Capitolo 24

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Stretta a se mi portò fuori, tremavo e l'aveva notato anche lui, prese la sua giacca e me la posò addosso, mi guardò per un attimo, era diverso, come spaventato, magari mi sbagliavo, ed ero solo io quella a essere spaventata, non sapevo cosa poteva accadere dopo questo e speravo vivamente che quel ragazzo potesse scappare prima dell'arrivo di Marcus. Non me lo sarei mai perdonata se gli fosse successo qualcosa.

Arrivammo all'auto di Logan e quando mi aprí la portiera non entrai, mi voltai e vidi quel ragazzo intendo a guardarci con un flebile sorriso.

Gli corsi incontro e l'abbracciai, in quell'esatto momento lo ringraziai, senza parlare, lui capí e mi strinse a se.

"Andrà tutto bene" si staccò da me e mi guardò negli occhi

"Ho paura per te" confessai con le lacrime che solcavano il mio volto

Logan in tutto ciò mi guardò per tutto il tempo e credo che arrivò a capire anche lui tutto quello che mi passava per la mente in quel frangente di minuti.

"Tranquilla che andrà tutto bene" sorrise "ora però tu devi scappare, più che veloce che puoi, resta con Logan, tuo fratello e non uscire mai sola" continuò raccomandandomi

"Si lo farò, ora però mi dici il tuo nome?" lo guardai negli occhi e piansi ancora di più

"Alex, mi chiamo Alex Madeline, ma ora scappa"

"Grazie Alex per tutto" detto ciò gli diedi un'ultima occhiata e andai via

Entrai in macchina di Logan e con le lacrime agli occhi guardai fuori dal finestrino, non poteva essere accaduto a me, ho un vuoto che credo non andrà più via, magari con il tempo, spero, perché non credo possa vivere così, se non ci fosse stato Alex non credo sarei uscita illesa, lui ha tradito Marcus per me, so che l'avrebbe fatto con chiunque perché è davvero una persona incredibile, non tutti avrebbero fatto una cosa simile e gliene sarò riconoscente per il resto della vita.

"Madeline" fu questa la prima parola che mi disse Logan entrati in macchina "sei forte lo sai, non succederà nulla a quel ragazzo, sta tranquilla, ci sono io con te ora, non ti accadrà niente più" continuò posandomi un dolce bacio sul dorso della mano

"Ho paura" affermai guardando le mie dita intrecciate alle sue

"Shh, ora andiamo a casa e ne parliamo, ci sono io, non potrà accaderti niente, a costo della mia vita" fu l'ultima cosa che disse prima di arrivare in quella casa, quella al lago

Scendemmo e quando mi prese per mano vidi un po' di luce in più, era lui la mia luce, peccato non l'avesse mai capito.

"Ti preparo qualcosa da mangiare, tu fatti un bagno caldo e mettici tutto il tempo che vuoi, non avere fretta" premuroso mi diede una sua maglia non appena entrati in casa

"Grazie Log" lo abbracciai

"È il minimo per te, dopo parliamo, ok?" posò le sue grandi mani sul mio volto

"Ok" risposi forzando un sorriso e salii le scale lasciandomelo indietro

Arrivai in bagno e posai le cose che mi aveva dato su un mobiletto, guardai il mio riflesso allo specchio e quello che vidi non era sicuramente quello che mi aspettavo, anzi molto peggio.

Ho passato, forse, i giorni più brutti della mia vita, giorni che mai dimenticherò e non smetterò mai di ringraziare Alex, con tutta me stessa, spero che sia riuscito a scappare senza complicazioni, non me lo sarei potuta perdonare mai.

A quest'ora sicuramente Marcus si sarà accorto di qualcosa e ormai conoscendolo avrà iniziato a mobilitarsi già, non nego che la paura mi stia mangiando dentro, nonostante il mio vuoto, nonostante i miei pensieri, nonostante tutto e so che non ce la farà passare liscia, non è da lui.

Mi spogliai da quelli che prima potevano essere chiamati i miei vestiti e di conseguenza da quei ricordi che non provavano nemmeno ad abbandonarmi un solo secondo.

Entrai in vasca, una volta riempita d'acqua calda, mi ci immersi dentro ed è proprio in quell'esatto momento che la mia mente iniziò a vagare per pensieri e problemi che non avevo intenzione di pensare o ricordare.

Pian piano mi spinsi sott'acqua fino a farla arrivare vicino le mie orecchie, mi spinsi ancora di più e la mia testa, come il mio corpo, erano totalmente al fondo, mi sentii meglio, decisamente meglio che non ebbi la minima intenzione di uscire da lì, dovetti solo quando ormai i miei polmoni avevano finito l'aria.

Ritornai in superficie, posai il capo sul bordo di quella enorme vasca e potei iniziare, di nuovo, a respirare.

Finii il bagno e indossai un boxer e una maglia data da Logan, mi feci una coda di cavallo ai capelli e lo raggiunsi in cucina dove lo trovai intento a preparare qualcosa e dove notai che aveva anche già preparato la tavola.

"Ehi piccola, tutto ok?" si accorse di me e si voltò per scrutarmi attentamente

Non lo risposi subito, abbassai il capo e questo mio gesto lo fece avvicinare, posò le sue mani sulle mie guance, mi guardò negli occhi fin quando non mi spinse contro il suo petto, ed è proprio lì che poi mi liberai in un pianto a singhiozzi.

"Logan, io non ce la faccio" dissi piangendo con la testa sul suo cuore, batteva a mille

"Si che ce la farai, tu sei forte, bella, intelligente, simpatica e molto altro, so che è una cosa brutta ma tu la superai, con me ma la superai, io non ti lascio Madeline, non più" detto ciò si staccò da me per riguardarmi negli occhi, mi sorrise e mi diede un dolce bacio sulla fronte

"Nonostante tutto grazie Logan, mi hai portata via da lì e sei corso subito da me non appena ti ho chiamato" lo ringraziai sinceramente ritornando ad allacciare le miei braccia al suo collo

Ricambió l'abbraccio e mi accompagnò al tavolo, mi scostò la sedia e mi ci fece accomodare lasciandomi un piccolo bacio sui capelli, dopodiché si allontanò per prendere il piatto che mi aveva preparato e posarlo sulla tavola sotto ai miei occhi.

"Ti piace?" sorrise facendomi questa domanda nonostante sapesse quanto amassi quel piatto

"Molto, grazie" ricambiai quel suo sorriso e continuai a gustarlo in silenzio, quel silenzio che anche lui non ebbe intenzione di sbloccare

Finito l'aiutai a pulire contro il suo volere e sempre con quel silenzio, che non ci abbandonò nemmeno per un attimo, ci dirigemmo verso il divano.

Presi posto vicino il bracciolo e mi misi comoda mentre lui si sedette poco più distante da me, esattamente quasi al centro, si voltò di scatto e mi fissò senza dire nulla fin quando non posò una sua mano nella mia e la portò alle sue labbra dove lasciò un bacio sul dorso.

"Ora ti va di raccontarmi quello che è successo lì?" domandò titubante e molto premuroso

"Ci provo" gli sorrisi e iniziai a parlare solo quando lui lo ricambiò "sai che mi hanno preso a casa e che mi avranno sicuramente dato qualcosa, dato che non ricordo assolutamente chi mi abbia preso e portata lì, ne la strada per arrivarci, dopo un po' che ero in quel posto arrivò Marcus con un altro ragazzo, mi disse delle cose e se ne andò" mi bloccai non volendo più continuare

"Poi cosa Mad? ho bisogno di sapere" mi supplicò, non direttamente, di continuare

"Poi quel ragazzo rivenne da me, lui mi provò a toccare e a, ti prego non voglio continuare" dissi e piansi stringendomi le gambe con le mie esili braccia

"Ha abusato di te, Madeline?" da ciò che potei notare vidi i suoi occhi rossi di rabbia

"Ha provato ma Alex, quel ragazzo, mi ha aiutata, gli devo la vita, ti prego devi scoprire se è in salvo" mi catapultai tra le sue braccia e mi feci cullare da lui fin quando non mi addormentai, finalmente, in pace con il ragazzo che amo.

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