Capitolo 7

274 7 0
                                    

Il pranzo continuò per il verso giusto, in un certo senso, a parte le occhiatacce che mi mandava Logan ogni volta che facevo qualche movimento, era come se voleva tenermi d'occhio per vedere cosa facevo e quando mi voltavo verso Cole per rispondere, sorridendo, a semplici domande che mi poneva i suoi occhi schizzavano rabbia da tutti i pori, non ne comprendevo il motivo e nonostante le brutte parole che mi disse in un modo così crudele la cosa che mi preoccupava realmente era il suo stato, avevo paura che da un momento all'altro potesse accadere qualcosa.

"Madeline, va tutto bene?" mi domandò Anastasia sventolandomi una mano davanti al volto

"Si, stavo solo pensando" feci un piccolo sorriso "e mi piacerebbe farvi conoscere Amber, la mia migliore amica, un'uscita insieme uno di questi giorni vi va?" continuai

"Certo, ci mettiamo d'accordo dopo allora" sorrise compiaciuta dalla mia domanda "ed è simpatica come te questa Amber?" continuò ampliando ancor di più il sorriso

"Fidati che lei è molto più simpatica di me" sorrisi pensandola, a quest'ora sicuramente starà dormendo ancora

"Allora voglio l'uscita il più presto possibile" prese parola, ridendo, Camil

Nel mentre che eravamo distratte a parlare meglio del più e del meno sentimmo Cole alzare la voce verso una persona seduta al nostro tavolo, alzai lo sguardo e seguii il suo, mi accorsi che i suoi occhi erano puntati in quelli rossi di Logan.

"È da quando sono arrivato che mi mandi sti cazzo di sguardi, se ho fatto qualcosa parla, dimmi cosa ho sbagliato" sbottò di colpo Cole facendo rimanere pietrificati anche gli altri che guardano la scena con curiosità

Logan non aprì bocca ma in cambio li fece un sorriso, uno di quei sorrisi freddi, minacciosi, crudeli fin quando di colpo si alzò dalla tavola e  si avvicinò a Cole, potei sentire il suo profumo sempre più vicino, era il profumo più buono che io avessi mai sentito, era un profumo puro, nonostante lui di puro non avesse assolutamente niente, fece alzare Cole prendendolo dal colletto della sua felpa e si posizionò a tre centimetri dalla sua faccia.

"Bada a come mi parli, sono io che comando qui e non ci voglio assolutamente niente a sbatterti fuori a calci in culo e magari con qualche livido su quella di faccia di cazzo che ti ritrovi, sono stato abbastanza chiaro?"

Non ci vidi più dalla rabbia, mi alzai di scatto facendo voltare gli altri verso di me, di conseguenza anche gli occhi di Cole e Logan, soprattutto quelli di quest'ultimo, non capisco il perché debba comportarsi sempre in maniera aggressiva, come se fosse solo lui il re del mondo, dovrebbe un po' capire che non esiste solo Logan Anderson e che il mondo non li gira attorno.

"Chi credi di essere, eh?" sbottai senza mai staccare i miei occhi sicuri verso i suoi che in quel momento erano fragili ma allo stesso tempo neri dalla rabbia e che facevano contrasto con il rosso che li contornava

"Tu fatti i fatti tuoi e non ti immischiare" era così sicuro di se che quasi faceva destabilizzare me

"Vuoi comandare sempre tutti, vuoi avere sempre il controllo di tutto, non ti frega di niente e di nessuno, allontani tutte le persone che ti si avvicinano, l'unica cosa che t'interessa davvero e avere potere, droga e sesso sempre disponibili" sbottai "quel giorno e mezzo passato insieme è stato fantastico, eri diverso da come sei ora, non so cosa ti sia preso ma sembravi essere il ragazzo perfetto, dolce, carino, poi di colpo da quella sera sei cambiato e ti ringrazio davvero tanto per aver fatto uscire la tua vera natura, sappi che non ti perdonerò mai per quello che hai detto questa mattina, sei un emerito coglione e ora lascia in pace me e Cole" continuai tutto d'un fiato

Lui, come tutti, avevano gli occhi spalancati ma nessuno osava muovere un passo o dire qualcosa, erano lì impalati a fissare me e Logan e ad aspettare la sua risposta, io come loro non mi muovevo di un passo e i miei occhi non lasciavano neanche di un millimetro quelli di Logan che mi guardavano saldi e pieni di rabbia ma era sorpreso, io lo notai e, forse, anzi sicuramente, nessuno era mai stato capace di dirgli queste cose facendolo, di conseguenza, sentire sempre il re di tutto.

Tienimi con teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora