Mi catapultai fuori dalla macchina provocando una risata ad Harry. Era bellissimo. Un palazzo alto, almeno dieci piani, era circondato da tantissimi vasi di fiori di tutti i tipi; lungo le due colonne principali si trovavano delle piante rampicanti bellissime che mi facevano pensare a quei tipi di castelli abbandonati con immensi giardini, tipici dei film.
"È bello vero?"
"È meraviglioso!" gridai entusiasta.
Sul retro si intravedeva un piccolo sentiero di mattoni nell'erba accompagnato da molte luci. Di sera sarebbe dovuto essere ancora più bello.
Entrammo nell'edificio e rimasi a bocca aperta. Il pavimento era di marmo bianco così come le pareti, affianco alle grandi finestre c'erano delle tende rosse e dal soffitto pendeva un grande lampadario. Sembrava davvero tutto finto, tutta una favola.
Ci avvicinammo ad una grande scrivania, dove una ragazza che portava uno stretto vestito blu sopra al ginocchio con un foulard rosso, stava scrivendo velocemente alla tastiera del suo computer. Harry si schiarì la gola.
"Salve." ci accolse sorridente la ragazza.
"Lei è Mr. Styles, giusto?" riportò i suoi occhi allo schermo luminoso del computer,controllando nell'elenco.
"Sì. Sono io."
"Bene. Ecco a voi le chiavi. Ma dato che stanno ancora finendo di ripulire bene il vostro alloggio, vi mostrerò l'hotel." sorrise e si alzò facendoci strada.
"Venite,seguitemi!" esclamò facendo rumore con i suoi alti tacchi a spillo. I capelli lunghi e castani erano raccolti in una treccia, aveva un sorriso splendente e gli occhi scuri; aveva un fisico da invidiare, magra e formosa ma il seno era chiaramente rifatto. Era davvero una bellissima donna e iniziavo a sentirmi a disagio.
La seguimmo lungo un corridoio molto largo e luminoso con qualche pianta a destra e a sinistra.
"Se proseguite dritto per questo corridoio, troverete il ristorante." allargò le braccia, senza mai smettere di sorridere, mostrandoci l'immenso ristorante con tantissimi tavoli e molti erano già occupati.
"Si può mangiare a qualsiasi ora?" domandò Harry. La ragazza gli si avvicinò pericolosamente, quasi toccava il suo petto con quello di Harry.
"A qualsiasi ora." come si voltò, con una mano sfiorò l'anca del mio ragazzo, il quale non ci aveva fatto nemmeno caso.
Mi irrigidii.
Superammo il ristorante e, proseguendo diritto, incontrammo delle grandi scale di marmo che si dividevano a destra e a sinistra portandoti ai piani superiori.
"Se prendete le scale di destra arriverete agli appartamenti, se prendete quelle di sinistra troverete la sauna, una stanza con la vasca idromassaggio, più avanti c'è il reparto dedicato anch'esso ai massaggi."
C'era davvero di rimanere a bocca aperta, io non ero mai stata in posti così.
La signorina si metteva sempre più in mostra, ma Harry non la degnava di uno sguardo. Lei se lo stava praticamente mangiando con gli occhi.
"Gli ascensori dove sono, Miss.. ?" chiesi.
"Mrs. Clifford. Si trovano alla sinistra delle scale." annuii.
Ritornammo indietro e ripercorremmo il grande corridoio principale.
Superò la sua scrivania e andammo dall'altra parte, dove c'era un altro corridoio uguale a quello di prima. Potevo perdermici.
"Questo corridoio vi porterà all'esterno." fuori era bellissimo. C'era un terrazzo con delle sedie bianche attorno a dei tavolini rotondi dello stesso colore, più avanti c'era il sentiero di mattoncini che intravidi quando fummo arrivati. Lo percorremmo e ci portò ad una grande piscina con delle sdraio e degli ombrelloni.
"Questa e la piscina principale. Ma a voi non interessa." cosa? Lo guardai confusa.
La ragazza rise facendomi innervosire.
"Bene. Credo di avervi mostrato tutto. Adesso potete andare." si voltò e andò via.
"Mi dà sui nervi quella. Ti stava praticamente spogliando con gli occhi!" predicai.
"Sei gelosa, eh?"
"È normale che sia gelosa!" lo feci ridere e avvolse un braccio intorno al mio bacino.
"Perché ha detto che non è per noi?" rientrammo dentro e ritornammo all'entrata, fortunatamente Mrs. Clifford non era alla scrivania.
Harry fece un sorrisetto e non rispose.
"Mi fai capire quello che sta succedendo?" risi.
"Ti ho detto che è una sorpresa!" rise anche lui. Camminammo lungo il perimetro dell'edificio, fino ad arrivare ad un sentiero circondato da erba e qualche piccola rosa piantata. Dopo qualche secondo, intravidi delle villette stupende.
"O mio dio Harry!" gridai.
Iniziai a camminare veloce fino a correre, tenendo sempre per mano questo splendido ragazzo.
Presi la chiave che aveva Harry e guardai il numero che vi era inciso sopra: '28'.
La nostra villetta era il numero 28.
Corsi fino ad arrivare di fronte ad essa. Era fatta interamente di mattoncini rosso scuro, era circondata dal verde e sul retro c'era una piscina tutta nostra.
"Harry ti prego dimmi che non è un sogno!" lo strinsi forte e lo baciai.
"Grazi, grazie, grazie mille!"
"Per me è un piacere vederti così felice, amore mio." sorrise facendo spuntare le fossette, che subito dopo toccai.
"Forza entriamo!" esclamò.
Dentro profumava di vaniglia, il pavimento era in legno e le pareti erano bianche. C'erano delle piccole scale che portavano al piano superiore. Sopra c'era solo la nostra stanza e un piccolo bagnetto. Il letto era grande, le pareti erano bianche e luminose, e la grande finestra ci mostrava la piccola piscina rotonda.
"Le nostre valigie le hanno portate già qui mentre Mrs. Clifford ci mostrava l'hotel." annuii.
Ero davvero felice.
La cucina non era molto grande, ma non penso che l'avremmo usata, dato che c'era il ristorante aperto ventiquattro ore su ventiquattro.
La sala era riempita dal grande divano nero, dalla televisione di medie dimensioni e un tappeto nero nel centro.
"Dio, è tutto così bello." Harry mi attirò a se, tenendomi per i fianchi, e mi morse il labbro inferiore.
"Sì, è speciale. Hai fame?" domandò dopo avermi baciata.
"Sì." sorrisi e uscimmo fuori dopo esserci messi una felpa.
Camminammo lungo il sentiero con le mani intrecciate e guardammo le altre villette, uguali alle nostre.
Appena entrati,vidi i tavoli quasi tutti occupati, così ci sedemmo in fondo alla sala per avere un po' di spazio per noi.
Poco dopo arrivò il cameriere e ordinammo entrambi del cibo italiano e una bottiglia di vino.
"Ancora non riesco a credere di essere qui!"
"Non sai quanto mi rende felice vederti sorridere così." mi prese la mano.
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Forbidden.
FanfictionFinito il liceo, Jamie decide di frequentare il college di Oxford per allontanarsi dalla sua città natale, con il fine di chiudere un capitolo della sua vita che l'aveva fatta soffrire. Arrivata alla nuova città, incontrerà nuove persone e nuove am...