Capitolo 29

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Amber era andata via, aveva da fare all'edificio e detto da lei, già che c'era avvisava tutti del mio ritorno, era molto contenta, proprio come lo ero io, non abbiamo avuto modo, però, di parlare solo tra noi, c'erano troppe persone in casa, troveremo il modo ad ogni costo perché voglio che lei debba sapere ogni minima cosa, voglio che lei debba sapere quello che Logan mi ha detto, quella parte di lui che non mi aveva mai mostrato fino a quel momento, credo.

Presi il cellulare e gli scrissi un messaggio, volevo solo sapere se stesse bene e fargli sapere che avevo raccontato tutto e che stavo bene anch'io, ma soprattutto che mi mancava e che non vedevo l'ora di rivederlo, perché era così, la voglia di vederlo era incontrollabile, io non posso, non voglio stargli lontana a lungo, non riesco, lo voglio sempre intorno, anche se a volte mi fa arrabbiare, ma lo amo e sto iniziando ad amare anche i suoi difetti.

Mi misi a letto e notai lo schermo del mio cellulare illuminarsi, mi ci catapultai sopra e le mie labbra subito dopo si incurvarono in un sorriso solo a vedere quel nome, il mio preferito, il suo.

Logan: Mi fa piacere che tu ora stia bene piccola, io sto maluccio senza di te, che ne dici se ti passo a prendere?

Madeline: Mi vesto e ti aspetto poco più avanti di casa mia

Scesi dal letto e con un grande sorriso presi le prime cose che trovai nell'armadio e uscii di casa senza farmi ne vedere ne sentire, cosa alquanto difficile.

Mi avvicinai dove ci eravamo dati, più o meno, appuntamento e lo trovai già lì, appoggiato sulla sua auto con una sigaretta tra le labbra, sorrise appena mi notò, lo guardai per un attimo e non potei dire di aver visto qualcuno più bello di lui, Logan era bellissimo, davvero bellissimo, in tutto, ogni suo movimento, ogni parola uscita da quelle labbra, ogni tiro che faceva, il modo in cui gettava il fumo fuori dalla bocca, tutto era perfetto se fatto da lui.

"Ciao piccola Mad" mi salutò gettando la sigaretta a terra per avvicinarsi a me e lasciarmi un casto bacio sulle labbra

"Dove andiamo?" salimmo in auto e posizionò la sua mano sulla mia coscia, mi guardò e sorrise "che hai da sorridere ora?" continuai guardandolo curiosa

"Sei tu che mi fai sorridere" mi guardò per un altro momento e accese la macchina per andare

"Sto ancora aspettando" posizionai lo sguardo fuori dal finestrino

"Cosa?" si voltò per un nano secondo verso di me

"Che tu mi dica dove stiamo andando" sorrisi e lo guardai, ero innamorata di lui così profondamente

"Al mare, ti va?" strinse la mano sulla mia coscia ancora di più

"Certo che mi va, sai quanto lo amo"

"Anch'io, lo amo anch'io" c'era altro dietro le sue parole, ma non capii cosa, magari mi sbagliavo soltanto

Arrivammo e scesi dall'auto la sua mano cercò la mia con una rapidità disarmante, non c'era anima viva lì a quell'ora, a malapena c'era un lampione che illuminava il tragitto della passerella. Ci sedemmo sulla sabbia, era fredda, ma non lui quando posai la mia testa sulla sua spalla, allungò il braccio e mi accarezzò i capelli con la mano, calda anch'essa, mi sentivo protetta, ero felice, il resto non mi importava, con lui tutto il resto si annullava in realtà, non esisteva nient'altro che noi, io e lui.

"Stai bene con me?" mi colse alla sprovvista con questa domanda, davvero mi aveva chiesto una cosa del genere? io sto bene e sono felice, vorrei restare così con lui per tutta la vita perchè queste sensazioni, queste emozioni riesce a trasmettermele e a donarmele solo lui

"Non ci credo che tu me l'abbia chiesto" alzai la testa dalla sua spalla per guardarlo negli occhi

"Ho bisogno che tu me lo dica, io ne ho bisogno" nel suo sguardo vidi paura, angoscia e io non vedevo l'ora di dirgli che lui era l'unica cosa e l'unica persona che riusciva a farmi stare bene davvero, ad essere felice

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