ᵀʰᵉ ᵂᵃⁱᵗ

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Steve era seduto vicino al suo giradischi. Come di consueto, prima di  partire per una battaglia, si concedeva un po' di musica. Era un vero romantico e sembrò prepararsi psicologicamente per il suo appuntamento danzante con l'agente Carter. "Ti posso dare dei consigli?" James lo richiamò, sedendogli difronte.
"Di quali consigli parli?".
"Sulle donne" rispose Buck "...è chiaro che tu non hai esperienza. Ti insegnerò io. Allora, prima di tutto devi..." Steve lo bloccò, alzando la puntina del giradischi. "Me la so cavare da solo, Bucky. Andrà bene. Lei è diversa da tutte le altre ragazze, perciò le tue tecniche di seduzione non servirebbero". James fece spallucce, mettendosi in piedi. "Peccato. Ho imparato delle cose nel corso degli ultimi anni, potrebbero ritornarti utili". Steve non cedette.
Il mattino dopo sarebbero dovuti partire per raggiungere le principali basi dell'Hydra.

Il mattino dopo sarebbero dovuti partire per raggiungere le principali basi dell'Hydra

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All'alba, prima di raggiungere il campo, James percepì una strana sensazione. Richiamò il suo amico.
"Ehi piccoletto, se dovesse succedermi qualcosa..." Steve alzò gli occhi al cielo.
"Non accadrà nulla. Tornerai dalla tua Connie, ed io avrò la mia occasione con Peggy. Ora sbrighiamoci o ci lasciano qui".
"Non lascerebbero mai il loro capitano indietro" spiegò, prendendo una cosa dalle tasche per porgergliela.
"Cosa sono?".
"Le chiavi della mia moto guzzi. Ora che sei più o meno della mia stazza, potrai farci un giro". Steve se le rigirò tra le dita, sorpreso. "Non è da te fare regali di questo tipo". Barnes scosse la testa. "Infatti non è un regalo. Me la ridarai e, soprattutto, me la farai ritrovare intatta". L'amico lo abbracciò, dandogli una pacca sulla spalla. "Ora andiamo però". Raggiunsero il resto del gruppo, partendo alla volta della prima base nemica. James lo aiutò principalmente restando lontano dal conflitto, di vedetta dietro ai cespugli. Era particolarmente portato per il tiro di precisione a lungo e medio raggio, perciò risultò essenziale durante la maggior parte delle missioni. 

Arrivati tra le montagne innevate, aspettarono che un treno specifico passasse sulle rotaie sotto di loro

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Arrivati tra le montagne innevate, aspettarono che un treno specifico passasse sulle rotaie sotto di loro. In quel treno blindato ci sarebbe stato il loro bersaglio, Arnim Zola, lo scienziato svizzero complice di Schmidt. L'aria era fredda, gelida. James poté sentire i suoi denti battere. "Rammenti le montagne russe dove ti ho portato a Coney Island?" domandò a Steve. Lui si guardò intorno. "Sì, perché?". "E' una specie di ripicca la tua, dico bene?". Steve si mostrò perplesso. "E perché mai dovrei farlo?". James annuì, ma era certo che l'amico volesse vendicarsi per quella mezzora che gli aveva fatto passare nel camion congelatore. "Avevamo ragione. C'è Zola sul treno" dichiarò Morita intercettando le comunicazioni via radio. 

Steve si infilò l'elmetto, intanto che il treno stava per avvicinarsi

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Steve si infilò l'elmetto, intanto che il treno stava per avvicinarsi. Si attaccò al cavo, agganciandocisi con un manubrio. "Abbiamo una finestra di dieci secondi. Se falliamo questa occasione, siamo insetti sul parabrezza". James e gli altri lo seguirono a ruota, atterrando sul tetto del treno. Steve raggiunse uno sportellone, entrando nel vagone con il suo migliore amico. I due si guardarono le spalle a vicenda, finché non vennero interrotti e divisi dagli uomini di Schmidt, che li attaccarono con le loro armi potenziate con il tesseract. James si difese con un solo fucile d'assalto e una pistola, ma rimase presto senza munizioni. Steve riuscì a raggiungerlo in tempo, passandogli la beretta di riserva.

Lo aiutò a liberarsi dell'ostile, ma qualcun altro apparì alle loro spalle, colpendoli con una bomba, sempre potenziata con il tesseract, che fece esplodere la parete sinistra del vagone

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Lo aiutò a liberarsi dell'ostile, ma qualcun altro apparì alle loro spalle, colpendoli con una bomba, sempre potenziata con il tesseract, che fece esplodere la parete sinistra del vagone. Tornò il gelo, e la neve si mischiò alla polvere. James afferrò lo scudo di Steve, sparando contro l'agente dell'Hydra che però ricambiò il colpo, facendolo balzare all'esterno. Riuscì a mantenersi alla maniglia dello sportello, ma le mani iniziarono a scivolargli. Il sudore gli grondò sulla fronte. Steve tentò di raggiungerlo, continuando ad urlare il suo nome e a dirgli di resistere. La maniglia iniziò a cedere, quindi James allungò la mano per afferrare quella del suo amico ma era troppo lontano e si sentì tirare via, cadendo nel vuoto, inerme. Poté udire le sue urla e quelle del suo amico, intanto che cadeva inesorabilmente nel precipizio. 

Toccò il fondale, percependo un dolore lancinante nella parte sinistra del corpo

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Toccò il fondale, percependo un dolore lancinante nella parte sinistra del corpo. Chiuse gli occhi, ma poco dopo gli sembrò di vedere qualcuno che lo stava trascinando via, lasciando una scia di sangue nella neve.

𝐁𝐨𝐫𝐧 𝐭𝐨 𝐛𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐖𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫 𝐒𝐨𝐥𝐝𝐢𝐞𝐫 | Libro TerzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora