57 Lei

287 14 3
                                    

Layla mi si piazzò davanti con il suo viso fremente di rabbia, io la guardai seria e incrociai le braccia al petto <<che ci fai qui, Ashlynn?>> Ripeté, <<Addison!>> Sentì chiamare dalla voce di Liis, mi voltai e la vidi arrivare con Drake e Dustin. Lei andò dai suoi amici e iniziò a parlare con loro a bassa voce, Dustin anche si avvicinò mentre il fratello rimase leggermente distante, guardando Addison. Riportai l'attenzione su Layla <<senti, non voglio litigare con te in questo momento. Voglio solo sapere cosa è successo a Brayden e come sta>> le dissi in tono calmo ma deciso, lei scosse la testa <<hai una bella faccia tosta a presentarti qui dopo tutto quello che gli hai fatto e pretendere anche di sapere qualcosa di lui come se ti importasse! Non ti è bastato spezzargli il cuore, eh?! Vuoi ancora dargli fastidio?>> Disse, Charles si avvicinò e avvolse la sorella con entrambe le braccia <<non mi sembra il caso di fare una scenata del genere in ospedale. Calmati>> le disse, lei sbuffò e poi si staccò dal fratello e si allontanò. Charles mi guardò, nessuna emozione trapelava dal suo viso <<ha avuto un incidente con la sua auto. Una macchina gli è andata a sbattere contro, ha battuto la testa sul volante e l'airbag gli è scoppiato in faccia bloccandogli il respiro e incastrandolo nel sedile. I soccorsi ci hanno messo un po' a tirarlo fuori. Adesso lo stanno operando, a quanto pare ha una o due costole rotte per lo schianto e poi non so che altro>> spiegò passandosi una mano sulla fronte, lo feci anche io, non volevo neanche immaginarlo in una situazione del genere... <<Hai detto "la sua auto"?>> Chiesi <<era il suo regalo di Natale. Tutta la famiglia ha unito i risparmi e l'abbiamo comprata. Avresti dovuto vedere come era contento appena l'ha vista>> disse con un sorriso triste. Mi vennero le lacrime agli occhi, Charles si andò a sedere su una sedia e appoggiò i gomiti sulle gambe, reggendo la testa con le mani, mi andai a sedere al suo fianco sotto lo sguardo della madre e del nonno, mi sarei dovuta presentare, ma con quale pudore? Non riuscivo neanche a capire che cosa stessero provando nel vedermi lì anche se non mi conoscevano... Riportai l'attenzione su Charles, gli misi una mano sulla schiena <<è stato troppo difficile riprendermi dalla perdita di papà, non posso perdere anche mio fratello, non potrei sopportare anche questo>> disse, sentì una stretta allo stomaco e una lacrima mi bagnò la guancia, questa famiglia aveva sofferto troppo, tutta colpa di mio padre, supportato da mia madre. Avevano perso un pezzo della famiglia, non erano pronti a perderne un altro, come non lo ero io a perdere l'amore della mia vita. Perché era questo che Brayden era per me, triste da parte mia essermene resa conto solo adesso che ero sul punto di perderlo per sempre. Guardai suo fratello mentre piangevo in silenzio <<non lo perderai, Brayden è un ragazzo forte>> dissi con voce rotta <<mi sembra di rivivere di nuovo quello stesso incubo, Ashlynn. È già la seconda volta che si ritrova in un letto d'ospedale>> mi disse, guardai il resto delle persone che erano in quella sala, alla mia destra c'erano Liis, Addison e Davis in un angolo, le ragazze in lacrime e Davis con gli occhi lucidi. Dustin confortava Liis e Esther stringeva la mano di Davis mentre Drake era vicino a mia sorella appoggiati all'altra parete, la mia migliore amica era al telefono, probabilmente parlando con il padre che quasi sicuramente si sarebbe precipitato qui quanto prima. Alla mia sinistra, qualche sedia più lontano da me e Charles, c'erano la signora Coleman e suo padre, entrambi che soffrivano in silenzio guardando un punto fisso nel vuoto. Non avevo la minima idea di dove si fosse cacciata Layla, ma ero grata che per il momento non fosse qui, non avrei retto tutte le sue occhiataccie. Lasciai stare Charles e mi avvicinai alla signora Coleman e al padre, non mi conoscevano e non credevo che questa fosse la migliore delle condizioni per presentarmi, non credevo neanche che avrei potuto stargli simpatica dati i miei errori, ma appena la signora Coleman posò i suoi occhi rossi e pieni di lacrime su di me capì che qualsiasi tipo di sentimento che provasse nei miei confronti non era nulla di quello che avevo pensato. Guardarla mi fece versare più lacrime, lei poggiò la sua mano sulla mia <<e tu devi essere la famosa Ashlynn>> sussurrò, io annuì singhiozzando, non era così che dovevano andare le cose, perché a lui? Perché tra tutte le persone presenti a questo mondo proprio a lui era toccato tutto questo? Maledissi Abraham che anche da arrestato riusciva a fare del male agli altri <<lei è sua madre>> dissi io, lei annuì <<sono Dianne>> si presentò, io mi misi una mano sulla bocca per contenere i singhiozzi <<non trattenerti, tesoro, piangi>> mi disse e subito riconobbi la bontà che caratterizzava il più piccolo dei suoi figli e capì che grande esempio avesse avuto Brayden, lei lo aveva reso la persona che era oggi <<dovrebbe odiarmi, signora Coleman, è tutta colpa mia>> abbassai la testa, non avevo abbastanza coraggio per guardarla negli occhi <<questa situazione non è colpa tua, non farti carico anche di colpe che non possiedi. Si vede che tieni a mio figlio, sei addirittura venuta fin qui per lui. Quello che hai fatto è stato un errore e hai sbagliato, ma lui ti ama tanto, cara, vedrai che riuscirete a ripartire da zero>> perché mi voleva ancora al fianco di suo figlio? <<È colpa di mio padre se Brayden si trova qui, di nuovo. Mi dispiace per tutto il dolore che lui e mia madre vi hanno causato nel corso degli anni>> dissi. Dianne mi fece alzare la testa e incrociai i suoi occhi blu, mi mise una mano sulla guancia e mi asciugò le lacrime <<non sei responsabile di nulla, Ashlynn. L'unica cosa che importa adesso è che tu sia forte per lui>> sospirai <<non mi vorrebbe qui>> dissi più che convinta, una mano sulla mia spalla mi fece voltare dall'altro lato e mi incontrai con il signor Coleman, il nonno di Brayden <<e invece, dopo aver buttato giù il muro d'orgoglio, ammetterebbe di essere contento di vederti qui. Gli hai fatto del male, lo hai ferito, ma l'amore vince sempre su ogni cosa, e il vostro è un amore destinato a durare>> su cosa si basavano per dire certe cose? Non mi avevano mai vista fino a quel momento <<come potete dire queste cose?>> Domandai <<perché abbiamo visto come è stato male lui e stiamo vedendo te adesso. Vi siete lasciati, lui non ne vuole sapere di te, saresti perfettamente potuta rimanere a Boston e chiedere informazioni via telefono, invece sei corsa qui>> mi disse il nonno <<non te l'ho presentato, ma penso che tu sappia chi sia: lui è mio padre, suo nonno, Albert>> disse Dianne, lui mi fece un piccolo sorriso. <<Non cercate di dipingerla come la buona della storia o peggio ancora come una vittima della situazione. Perché volete che stia ancora intorno a Brayden dopo quello che gli ha fatto? Pensate che il problema sia solo il tradimento e non solo tutti gli atteggiamenti che ha avuto nei suoi confronti?!>> Sbottò Layla ritornando nella sala <<non puoi condannare a vita una persona per un suo errore, Layla. Se fossi al suo posto non vorresti essere trattata così. Non siamo assolutamente d'accordo con quello che ha fatto, non la stiamo dipingendo in nessun modo. Non mi sembra il caso che tu te la prenda così sul personale, non mi sembra il caso che tu ti metta in mezzo al loro rapporto come se volessi saperne di più di loro due e, soprattutto, non mi sembra il caso che tu ti metta a fare queste storie quando qui siamo tutti in pensiero per tuo fratello e l'unica cosa che dovremmo fare e essere tutti uniti e forti per lui perché ha bisogno di noi. Hai ventun anni, comportati come una ragazza di tale età>> sbottò suo nonno in tono severo e rimproverandola, così facendo zittì tutte le chiacchiere nella sala, il signor Albert non sembrava un uomo che perdeva facilmente le staffe, lo capì dallo sguardo sorpreso con cui lo guardò la nipote che si zittì andando a sedersi di fianco a suo fratello. Sapevo che il signor Albert aveva ragione, ma non potevo starmi zitta, non dovevo essere io l'unica che cercava di avere un rapporto pacifico e poi dover subire questi attacchi come se veramente lei ne sapesse di più della mia relazione con suo fratello. Mi alzai, vidi lo sguardo ammonitore che mi lanciò mia sorella ma non le feci caso, guardai seria Layla <<Puntami sempre il dito contro e rimani sempre convinta delle tue idee senza voler arrivare a fondo nelle cose. Hai idea di quello che stava succedendo ultimamente? Pensi davvero che io avrei voluto tradirlo? Pensi che io stia ancora giocando con lui? Pensi che se così fosse stato io adesso mi sarei fatta un viaggio per venire fino a qui a rinchiudermi in un ospedale quando potevo essere a casa mia ad organizzarmi il Capodanno? Lo amo, cazzo! Con ogni parte di me, anche se malandata e macchiata, anche se sono un disastro che gli ha incasinato la vita! Farei qualsiasi cosa per lui, vorrei anche sostituirmi a lui in questo momento perché so che non lo merita. So di aver sbagliato e tanto nei suoi confronti, ma hai idea di quello che ho fatto per proteggerlo? L'unica cosa che volevo era mandare in carcere i miei genitori e per farlo ho dovuto tenerlo da parte, perché era già fin troppo coinvolto e sapevo quanto tutto ciò fosse pericoloso. Ho commesso degli errori, ma l'ho amato e lo amo ancora, farò qualsiasi cosa lui voglia per farmi perdonare e riconquistare la sua fiducia. Ma non posso starmi zitta, ho sempre cercato di instaurare un buon rapporto con te anche per il suo bene, ma tu hai sempre alzato un muro non volendo mai capirmi, ma sono stanca, ok? Vedi di cambiare atteggiamento nei miei confronti perché sappi che non sparirò dalla tua vita>> dissi arrabbiata e in preda alla lacrime, non mi importava se degli infermieri, medici o chiunque avesse sentito. Avevo la gola secca per quanto avevo parlato ma ero soddisfatta di averle detto quelle cose, non sapevo cosa stesse provando ma guardandomi intorno vidi i volti di tutte quelle persone che tenevano a lui e a me e capì di aver fatto la cosa giusta, anche se non nel luogo giusto e non al momento giusto. Vidi avvicinarsi anche Gwen che mi guardava con uno sguardo serio in viso, probabilmente aveva sentito tutto ma non mi importava, era un bene che anche lei sapesse che non sarei sparita dalla vita di Brayden, che lui era mio ed era con me che doveva stare, era al mio fianco il suo posto e non di fianco al suo, era me che amava e non lei, le cose sarebbero sempre state così. <<Ho letto di sfuggita la notizia che i tuoi sono stati arrestati, è opera tua quindi?>> domandò Davis, portai l'attenzione su di lui e annuì, decisi quindi di raccontare tutto così magari anche i motivi di quello stupido errore sarebbero stati chiariti e ovviamente non andando a giustificare l'accaduto, parlai soprattutto di quanto Lily era stata fondamentale nella faccenda e cosa mi aveva chiesto in cambio e il perché, subito Dustin si sentì in colpa per questo, ma non era colpa sua se la ragazza si era ossessionata con lui. Appena conclusi i visi di quelli che non sapevano nulla esprimevano emozioni differenti <<sei stata molto coraggiosa, lo siete state entrambe>> commentò Charles rivolto a me e Caroline, si soffermò su di lei e lei su di lui, non sapevo se fosse successo qualcosa tra di loro ma forse, sarebbe stato sul punto di succedere. Guardai gli amici di Brayden e loro mi guardarono, gli sguardi che mi scambiai con loro valevano più di qualsiasi altra cosa, mi rispettavano. <<Dovrete affrontare un processo, cara, lo sai vero?>> Mi domandò Dianne, io la guardai e tornai a sedermi <<si, so anche che non sarà facile, ma sono più che determinata>> risposi, lei mi accarezzò una guancia e già sentì un certo legame tra di noi, dallo sviluppo degli eventi in queste settimane sarebbe dipesa la continuità di quella conoscenza, potevo fare di tutto per farmi perdonare da Brayden, ma non potevo insistere, sapevo che se veramente non mi avesse più voluto nella sua vita mi sarei dovuta fare da parte. Quando il medico uscì dalla sala operatoria, però, tutti i drammi di quell'ora passata lì passarono in secondo piano, tutti ci avvicinammo per sapere e io sperai con tutta me stessa, che lui fosse davvero vivo.

the good boy and the bad girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora