¹⁹⁴¹, ᶜᵒⁿᵉʸ ᴵˢˡᵃⁿᵈ
(vi consiglio di ascoltare le canzoni che scriverò, in sottofondo poiché vi farà percepire l'ambientazione tipica degli anni 40).
Steve fu particolarmente giù di morale quel giorno, poiché non ebbe superato il secondo tentativo di arruolamento a New Haven.
"Sai che è illegale mentire sulla richiesta di arruolamento" gli consigliò James che però sembrò parlare con un muro.
"Dai, su con il morale. Oggi ti porto fuori".
"Fuori dove?".
"Coney Island. Ci sono un paio di ragazze che ci aspettano" James si mise alla guida della sua nuova Ford Super Deluxe regalatagli dal padre per il suo ventiquattresimo compleanno.Con la radio accesa e sulle note di In the mood di Glenn Miller, partirono per Coney Island, incontrandosi con le due ragazze all'ingresso del luna park. Una di loro aveva i capelli rossi che le scendevano a boccoli sulle spalle, mentre l'altra aveva corti capelli biondi.
Si presentarono ai due amici, guardando il più piccolo di sottecchi.
Steve era mingherlino, indossando abiti persino troppo grandi per lui.
La rossa prese James sotto braccio mentre l'altra esitò nell'avvicinarsi al ragazzo rachitico.
Camminarono a lungo sul ponte, raggiungendo le montagne russe. "Il ciclone?" domandò Steve a bassa voce. "Il nome non mi trasmette nulla di buono" James lo rassicurò, accompagnandolo. Le ragazze sedettero sui sedili dietro di loro. La rossa fu completamente persa per James che ogni tanto le mandava occhiolini e baci volanti."Steve, reggimi il gioco. Vorrei concludere qualcosa stavolta" Steve si tenne stretto alla maniglia, atterrito nel guardare nel vuoto.
"Non è colpa mia Buck".
Iniziò la corsa e, per tutto il tempo, Steve restò con gli occhi chiusi e il fiato sospeso mentre James urlò a squarciagola, felice e spensierato.
Lui non riprovò l'arruolamento, non ancora. Stava aspettando il momento giusto e sarebbe arrivato presto.
Non appena la giostra si fermò, guardò l'amico, bianco cadaverico e tremante.
"Non è stato così male, vero?" Steve sfilò la maniglia per poi scendere di fretta e andare a vomitare.
"Che è successo?" domandò la rossa a James, stranamente preoccupata.
"Non è abituato e sta dando di stomaco" la bionda accorse da lui, aiutandolo con la giacca.
James gli tenne la fronte, sussurrandogli: "Alle donne piacciono i ragazzi vulnerabili".
"Sta zitto Buck, questa non te la perdono". James soffocò una risata, passandogli una bottiglia d'acqua.Trascorsero il resto del tempo alle bancarelle e all'improvviso partì una musica che fece alzare in piedi un bel po' di persone. James invitò Dolores a ballare, la rossa con il lungo vestito a pois nero. Lei accettò senza pensarci troppo. Quindi Steve provò a fare lo stesso con Eve, la bionda, senza ottenere risultati.
Dolores volteggiò su se stessa, facendo roteare la gonna sulle note di Kiss the boys goodbye di Mary Martin. Steve non ebbe mai successo con le ragazze, mentre James ebbe familiarità con loro sin dai tempi del liceo. Per quanto ci provasse, nessuno lo guardò come chiunque vorrebbe essere guardato. A Steve non importò più di tanto, perché l'unico suo pensiero fu di entrare nell'esercito.
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𝐁𝐨𝐫𝐧 𝐭𝐨 𝐛𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐖𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫 𝐒𝐨𝐥𝐝𝐢𝐞𝐫 | Libro Terzo
FanfictionLo abbiamo visto in azione nella nascita della vedova nera, ma in pochi sanno che cosa lo ha portato fin lì. Stare agli ordini del KGB, lavorare per l'Hydra. Il soldato d'inverno ha una storia da raccontare, un passato da riscrivere. Sequel de 'The...