𝐁𝐨𝐫𝐧 𝐭𝐨 𝐛𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐖𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫 𝐒𝐨𝐥𝐝𝐢𝐞𝐫 | Libro Terzo

ᶠʳⁱᵉⁿᵈ

Si radunarono in un villaggio poco distante da dove erano stati tenuti prigionieri. Ancora non capivano chi poteva esser stato. James restò per tutto il tempo senza risposte, guardando nel vuoto, assente.
Il suo amico era venuto a cercarlo, trovandolo semi cosciente su un tavolo operatorio con dei fili attaccati ai polsi e lo sguardo perso.

Ritrovò Dugan che, al contrario suo, sembrò essere appena uscito da una vacanza tutto incluso. La prigionia aveva influito in modo negativo solo su di lui e avrebbe capito di lì a poco in che modo.
Tutta la squadra seguì Steve al suo accampamento, dove trovarono il colonnello Philips e i suoi soldati, meravigliati di rivedere il capitano e gli uomini che credevano fossero morti.

Philips premiò Rogers per il coraggio dimostrato, dandogli via libera per continuare a combattere contro l'Hydra insieme ai suoi compagni, da quel momento rinomati come Howling Comandos.

Steve fece fare un giro al suo migliore amico, parlandogli prima di tutto di una donna. James fu sorpreso nel vederlo così agguerrito e indifeso nel parlare di quella ragazza. Solo quando la vide con i suoi occhi, capì.
Per festeggiare la liberazione del reparto di Bucky, Steve organizzò un rinfresco in un bar, bevendo birra e aprendo un conto per i suoi nuovi amici.
"Mi hanno chiesto di continuare a combattere l'Hydra. Tu sei pronto a seguire Captain America nelle fauci della morte?".
"No.." iniziò a dire James "..il piccoletto di Brooklyn, che era tanto scemo, sempre a caccia di risse. È lui che seguirò". Steve sorrise.

"Indosserai la divisa rossa e blu, vero?".
"Sai una cosa, mi ci sto affezionando". Steve indossò da quel momento in poi la bandiera della loro patria, rendendo l'america fiera, libera dalle forze nemiche.

La musica che stava risuonando in sottofondo fino a poco tempo prima, si fece più bassa, le voci si spensero. Steve e James guardarono nella stanza accanto, vedendo una bellissima donna in rosso, venire verso di loro. Dallo sguardo dell'amico, James capì che era quella, la ragazza di cui gli aveva tanto parlato.
"Il signor Stark vuole mostrarci delle nuove attrezzature, domani mattina?".
"Ci sarò" rispose Steve, rigido e incapace di resistere al fascino della donna difronte a lui. James la squadrò dalla testa ai piedi, sentendosi per la prima volta inadatto.

"Vedo che la tua super squadra si gode la propria libertà" scherzò l'agente Carter, persino troppo elegante per stare in un posto come quello.

"Non le piace la musica?" le domandò James.
"A dire il vero, si. Infatti, credo che non appena la guerra finirà andrò a ballare".
"E cosa stiamo aspettando?" chiese ancora una volta James, mentre l'agente aveva gli occhi fissi su Steve.
"Il compagno giusto" rispose, andando via.
"Incredibile, sono invisibile. Mi sono trasformato in te. È un incubo".

"Non te la prendere. Magari ha un'amica" Steve rassicurò l'amico con una pacca sulla spalla, continuando a bere con lui fino a notte fonda.
"Adesso mi dici cos'è che ti è successo?".
Il capitano iniziò a raccontare per filo e per segno cosa gli avevano fatto. Una volta che James l'aveva lasciato alla Stark Expo per andare a ballare, lui aveva riprovato l'arruolamento riuscendo finalmente a farsi assegnare, grazie ad un dottore speciale di nome Abraham Erskine.

"Che cosa era cambiato dalle tue prime quattro visite?".
"Il dottore stava cercando qualcuno che avesse delle qualità oltre l'aspetto fisico".
"E comunque ti ha trasformato in un superuomo muscoloso e forte?" Steve fece spallucce, alzando il boccale di birra.
"Il risultato è quello che conta adesso. Finalmente sono riuscito nel mio intento e non sprecherò un altro momento, soprattutto adesso che ci sei anche tu".
"Il solito sentimentale" I due amici risero e bevvero, promettendosi a vicenda che avrebbero sconfitto l'Hydra.