ᴳⁱʳˡˢ

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La sua prima vera relazione risaliva solo al 1937, quando compì venti anni. Si trattava di una vicina di casa che era cresciuta molto bene, sia fisicamente che mentalmente. James prese in mano la situazione, invitandola ad uscire.
Lei fu reticente, almeno all'inizio. Quando accettò, lui decise di portarla in un drive-in. Era il posto che andava più di moda, da quando lo ebbero inaugurato nel '21 a Dallas.

Proiettarono È nata una stella di Wellman. James osservò Denise guardare verso lo schermo con occhi sognanti e con un braccio fuori al finestrino dell'auto.

 James osservò Denise guardare verso lo schermo con occhi sognanti e con un braccio fuori al finestrino dell'auto

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"Peccato esserci persi di vista" iniziò a dire lui, cercando di intavolare un discorso.
"Già" rispose, senza neanche guardarlo, sgranocchiando rumorosamente i popcorn dalla scatola.

"Come mai sei così silenziosa?" Denise fece spallucce, quindi James la richiamò ancora chiedendogli spiegazioni.
"Sei un po' in ritardo..".
"Ritardo? In base a cosa?".
"Non ne voglio parlare adesso, James". Aspettò la fine del film, quindi uscirono dal drive-in e arrivati sotto casa glielo domandò ancora.
"Da piccola avevo una cotta per te e tu non mi hai mai guardata. Solo adesso mi hai notata, chissà perché". Lui esitò sul suo seno prosperoso e i riccioli corvini che lo sfioravano.
"Da piccolo non andavo dietro a molte bambine, sai com'è. Ti ho notata solo adesso perché la mia visione è leggermente cambiata e...". Denise non lo fece parlare ulteriormente e prese il suo viso tra le mani, baciandolo.
"Va bene, sei perdonato" James sorrise, ricambiando il gesto.

Si videro per ben due anni, poi la famiglia di lei dovette trasferirsi dall'altro lato del paese

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Si videro per ben due anni, poi la famiglia di lei dovette trasferirsi dall'altro lato del paese. Lui ci restò così male che decise di non conoscere nessun'altra, almeno per un po'.

Nel 1941 conobbe Dolores, che lui chiamava Dot. Era l'esatto opposto di Denise, ma ugualmente bellissima e piena di vita. Dopo l'esperienza a Coney Island, Steve fu riluttante nell'uscire ancora con il suo migliore amico.
"Dai, questa volta resteremo a New York. Ci sposteremo giusto un po', niente montagne russe".
"Me lo prometti?".
"Croce sul cuore" rispose James dando un buffetto a Steve. I due amici trascorsero tutto il tempo insieme dopo la morte della madre di Steve. Bucky gli fu accanto in ogni momento, tentando di tirarlo su di morale, incoraggiandolo a non arrendersi mai riguardo all'esercito.
Si incontrarono in stazione con Dolores e la sua amica Eve, per dirigersi a Rockaway beach. Mentre James fece surf con Dot, Eve si stese al sole e Steve guardò l'oceano, esitando nel togliersi la giacca persino con quaranta gradi all'ombra. Odiava il suo corpo e non lo mostrò mai in pubblico.

"Cos'ha il tuo amico?" gli domandò Dolores, aspettando l'onda giusta sulla sua tavola.
"È un po' timido, ma ha le sue doti nascoste".
"Dimmi un po', te lo vedi con la mia amica?" James guardò verso la spiaggia.
"No, senza offesa per la tua amica. Steve merita ben altro".
"Nessuna offesa, anche perché Eve non è per niente interessata" arrivò l'onda, quindi entrambi si adagiarono sulla tavola a pancia in giù.
Subito dopo il bagno, si asciugarono velocemente per poi fare una passeggiata sulla passerella lunga nove chilometri.

Si fermarono per il pranzo, comprando degli hot dog alle ragazze

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Si fermarono per il pranzo, comprando degli hot dog alle ragazze.
"Ehi Steve" lo richiamò a voce bassa, andando verso il chiosco "...tu quanti soldi hai?".
"Dieci dollari. Sono per il biglietto del ritorno, perché?".
"Volevo fare bella figura con Dot".
"Credimi, Bucky, l'hai già fatta" James non diede peso alle parole del suo amico e usò i soldi del treno per comprare l'hot dog per sé e per Dolores. Aveva ancora qualche dollaro stropicciato in tasca. Sarebbero bastati per il biglietto.

Finiti i panini in un sol boccone, continuarono la passeggiata, restando sul molo per tutto il pomeriggio. Ad un tratto, Dolores prese James sotto braccio chiedendogli di accompagnarla. Lui la seguì, raggiungendo il tiro al bersaglio dove si sparava per poter vincere qualcosa.
James ingoiò la saliva. I soldi non gli bastavano ma non volle fare brutta figura.
"Quant'è?" chiese all'uomo dietro al bancone.
"Dieci tiri, tre dollari". Passò una banconota da cinque, prendendo la pistola tra le mani.
Iniziò a colpire le prime lattine, poi un'altra, un'altra ancora. Non ne mancò una. Sorrise, lasciando la pistola sul bancone.

"Ha vinto, adesso può scegliere il premio" lasciò decidere a Dot, quindi indicò un peluche gigante nascosto dietro ad una giraffa. L'uomo glielo passò, quindi Dolores baciò James al lato della bocca.
"Grazie, è stupendo".
"Di nulla" arrossì lui, contento. Mentre Dolores fece vedere l'orsacchiotto ad Eve, Steve si avvicinò a lui, confuso.
"E adesso come facciamo con il biglietto del treno?".
"Troveremo una soluzione".
"Pff, Buck, sei il solito playboy".

A fine giornata, andarono alla stazione e videro le ragazze comprare il biglietto. I maschi esitarono, restando a distanza con le mani nelle tasche dei pantaloni.
"James, non acquistate il biglietto?".
"No, credo che noi prenderemo il prossimo".
"Va bene". Le ragazze salirono sul treno e Dolores salutò James con un bacio volante.
"Allora ci vediamo e grazie per l'orsacchiotto". Le salutarono con un cenno della mano mentre il treno iniziò a camminare sui binari.

"Bene, hai avuto davvero un'ottima idea a giocare al tiro al bersaglio

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"Bene, hai avuto davvero un'ottima idea a giocare al tiro al bersaglio. Però adesso come facciamo a ritornare a Brooklyn?". Steve si mostrò diffidente per tutto il tempo, guardando il suo migliore amico fare l'autostop fuori dalla stazione.
"Non essere così negativo, non farai mai strada e non troverai mai una donna" Steve sbuffò, intanto che un camion si fermò proprio davanti a loro.

"Di cosa avete bisogno, ragazzi?". James rispose, mentre l'amico osservò il mezzo sul quale avrebbero viaggiato. Un camion congelatore.
"Ho spazio, si. Ma solo nel retro. Non vi dispiace stare qualche minuto sotto i cinque gradi, vero?" il camionista cercò di essere simpatico, ma Steve non rise nemmeno per sbaglio. Accettarono. L'alternativa sarebbe stata troppo estenuante e loro avevano il coprifuoco.
Arrivarono a Brooklyn dopo mezz'ora, infreddoliti e stanchi. Steve starnutì, stringendosi l'enorme giacca sulle spalle.
"Ricordami di non uscire più con te in futuro..." dichiarò lui, salendo le scale.

𝐁𝐨𝐫𝐧 𝐭𝐨 𝐛𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐖𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫 𝐒𝐨𝐥𝐝𝐢𝐞𝐫 | Libro TerzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora