<<Non uscire dalla macchina per nessuna ragione al mondo>> dissi a Brayden, chiusi la portiera con forza, non sentì la sua risposta, ero troppo concentrata su quell'essere che avrei dovuto chiamare "papà". Appena Abraham mi vide sorrise, un sorriso cattivo <<cosa ci fai tu qui?>> Gli domandai, indossava il suo orribile completo elegante blu scuro, si era portato una scorta di uomini in giacca e cravatta nera <<è un piacere rivederti, figliola>> disse, mi faceva venire voglia di vomitare <<cosa vuoi ancora da me?>> Gli chiesi <<non mi è piaciuto il comportamento tuo e di Caroline l'ultima volta che vi siete incontrate con vostra madre>> disse, alzai lo sguardo fiera, non mi sarei lasciata intimorire da lui <<siamo state fin troppo buone con lei, si meritava di essere mandata via a calci>> dissi, lui intanto si accese una sigaretta (dubitavo che fosse una semplice sigaretta) <<non è un comportamento carino da parte tua dire queste cose sulla donna che ti ha messo al mondo>> disse appoggiandosi alla sua auto <<non penso che sia stata costretta a rimanere incinta, non parlare di lei come se mi avesse fatto un favore o come se le dovessi qualcosa>> non dovevo proprio niente alla donna che mi aveva quasi uccisa, non dovevo nulla a nessuno di loro. <<Ashlynn!>> Brayden mi affiancò, lo guardai male <<quale parte della frase "non uscire dalla macchina per nessuna ragione al mondo" non ti è chiara?>> Sentì la risata di Abraham <<quindi il biondino ti gira ancora intorno. Brayden Coleman, giusto?>> Mi irrigidì quando pronunciò il suo nome <<si, sono io. Lei deve essere il padre di Ashlynn>> come mai adesso aveva tutto questo coraggio di parlare? Gli avevo raccontato che razza di persona era mio padre e lui piuttosto di andarsene era venuto qui a tenere addirittura una conversazione con lui? <<Esatto, sono proprio io>> fece un pausa e guardo meglio Brayden, strinsi la sua mano, non gli avrei permesso di fargli del male <<è stato molto nobile da parte di tua madre riuscire ad estinguere il debito>> disse poi, debito? Aveva appena sganciato una bomba della quale Brayden non era a conoscenza, lo guardai e vidi la confusione farsi strada sul suo viso <<debito? Di che sta parlando?>> Chiese, Abraham rise di nuovo, stava per dire una cosa che probabilmente avrebbe fatto a pezzi Brayden e ci avrebbe goduto e io non potevo fare nulla per fermarlo <<ah giusto, tuo padre non aveva detto nulla alla sua famiglia, voleva farsi ricordare come un eroe, giusto?>> Come faceva lui a sapere che il padre di Brayden era morto? Lo guardai disgustata <<io... Non capisco, cosa c'entra mio padre con lei?>> Disse, gli strinsi di più la mano, Abraham fu felice di raccontare tutta la storia <<avevate problemi economici, no? Come pensavi che tuo padre riuscisse a guadagnare tutti quei soldi? Facendo il suo lavoro da meccanico? Avete veramente creduto che un cliente pieno di soldi lo avesse ripagato generosamente solamente per aver aggiustato una macchina? Persone del genere non esistono al mondo. Tuo padre era davvero bravo a fare le consegne senza farsi vedere, ma ad un certo punto ho notato che i conti non tornavano>> fece un pausa, guardai Brayden e lo vidi con lo sguardo basso fisso a terra, gli strinsi la mano e il braccio per fargli sapere che ero lì, non potevo fare nulla per fermare Abraham in quel momento ma potevo essere lì per lui <<ad un certo punto a tuo padre non iniziò ad andare bene la paga, voleva di più, si prendeva i soldi che erano destinati a me e non mi andava bene. Meritava di essere punito, e quale miglior modo se non un incidente stradale? Bastava prendere una macchina qualsiasi e farla guidare da qualcuno dei miei uomini. È stato facile toglierlo di mezzo, non sapevo che ci fossi anche tu con lui, è un bene che tu non sia morto, giusto?>> Era ripugnante, disgustoso, sentì Brayden tremare al mio fianco <<lei ha ucciso mio padre? Non è stato un'incidente ma una cosa organizzata?>> Chiese a fatica, si mise una mano sulla fronte e poi la passò tra i capelli biondi, mi faceva male vederlo così, volevo prendere il suo dolore e sopportarlo per lui, non se lo meritava <<prova a metterti nei miei panni, Brayden, avrei dovuto lasciar perdere? Qualcuno voleva imbrogliare me e qualsiasi persona con un minimo di buon senso non lo avrebbe fatto, tuo padre si era firmato la sentenza di morte da solo>> che razza di persona era? Era orribile, una persona spregevole, ora più che mai avrei dovuto trovare un modo per spedirlo in carcere a marcire, era l'unica cosa che si meritava <<ma ti senti quando parli?! Sei una persona orribile, senza un minimo di dignità e pudore, meriti di marcire all'inferno>> gli dissi <<andiamo, Ashlynn, non vedo perché tu te la stia prendendo così tanto>> scossi la testa, era incredibile, davvero, guardai di nuovo Brayden: guardava a terra, tremava leggermente, sembrava perso nel vuoto <<come lo ha conosciuto?>> Chiese continuando a guardare a terra <<pensi che i miei contatti non siano estesi? Nel Montana ne ho diversi, e ovviamente Great Falls è compresa>> quindi lui lo conosceva ancora prima di me? Già sapeva? Scossi la testa <<quindi tu già sapevi chi era?>> Chiesi, Abraham annuì <<mi ha sorpreso il fatto che tu fossi attratta da un tipo del genere>> segnalò Brayden come se fosse spazzatura, e a me venne voglia di picchiarlo. Brayden staccò la sua mano dalla mia e si allontanò, feci per seguirlo ma mi fermarono le parole di quell'essere: <<non sono tua madre, Ashlynn. Non puoi evitarmi come se non esistessi, come se tu non fossi parte di questa famiglia. Sei una Smith e devi lealtà a chi ti ha dato un tetto sulla testa, non dimenticarlo>> e con questo lo sentì salire in macchina e poi lo vidi allontanarsi. Perché quando credevo che finalmente potevo essere felice succedeva qualcosa che doveva buttare giù le mie speranze?
<<Brayden!>> Lo chiamai, lo vidi poco lontano seduto su una panchina, aveva la testa abbassata e le braccia appoggiate sulle gambe che gli tenevano la testa. Mi avvicinai, era a questo quello che sperava di arrivare Abraham Smith? Distruggere il figlio della persona che lo aveva imbrogliato come se fosse colpa sua? Mi sedetti al suo fianco <<guardami>> gli dissi, alzò lentamente lo sguardo verso di me, i suoi occhi azzurri erano rossi per le lacrime, eravamo di nuovo io e lui, persi nel nostro mondo dalla quale non volevamo uscire <<mio padre è stato ucciso volontariamente>> disse semplicemente, non piangeva più, il suo sguardo era vuoto <<io non lo sapevo, credimi>> non volevo che pensasse che lo sapessi, non poteva odiarmi, non di nuovo <<ti credo, Ashlynn, non devi giustificarti>> prese la mia mano nelle sue, si passò di nuovo la mano tra i capelli, non dissi nulla, delle stupide parole non lo avrebbero fatto sentire meglio, mi limitai ad appoggiare la schiena sulla panchina insieme a lui. <<Perché sei sceso dall'auto? Perché non sei scappato quando hai visto tutti quegli uomini?>> Gli domandai perché non lo aveva fatto? <<Sono sceso dall'auto perché non volevo lasciarti da sola, non devi proteggermi anche se ti piace tanto farlo. E perché sarei dovuto scappare? Se voglio stare con te significa che prendo i lati positivi e negativi di tutta questa faccenda, non sono un codardo che se la dà a gambe>> mi guardò, era incredibile <<quindi non mi lascerai? Quello che ti lega a me è così forte che vuoi mettere a rischio la tua vita per questo? Per me? Ne valgo veramente la pena, Brayden?>> L'unica cosa che fece fu baciarmi, mi mise una mano sulla guancia e mi attirò a sé. Le nostre lingue danzavano insieme e nessuno dei due aveva intenzione di staccarsi, ogni volta si sentiva ancora meglio della precedente, ogni volta le emozioni dentro di me diventavano più forti, e se questo fosse stato l'amore? E se per me Lui fosse stato l'amore? Avrebbe funzionato? Un "noi" sarebbe stato possibile? Mi separai da lui <<non ti lascerò, e si, quello che mi lega a te è forte, vali davvero la pena, io...>> Si fermò e lo vidi andare in leggero panico, credevo di aver capito quello che voleva dire <<tu cosa?>> Gli domandai, voleva davvero dirlo? E io volevo davvero sentirlo? <<io... Credo di essermi innamorato di te, Ashlynn>> disse guardandomi con i suoi intensi occhi azzurri, per un momento mi mancò il respiro, si era appena dichiarato, cosa avrei dovuto fare? Volevo parlare e dire qualcosa ma le parole mi si erano fermate in gola, lui mi guardò non sorpreso del fatto che non avessi detto nulla, abbassò lo sguardo lo avevo ferito, pensava che i suoi sentimenti non fossero ricambiati, non era così, giusto? Non avevo più negato il fatto che lui fosse diventato importante per me, non avevo più negato il fatto che mi sentissi diversa con lui ma... Era amore? <<Brayden...>> Lui si alzò <<non c'è bisogno che tu dica nulla, non so neanche perché l'ho detto, per un momento ho pensato che i miei sentimenti fossero ricambiati, non voglio metterti in una situazione difficile, fai finta che non abbia detto nulla>> si alzò e si allontanò, mi alzai anche io <<Brayden, aspetta!>> Lo chiamai, lui non si voltò, anzi, aumentò il passo <<Brayden!>> Di nuovo nulla, fece fermare un taxi e lo vidi andare via, non lo avevo fermato e non mi aveva dato il tempo di dirgli "forse anche io sono innamorata di te".
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the good boy and the bad girl
Romance"Cosa succede quando un bravo ragazzo colpisce il cuore di una cattiva ragazza?" Brayden Coleman non è il "bad boy" che tanto piace alle ragazze, nei suoi 19 anni si è sempre messo dietro le quinte non considerato negli anni del liceo. Per cambiare...