangevano. Non ce la facevo a sopportare quella sofferenza, io ero una persona che si lasciava influenzare per quanto riguardava i sentimenti e non riuscivo a reggere tutti quei pianti, quei cuori distrutti, quegli occhi spenti, se non riuscivo nemmeno a reggere la mia di sofferenza.
"Ti prego Zayn, andiamo fuori." lui annuì e mi accompagnò fuori per prendere una boccata d'aria.
"Non ce la faccio Zayn."
"Coraggio Jamie, tu sei forte, fallo per lui. Immaginati Louis adesso qui."
"Non ce la faccio." scoppiai a piangere appoggiata al suo petto; le mie mani stringevano forte la sua giacca nera di pelle e le sue mani stringevano forte la mia schiena.
"Coraggio." gli si spezzò la voce, guardai i suoi occhi e non vidi altro che sofferenza.
Poco dopo entrarono in casa quattro uomini vestiti di nero e portarono via la bara da lì.
Fecero una processione silenziosa fino alla chiesa dove Louis era stato battezzato.
"È inutile fare queste cose." sussurrai a Zayn durante la messa.
"Cosa?" chiese lui confuso.
"I funerali. Tanto Louis non è lì dentro, può darsi che è seduto affianco a Harry o a sua madre o suo padre." il padre di Louis era un anziano signore che aveva divorziato con la moglie ed era andato via da Holmes Chapel.
"Sì hai ragione ma si fa per ricordo. Tu non vorresti un funerale per te?" scossi la testa.
"Non ce la farei a sopportare tutta questa sofferenza. Non sopporterei il fatto che tutti i miei cari soffrono a causa mia." Zayn avvolse un braccio intorno a me e mi strinse a lui e per un attimo immaginai Louis al suo posto.
Eravamo seduti più o meno in fondo alla chiesa, Harry e la famiglia erano davanti ed era giusto così. Io non ero nessuno in confronto a loro.
Dopo un'ora, la messa finì e la bara venne portata al cimitero, dove il posto per lui era già stato preparato.
Harry non mi aveva ancora rivolto parola. Non volevo che si rinchiudesse di nuovo nel suo dolore come faceva prima e sarei dovuta essere da sola a tirarlo fuori, perché Louis non c'era più.
Iniziò a piovere prima leggermente ma poi la pioggia divenne violenta e fitta.
Appena Louis fu deposto, tutti andarono via meno la famiglia e noi cinque.
"Addio Louis." sussurrai vedendo la sua bara per l'ultima volta e sfiorandomi il bracciale che mai mi sarei tolta da quel momento in poi.
Non volevo andare via, Louis ci era stato rubato e non era giusto! Louis meritava di vivere!
La sua famiglia iniziò ad avviarsi verso le macchine per andare a casa e accoglierci, seguiti da Niall, Zayn e Liam.
Io e Harry rimanemmo lì, entrambi non accettavamo la sua morte e ancora non avevamo ancora realizzato che in realtà, lui non c'era più.
Mi sedetti per terra, vicino alla sua lapide; percorsi con il dito la scritta in corsivo del suo nome che solo a vederlo, a sentirlo nominare, ti veniva l'allegria.
Piccoli singhiozzi uscirono dal mio corpo, fino a diventare sempre più forti, trasformandosi in lacrime pesanti che si fondevano con la pioggia.
Harry era lì, fermo. Pareva quasi senz'anima ormai, era volata via anche la sua insieme a quella di Louis.

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