𝐁𝐨𝐫𝐧 𝐭𝐨 𝐛𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐖𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫 𝐒𝐨𝐥𝐝𝐢𝐞𝐫 | Libro Terzo

ᵂʰᵃᵗᵉᵛᵉʳ ⁱᵗ ᵗᵃᵏᵉˢ!

²⁰²³

La veglia finì molto presto, anche se a lui l'attesa era sembrata infinita. Pensò seriamente di avvicinarsi ai suoi familiari, per le condoglianze ma soprattutto per dire loro che era ancora vivo e che era felice per le parole che gli avevano dedicato. Rebecca era morta, ma aveva vissuto una vita intensa e colma di felicità. Proprio come Peggy che aveva dato una mano a creare lo S.H.I.E.L.D. Le due donne che avevano costantemente pensato ai due soldati morti troppo giovani, adesso erano andate vie con un peso in meno sul cuore. Entrambi i soldati si erano salvati, e non solo. Avrebbero risentito del lento incedere del tempo sulla loro pelle. Vivere una vita normale e morire di vecchiaia circondati dall'amore della famiglia sembrava un desiderio irrealizzabile. Quando James si sentì pronto, si mise a bordo della sua moto per poter tornare al complesso. Steve si era ripreso del tutto, ed era tornato alle sue riunioni di supporto. 

Quando lo vide seduto davanti alla tv, bussò pacatamente alla porta richiamando la sua attenzione. Steve lo attirò a sé, dandogli una pacca sulla spalla. "Nat me lo ha detto. Mi dispiace, Buck". Lui fece spallucce. "Come hai detto tu, non potevo pretendere che non invecchiasse. Ha avuto la sua parte in questa vita, ha avuto dei figli. Un marito che l'ha amata. Sono contento che non sia morta per il dolore di sapermi ancora in Siberia, nelle grinfie del nemico". Steve fece di sì con la testa, preparandogli una tazza di caffè. Entrambi lo corressero con del whisky invecchiato quanto loro. Levarono i bicchieri in aria. "A Peggy e a Becky" dichiarò il capitano. "A Peggy e a Becky" rispose l'altro, brindando alla loro lunga vita. James passò il dito tremolante sul bordo del bicchiere mentre un'idea malsana gli balenò la mente. "Ho bisogno di tempo per schiarirmi le idee, Steve. Credo che me ne andrò per un po'...". L'amico non poteva che acconsentire a quel desiderio di cambiare aria. Anche lui aveva necessitato dello stesso bisogno dopo il funerale di Peggy, e non aveva avuto modo di farlo per via dell'attacco a Vienna. 

***

Appena si era messo in sella alla sua moto, non aveva un'idea chiara su dove andare. Semplicemente si era messo cavalcioni, spingendo il piede sul pedale. Aveva lasciato la scelta della destinazione al suo mezzo di trasporto. Così, si ritrovò a Filadelfia nel giro di un'ora. Le prime settimane trascorsero inesorabili. Il mese seguente invece gli sembrò lungo una vita. Una visita inaspettata si piombò alla sua porta. "Amico, c'è una novità". Era Steve che immediatamente entrò nell'abitazione. "Beh, sempre meglio del rifugio di Bucarest" dichiarò guardandosi intorno. "Di che novità stavi parlando?". Steve si immobilizzò, le mani nelle tasche dei pantaloni. "E' tornato Scott Lang. Ci ha parlato di una specie di tunnel quantico di cui potremmo usufruire, per viaggiare nel tempo". 

Bucky sgranò gli occhi, esterrefatto. "Stai scherzando?". L'altro scosse la testa. "Stiamo radunando tutta la squadra. Devi venire con me da Wanda". Steve scese le scale per primo, dando modo a James di mettere insieme le sue cose per poter partire. Il quinjet atterrò nella nuova Sokovia dopo qualche ora. Durante il viaggio, il capitano ragguagliò l'amico su ciò che era successo dopo la sua partenza. "Stark ha creato un gps spazio temporale. Con le particelle Pym potremo fare un viaggio di andata e ritorno a testa". "Non mi sembra vero, Steve. Sei certo che possa funzionare?". "Dobbiamo provarci, Buck. Lo dobbiamo alle persone che abbiamo perso, e a tutti gli altri esseri umani che sono morti per mano di Thanos". Nella nuova Sokovia trovarono un paesaggio tinteggiato di colori caldi. Si affacciava sull'oceano ed era un posto meraviglioso dove poter trovare pace. Anche James ci avrebbe fatto volentieri un pensiero. E pensare che da giovane amava divertirsi, stare in mezzo alla gente. Era decisamente cresciuto durante gli anni. Aspettarono Wanda nel suo bungalow, e quando superò la tenda Steve la osservò dalla testa ai piedi.