Quella settimana era passata molto tranquillamente, avevo legato anche con Liis e ancora ne ero stupito, era incredibile la facilità con la quale avevo legato con lei, Addison e Davis. Ovviamente ne ero più che orgoglioso, significava che facevo progressi, ormai il mio attacco di panico di domenica sembrava successo una vita fa. Era venerdì sera e mia madre e mio nonno sarebbero arrivati a momenti all'aereoporto, io e i miei fratelli eravamo qui che li aspettavamo e nel mentre non potei evitare di pensare ancora alle parole di Ashlynn di lunedì, dovevo dire che ci avevo pensato molto quella settimana, è solo che non capivo perché volesse starmi lontana, era così pericolosa? E non lo mettevo in dubbio perché era una ragazza, ma perché non potevo pensare che potesse fare cose così brutte ma la gente cattiva esiste, Brayden... Mi rifiutavo di pensare che Ashlynn fosse cattiva su che cosa potevo basarmi per sostenere una cosa del genere? Decisi che avrei lasciato l'argomento Ashlynn fuori dalla mia mente, almeno per quel fine settimana mi sarei dedicato pienamente alla mia famiglia. <<Eccoli! Sono arrivati!>> Esclamò Layla contenta, lo eravamo tutti, finalmente un po' di tempo insieme. Mia madre e mio nonno ci vennero subito incontro con dei grandi sorrisi: mia madre portava i capelli biondi in una coda alta e indossava una tuta sportiva grigia, era radiosa e bellissima, nei suoi occhi azzurri vidi una felicità immensa. Mio nonno invece aveva i suoi capelli grigi, anch'essi biondi un tempo, gli occhi azzurri felici e portava anche lui una tuta. <<Mamma! Nonno!>> Layla fu la prima ad abbracciarli, li strinse entrambi forte e poi fu il turno di Charles, quando anche lui ebbe finito mi avvicinai a mia madre e la strinsi forte a me <<ciao, mamma>> le dissi e sentì il suo buon profumo di arancio, mi resi conto solo ora di quanto mi era mancato... <<Ciao, Brayden>> mi disse accarezzandomi i capelli, la guardai negli occhi identici ai miei una volta separati, mi sorrise e un calore mi invase tutto il corpo mi sentivo a casa. Fu il turno nonno Albert, il sorriso che gli vidi sul volto mi fece scaldare ancora di più il cuore, lo abbracciai <<mi sei mancato>> gli sussurrai <<anche tu, figliolo>> rispose con la sua voce roca. <<Vogliamo andare?>> Domandò Charles <<certo. Sono curiosa di sapere come si regge in piedi quell'appartamento con voi tre dentro>> commentò mamma <<si regge molto bene grazie a me e Brayden>> disse Layla, Charles la guardò <<e io non esisto?>> Disse quasi offeso <<non ci sei quasi mai a casa e quelle poche volte che ci sei ti limiti a cucinare>> commentò lei, aveva ragione, tutte le altre faccende domestiche le facevamo io e lei, non volevo pensare a come facesse Layla l'anno scorso quando io ero ancora a Great Falls <<mi fai passare per uno scansafatiche e non mi sembra giusto, io aiuto in casa>> disse mio fratello, scossi la testa, mia sorella aveva 21 anni e mio fratello 20 ma si comportavano come se ne avessero ancora 10 e 9 quando litigavano <<certe cose non cambiano mai eh?>> Commentò il nonno divertito. Entrammo nella macchina di Charles e andammo verso il condominio dove vivevamo, mia madre guardava fuori dal finestrino del passeggero di fianco a Charles <<ti piace quello che vedi, mamma?>> Le chiese mio fratello, lei si voltò e sorrise <<è molto bella questa città>> commentò <<domani faremo un giro in centro e faremo un po' di shopping. È impressionante scoprire quanta roba puoi trovare in una città>> le disse invece Layla <<mi ci vuole un po' di sano shopping. Uomini, ci accompagnate, no?>> Disse la mamma, ci saremmo potuti sottrarre? La risposta era no <<come se poi avessimo scelta, Dianne>> disse nonno. Arrivati davanti al palazzo scendemmo, mamma e nonno presero le loro valigie <<vuoi che te la porti io?>> Chiesi a mamma, scosse la testa <<chi credi che trasporti le buste della spesa adesso? Grazie lo stesso, tesoro ma c'è la faccio da sola>> Disse, in effetti aveva ragione, non aveva bisogno del mio aiuto, entrammo in ascensore <<domani mattina avete lezione, no?>> Chiese poi mamma <<si, ma non è un problema saltarle>> disse subito Charles <<nono, invece domani mattina andrete, quando avrete finito passeremo tutto il tempo insieme. Non esiste che perdiate lezioni per colpa nostra>> disse subito mamma, ovviamente nessuno di noi avrebbe potuto provare a contraddirla, una caratteristica che spiccava in mia madre era sicuramente la testardaggine era da lei che Layla aveva preso... <<Mamma ma non è una cosa così grave...>> Provò a dire Layla ma un'occhiata della mamma fu in grado di zittire mia sorella. Arrivati al nostro piano entrammo in casa <<che posticino accogliente che avete messo su>> commentò nonno guardandosi intorno <<l'inizio di tutto ciò è merito mio, ovviamente>> esclamò mia sorella orgogliosa, era stata la prima a venire a vivere qui e tra l'altro lei era al terzo anno di Design, sicuramente se ne intendeva di queste cose, dopo l'università sarebbe diventata un arredatrice di interni <<ovviamente quando sono arrivato io ci ho messo il mio contributo>> disse Charles andando a mettere le valigie nella stanza degli ospiti dove sarebbero stati mamma e nonno <<cosa ci hai messo di tuo, Brayden?>> Mi chiese nonno Albert, mi guardai intorno, in realtà non era nei miei pensieri mettere "qualcosa di mio" in questa casa, era perfetta così e non volevo cambiarla <<ancora nulla, nonno, ma vedrò di metterci qualcosa>> mentì. <<Stasera avrò il piacere di cucinare con mio figlio?>> Chiese la mamma a Charles, singolarmente erano entrambi dei fantastici cuochi, figuriamoci se si sarebbero messi a fare qualcosa insieme <<non vedo l'ora di assaggiare qualsiasi cosa ne uscirà>> disse nonno andando a sedersi sulla poltrona. Mi appoggiai alla parete incrociando le braccia al petto e mi misi ad osservare le fantastiche persone che la vita mi aveva dato come famiglia: guardai mio fratello e mia madre che si erano già messi all'opera in cucina e poi mia sorella e mio nonno nel salone che parlavano e ridevano, insomma non potevo di certo lamentarmi, erano persone fantastiche e mi avevano supportato da sempre <<questa settimana è andata bene, Brayden?>> Mi sentì domandare da nonno, lo guardai <<intendi se ho avuto altri attacchi di panico?>> Domandai io invece, sapevo che era a questo che voleva arrivare, lui sospirò ed annuì <<quella stessa sera presi un ansiolitico e da allora tutto va per il meglio>> dissi, avevo smesso di prendere ansiolitici ma era stato necessario per calmarmi del tutto... Tenni lo sguardo basso <<tesoro?>> Mia madre mi appoggiò una mano su una spalla <<sto bene>> dissi <<non è stata colpa tua>> mi sussurrò sapendo dove la mia mente avesse viaggiato... Mi diceva che non era stata colpa mia ma se non avessi insistito così tanto mio padre non sarebbe ancora vivo?
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the good boy and the bad girl
Romance"Cosa succede quando un bravo ragazzo colpisce il cuore di una cattiva ragazza?" Brayden Coleman non è il "bad boy" che tanto piace alle ragazze, nei suoi 19 anni si è sempre messo dietro le quinte non considerato negli anni del liceo. Per cambiare...