Capitolo 29

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"Though I try to get you out of my head, the truth is I got lost without you."

-Half a heart; One Direction.

Indietreggiai di due passi e poggiai una mano sul muro. Il mio cuore batteva velocemente.
In quell'istante ansia, paura, rabbia e felicità mi travolsero come un'onda anomala.
Potevo benissimo immaginare chi fosse la persona dietro la porta e per questo sentivo un minimo di felicità, ma la rabbia era maggiore.
Quei secondi che sembravano non finire più, terminarono e la porta si aprì rivelando Liam.
Mi ero soltanto illusa da poter credere che Harry sarebbe tornato. Quanto ero patetica.
"Liam c-che ci fai qui?" balbettai.
"Jamie che ti è successo? Ti ho spaventata?" chiese allarmato.
"Sì, scusa è che pensavo fossi.... Va beh, non importa. Come hai avuto la chiave?"
"È per questo che sono venuto. Hai lasciato il doppione della tua chiave a casa mia e vedendo una "J" sopra ho intuito che fosse tua." annuii e lo ringraziai.
"Pensavi che fossi Harry, vero?"
"Sì. Sono un'illusa. Continuo ad illudermi che lui tornerà, quando invece non lo farà mai."
"Non dirlo. Non sai quando tornerà, se tornerà."
Istintivamente lo abbracciai, lui ricambiò il gesto diventando tutto rosso in volto.
"Grazie Liam."
"Per cosa?"
"Per tutto. Per esserci sempre. Per aver colmato, parzialmente, il vuoto." lui sorrise e si portò la mano dietro la nuca.
"Perché ti comporti così?" risi e lui non capì.
"Nel senso, sembri molto imbarazzato quando mi vedi. O forse è solo una mia impressione."
Lui fece spallucce.
"Non nascondermi nulla, Liam. Sai che di me puoi fidarti e se c'è qualche problema-"
"No, tranquilla. Non c'è nessun problema. Sto benissimo con te."
Ci sorridemmo e restammo in silenzio uno davanti all'altra.
"Beh, è ora che vada." sorrise Liam e uscì dandomi la buonanotte.
Avevo ancora la calda felpa di Harry addosso, che sembrava fare da collegamento tra noi due come se, indossando la sua felpa, lui fosse più vicino a me.
Ma non lo era affatto. Ero io che ero troppo attaccata al passato, e finivo per vivere solo di esso.
Vivevo di ricordi. Li consumavo, per quanto ne ero dipendente.
Chissà se sarei mai riuscita ad andare avanti. Mi stavo facendo rovinare la vita da lui, adesso, in un certo senso.
Andando via mi aveva rovinato.
E Dio solo sapeva quanto gli avrebbero fatto male quelle parole se gliele avessi dette. Sarebbe crollato come un castello di sabbia. Come avevo fatto io, ero crollata a causa sua.
Non avevo il coraggio di buttare tutte quelle meravigliose fotografie che avevo in sala e alcune in cucina.
Quei tempi così lontani...
Avevamo tanto lottato per poter stare insieme, perché aveva deciso di distruggere tutto?
Salii le scale e mi buttai sul letto, troppo grande per una persona sola.

Flashback.

"Questo è per te." tutti ci guardavano.

Era una scatolina nera con un nastro argenteo. La aprii, al suo interno vi trovai una collanina con un ciondolo a forma di aeroplanino e un altro a forma di un libro aperto. Su quest'ultimo vi era incisa una frase scritta in corsivo: "Wherever you are is the place I belong."

"Harry.." delle lacrime mi scesero lungo le guance. Mi baciò delicatamente le labbra.

"Vedi, su quel libro c'è la nostra storia. Alcuni capitoli sono già stati scritti, altri verranno scritti, altri verranno cancellati, ma questo solo se lo vuoi tu. Questo è il nostro libro. E su quell'aeroplanino ci siamo io e te. Chissà che gli accadrà. Volando, incontrerà la tempesta e potrà cadere. Col vento si potrà rialzare e per sempre continuerà a volare. Ti piace?"

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