Capitolo 5

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"Che ci fai qui Daniel?" il mio tono era serio.

"Dopo tutto questo tempo così mi accogli?" sorrise beffardo.

"Come hai fatto a sapere dove mi trovo?" chiesi fredda.

"Be’, mi è bastato fare l'angelo davanti a tua madre e chiederle dove fossi così che avrei potuto chiederti perdono."

"Bastardo. Tu non vuoi il mio perdono. È solo una scusa." dissi tra i denti. Si avvicinò alla soglia della porta.

"Vai via, non sei il benvenuto qui e non ti voglio più nella mia vita." dissi seria guardandolo fissa negli occhi.

"Oh, piccola Jamie, sei così ingenua. Tua madre vuole il nostro matrimonio." mi trattava come una bambina.

"Il matrimonio te lo sogni bastardo!" alzai la voce, che rimbombò nel corridoio.

"Fammi entrare." ordinò.

"No." se gli sguardi potessero uccidere, Daniel starebbe collassando per terra.

All'improvviso, mi prese e mi sbatté sul muro stringendomi i polsi così che io non potei ribellarmi. Urlai e gli tirai un calcio alle gambe, pessima mira.

Per zittirmi, provò a baciarmi con le sue dure labbra fortemente ma qualcuno lo tirò via tirandogli vari pugni sul viso e sullo stomaco.

Prima di rendermene conto, mi ritrovai in lacrime e con il viso sul collo di Harry e le sue braccia intorno al mio corpo.

"Ssh." sussurrò contro i miei capelli baciandomi leggermente la fronte.

Non volevo piangere di fronte ad Harry dopo la litigata, ma non mi aspettavo affatto la visita di Daniel. Ora sapeva dove abitavo.

"Non è finita qui Jamie. Io ti avrò." se ne andò con lo sguardo serio e intimidatorio di Harry.

Strinse ancora di più la presa ed entrammo nel suo appartamento.

Ci sedemmo sul divano, io ancora nelle braccia di lui. Giacemmo lì per un quarto d'ora, senza che nessuno parlasse. Harry mi asciugò le lacrime, mi prese per i polsi e mi diresse in cucina. Mi sedetti su una sedia e appoggiai i gomiti sul tavolo bianco mentre lui metteva a bollire un pentolino con l'acqua per il tè.

Osservai il piccolo e caldo appartamento. Era ben arredato con pareti bianche e mobili neri. Alcune foto erano posate su degli scaffali. Mi alzai lentamente per osservarle meglio. C'era una bambina bionda, capelli lisci e lunghi con dei bellissimi occhi verdi. Accanto a lei si trovava un bambino riccioluto sorridente che la abbracciava stretta. Sorrisi alla vista di un piccolo Harry.

"È mia sorella." sentii la sua rauca voce dietro di me.
"È bellissima." mi girai.
"Lo so." sorrise appena.
"Ti va un po' di tè?" annuii.

Dopo un po' parlai.
"Come ti sei accorto che era qui?" gli chiesi mentre sorseggiava il suo tè alla menta.
"Jamie hai urlato. Sembrava uno di quegli urli nei film horror e mi sono preoccupato."
"Chi era?" chiese dopo un attimo di pausa. Sospirai.

"Se non ne vuoi parlare allora-"

"No, è che non l'ho mai detto a nessuno. È il mio segreto." lo interruppi.

Mi prese la mano e me la accarezzò leggermente, guardandomi negli occhi. Quei suoi splendidi occhi.

"Non sei costretta." mi disse.

"Devo liberarmi di questo peso, mi sento prigioniera."

"Con me puoi farlo. Posso essere la tua cassaforte se vuoi." sorrisi alle sue parole.
Dove era finito l'Harry di un’ora fa, arrabbiato e scontroso?
Aspettai un po'.
"Daniel era il mio fidanzato. Siamo stati insieme per tanto tempo, forse troppo e questo l'ha fatto diventare geloso e ...violento." le lacrime minacciarono di uscire ancora.

Prima che potessi ricominciare a parlare, Harry mi condusse in sala e ci sedemmo sul divano morbido color crema.

"Non potevo uscire con nessuno, neanche con la mia migliore amica, Abby, che si è allontanata da me a causa delle minacce da parte di Daniel. Ero costretta a inventarmi scuse per non uscire con lei e questo mi uccideva." lacrime mi rigarono il viso.

"Un giorno uscii con lei di nascosto." Harry ascoltava attentamente, asciugandomi le lacrime e stringendomi a sé.

"Lui lo venne a sapere. Mi massacrò di botte. Mi picchiò con tutte le cose che trovava in giro e nessuno l'ha mai saputo. Mi minacciava. Continuava a fare il santo davanti mia madre. Avevo paura di lasciarlo, avrebbe potuto fare danni peggiori." piansi sempre più forte e Harry mi fece salire sulle sue gambe, accarezzandomi i capelli per tranquillizzarmi. Affondai il mio viso sul suo petto e inspirai il suo profumo di menta.

"Un giorno presi tutto il mio coraggio e lo piantai. Pochi mesi dopo venni qui. In realtà, questo era uno dei motivi del mio trasferimento. Volevo chiudere per sempre questo capitolo, farmi una nuova vita e provare a dimenticarlo, anche se è impossibile. Ora lui è qui. Non voglio iniziare tutto da capo."

"Ci sono io Jamie. Ti proteggerò io, starò al tuo fianco quando ne avrai bisogno."

"No Harry, lui è accecato dalla gelosia e ora che ha visto che ci sei tu è ancora più incazzato."

"Ma non lo vedi come è scappato? Ha paura di me." lo abbracciai forte.

POV di Harry:

Era stata vittima di violenze. Io l'avevo trattata di merda quel pomeriggio perché corrispondeva al giorno in cui mi abbandonarono. Non volevo sentire niente e nessuno. Quando udii quell'urlo mi si ghiacciò il sangue nelle vene. Sapevo che era lei, non so come, ma sapevo che era lei.

Si era confidata con me, io ero la sua cassaforte e lo sarei stato per sempre o fino a quando lei avrebbe voluto.

All'inizio pensavo che lei aveva una vita perfetta, una delle solite riccone. Ma invece mi sbagliavo. Entrambi eravamo fuggiti dalla nostra città. Eravamo pieni di segreti, io e lei, e col tempo verranno aperti uno ad uno, i miei e i suoi.

Volevo distrarla da quella situazione così ordinammo della pizza e, come sempre, gli tirai le patatine che vi erano sopra provocandole una risata meravigliosa. La guardavo mentre rideva, chiudeva i suoi splendidi occhi blu-grigi e le guance soffici si coloravano di rosso. Sorrisi anche io. Ma non per le patatine, per lei. Era bellissima.

"Scusami per prima, non mi sarei dovuto comportare così. Non avrei dovuto chiuderti la porta in faccia."

"Tranquillo Harry. Sono io che devo ringraziarti per oggi." sorrise mostrandomi i denti. Caspita se era bella. Poco più tardi si addormentò nel mezzo di un film merdoso. La sua testa era poggiata sulla mia spalla e le sue mani si trovavano sul mio stomaco. Sarei rimasto così a guardarla per sempre. Passai la mano più volte lungo i suoi lunghi capelli biondo scuro, dormiva serenamente e non volevo svegliarla. Così la presi tra le mie braccia delicatamente e la posai sul suo letto, nel suo appartamento.

Spazio autrice :)
Allora che ne pensate di questo capitolo?
Qual è il segreto di Harry?
E secondo voi, Louis ne ha alcuni?
Commentate e votate. Aggiornerò presto ;)
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