34 Lei

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Lo stavo aspettando nel parcheggio. Volevo sapere come stava. Come era possibile che io mi preoccupavo per lo stato di salute di qualcuno? Mi accesi una Chesterfield e mi guardai intorno, alcuni studenti maschi mi guardavano, per alcuni di loro sembrava che non avessero mai visto una ragazza, era normale? Non gli diedi tanta importanza. <<Ehi>> Brayden si presentò di fronte a me e mi sorrise <<ciao, come ti senti?>> Gli chiesi <<sto bene>> mi disse, lo guardai <<sicuro?>> Domandai ancora facendo un altro tiro dalla sigaretta e buttando fuori il fumo, gli andò a finire in faccia <<devi per forza fumare?>> Chiese tossendo leggermente, sorrisi <<lo faccio da quando avevo 17 anni, è un modo per rilassarmi>> lo informai, non che avesse bisogno di saperlo <<e riempirti i polmoni di fumo ti fa sentire meglio? Potrà anche rilassarti ma i tuoi polmoni ne risentono>> mi disse, sorrisi, come se non sapessi degli effetti negativi che il fumo aveva, era carino il suo modo di preoccuparsi per me <<ti preoccupi della mia salute, Brayden?>> Gli chiesi divertita facendo ancora un tiro <<si, allo stesso modo in cui tu ti preoccupi per me>> disse guardandomi negli occhi, gli buttai di nuovo il fumo in faccia <<apprezzo che tu voglia coinvolgermi nel tuo momento di relax, ma se volevo uccidermi i polmoni a quest'ora avrei anche io il mio pacchetto di sigarette>> sorrisi e scossi la testa <<te ne vai da solo?>> Gli chiesi <<devo aspettare Charles e Layla>> disse <<ma non hai la tua macchina? Eppure la patente la tieni>> gli domandai <<le macchine le tengono i miei fratelli, all'inizio le manteneva mia madre, aggiungere una terza macchina non mi è sembrato il caso. Poi le spese sono passate ai miei fratelli ma comunque non avrei soldi per comprarmi una macchina>> spiegò facendo un'alzata di spalle <<non potresti trovarti un lavoro? Immagino che tu debba contribuire alle spese dell'appartamento>> gli feci notare <<non saprei che cosa fare in realtà, non è che io abbia esperienze in qualcosa>> appena finì di dire questa frase mi venne un idea <<e se venissi a lavorare al The Black Roses con me e mia sorella? Il locale è del padre di Esther, si guadagna bene e immagino che non potrai continuare a essere una responsabilità dei tuoi fratelli o di tua madre che ti manda i soldi ancora per molto>> gli dissi, lui mi guardò <<devi solamente prendere le ordinazioni, preparare i cocktail e servire ai tavoli. Non è nulla che tu non sia in grado di fare>> aggiunsi, mi staccai dalla portiera della mia macchina alla quale mi ero appoggiata e mi avvicinai a lui, dovetti alzare la testa per guardarlo negli occhi visto che lui era più alto di me <<ehm, va bene>> disse semplicemente <<oggi pomeriggio ti passo a prendere così conosci Brent e potete parlare tranquillamente>> lui annuì. Vidi mia sorella in lontananza, appena vide con chi ero rallentò leggermente <<ciao>> salutò guardando me e poi Brayden <<tu devi essere la sorella di Ashlynn, mi ricordo di te>> disse lui guardandola con un sorriso <<invece tu devi essere il famoso Brayden Coleman. Piacere, Caroline>> lui mi guardò <<si, le ho parlato di te>> dissi senza problemi <<possiamo andare o dovete fare qualcosa?>> Chiese mia sorella a me <<no, in realtà stavo aspettando i miei fratelli, che sono appena arrivati. Ci vediamo dopo, Ashlynn>> mi disse e io prima di farlo andare via mi avvicinai e gli diedi un bacio sulla guancia <<passo da te alle 5>> lo informai, lui, leggermente rosso in viso, annuì sorridendo timidamente per poi allontanarsi <<ti stai perdendo in lui, sorellina. Riuscirai a trovare la via di uscita?>> Mi chiese mettendomi un braccio sulle spalle <<non lo so, ma non credo che io voglia trovare la via di uscita>>.
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Mi fermai davanti al condominio dove Brayden viveva con i suoi fratelli e gli mandai un messaggio per avvisarlo del mio arrivo. Mi rispose che sarebbe sceso immediatamente, intanto accesi la radio e iniziai a cercare una canzone che fosse di mio gradimento, girai diverse stazioni radiofoniche ma nessuna trasmetteva qualcosa di soddisfacente <<nessuna canzone che ti piace?>> Mi voltai subito verso di lui, mi sorrise, quel sorriso del bravo ragazzo che era <<sono molto selettiva>> dissi buttando i lunghi capelli biondi lisci dietro le spalle e avviando il motore della macchina. <<Secondo te mi assumerà?>> Mi chiese non nascondendo il nervosismo, mi voltai verso di lui per un momento, guardava davanti a sé e ammirava ogni edificio davanti il quale passavamo, come se fosse la prima volta che metteva piede in questa città <<perché non dovrebbe?>> Risposi con un'altra domanda <<non lo so, non vedo perché dovrebbe>> perché non riusciva ad essere più sicuro di sé qualche volta? <<Tu hai dei seri problemi di autostima>> gli feci notare girando a destra <<lo so, non c'era bisogno di farmelo notare>> disse mentre entravo nel parcheggio del locale, fermai la macchina e scesi, Brayden mi seguí. Quando sentì delle dita intrecciarsi alle mie abbassai lo sguardo sulla mia mano, sulle nostre mani, lo guardai negli occhi e lui notò la mia confusione <<se ti dà fastidio mollo la presa>> disse e fece per separare le mani ma io tenni la presa ben salda <<non mi dà nessun fastidio>> dissi e ripresi a camminare entrando nel locale insieme a lui. Appena entrati vidi i ragazzi con cui avevo il turno oggi e mia sorella infondo alla sala che spazzava, andammo da lei <<hai visto Brent?>> Le chiesi, lei alzò lo sguardo e guardò entrambi, poi lo spostò sulle nostre mani intrecciate e fece un piccolo sorriso <<è nel suo ufficio>> mi informò, guardai Brayden <<ci sei?>> lui mi guardò <<si, sono solo un po' agitato>> confessò mentre andavamo verso l'ufficio <<non devi esserlo, non con lui>> lo informai stringendo ancora di più la sua mano, appena arrivati davanti alla porta entrai senza bussare <<Ashlynn!>> Esclamò Brent alzandosi dalla sedia, lo andai ad abbracciare mentre Brayden rimase ancora sulla soglia <<Brent, lui è Brayden, l'ho portato qui per chiederti di dargli un lavoro>> Brent guardò Brayden e lo invitò ad entrare <<così sei tu il famoso ragazzo della quale Ashlynn mi ha parlato>> lo guardai male, non c'era bisogno di fargli sapere da tutti che avevo parlato di lui <<lei invece è l'uomo che le ha salvato la vita>> sia io che Brent lo guardammo, aveva veramente detto una cosa del genere? <<Puoi darmi del tu>> gli sorrise e gli fece cenno di sedersi <<allora, come mai ti serve questo lavoro?>> Gli chiese <<devo iniziare a contribuire con le spese a casa, e poi vorrei avere i soldi per comprarmi una macchina>> spiegò Brayden, Brent annuì <<hai mai fatto il cameriere? O il barista?>> Gli domandò <<se dovesse assumermi questo sarebbe il mio primo lavoro>> rispose, Brent annuì di nuovo, come se con queste informazioni stesse capendo chissà quante cose importanti <<prima di assumerti definitamente vorrei metterti alla prova, per vedere come te la cavi. Puoi iniziare stasera?>> Brayden annuì subito <<perfetto. Ashlynn lo seguirai tu, ok?>> annuì e poi portai Brayden fuori da lì per iniziare a lavorare.

Se la stava cavando davvero bene. Era gentile e disponibile con tutti e faceva avanti e indietro dal bancone ai tavoli come se fosse una delle cose più naturali al mondo. Vedevo che Brent lo osservava con un misto di curiosità e sorpresa, io invece ero felice di vederlo così concentrato e preso dal lavoro, mi avvicinai a Brent andando in fondo alla sala <<Come ti sembra?>> gli chiesi, lui mi guardò <<è bravo, molto>> commentò guardandolo, stava prendendo le ordinazioni del tavolo 7 con il vassoio sotto al braccio, era molto concentrato a scrivere sul foglio e sorrideva certe volte mi sorprendeva, credevo che avrebbe avuto leggeri problemi, invece lo vedevo molto a suo agio, come se facesse questo lavoro da una vita e non da due ore. <<Quindi gli darai il lavoro?>> Gli domandai <<so che facendolo ti farei felice e comunque più siamo e meglio è>> lo guardai <<cosa?! Cosa pensi di insinuare con "ti farei felice"?>> Gli chiesi quasi infastidita <<niente, ne riparleremo quando scenderai a patti con te stessa>> scendere a patti con me stessa? <<Continuo a non capire a cosa ti riferisci>> incrociai le braccia al petto <<Mi parli di lui, lo porti qui per trovargli un lavoro, lo guardi come se fosse una delle cose più belle che tu abbia mai visto in vita tua... Davvero non hai niente da ammettere a te stessa?>> Mi guardai intorno e decisi che era meglio finire quella conversazione lì <<non voglio sapere che strane idee si sia fatta la tua mente, quindi preferisco tornare a fare il mio lavoro>> gli dissi e mi allontanai da lui, da lui e dalle strane idee che voleva mettermi in testa.

the good boy and the bad girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora