Le lezioni stavano passando fin troppo lentamente ed io stavo prestando fin troppa poca attenzione. La mia mente era ancora ferma alla mia discussione con Ashlynn, non mi piaceva litigare con le persone a cui tenevo e soprattutto, lasciare la questione irrisolta per giorni, anche se questo era quello che era successo con mia sorella e mia madre. Lanciai uno sguardo alla classe di Ashlynn che era esattamente di fronte alla mia, da qui però non riuscivo a vedere bene l'interno. <<Stai bene? Sei distratto da quando sono iniziate le lezioni>> commentò Davis guardandomi preoccupato, subito Addison si voltò indietro <<devo fare due chiacchiere con Ashlynn?>> Domandò, feci un lieve sorriso <<non vuole parlare neanche con me, è questo il problema>> dissi, il professore stava spiegando ma nessuno di noi tre aveva intenzione di ascoltarlo. <<Avete discusso?>> Mi domandò Davis <<si comporta in modo strano ultimamente, cerco di capire che cosa le passa per la testa, cerco di aiutarla, di starle accanto, le dico che può contare su di me ma lei niente. Si è arrabbiata perché dice che mi metto in mezzo a cose che non mi riguardano, stamattina doveva incontrarsi con non so chi e mi ha mandato via perché voleva parlarci da sola. Non so proprio come comportarmi>> dissi, Addison scosse la testa in segno di disapprovazione <<non mi piace questo comportamento. Per caso non vede che ti fa stare male?>> Disse nervosa <<Ashlynn è abituata ad affrontare tutto da sola, immagino che sia normale che se tu voglia capire cosa le succede le sembra che tu stia invadendo la sua privacy>> commentò Davis, Addison sbuffò <<non è il caso di avere una reazione così esagerata. E non mi sembra che se Brayden si preoccupi per lei significa che stia cercando di invadere la sua privacy>> sembrava che la mia amica se la stesse prendendo sul personale, ma non doveva <<Addison, non c'è bisogno che tu ti arrabbi così tanto>> le dissi cercando di calmarla, lei mi lanciò uno sguardo di fuoco <<e invece si che c'è bisogno. Non mi piace il modo in cui si è comportata, non voglio che uno dei miei amici soffra, ok? E considerato che tu non ti arrabbi praticamente mai, ci deve pur essere qualcuno che lo faccia al tuo posto, no? Se fossi in te sarei furiosa con lei>> incrociò le braccia al petto, Davis fece per dire qualcosa ma il professore ci rimproverò e tornammo a seguire la lezione.
Appena le lezioni terminarono Addison riprese subito a parlare <<non ti azzardare a fare tu il primo passo, Brayden. È lei che ti deve venire a chiedere scusa>> mi puntò un dito contro, i suoi grandi e rotondi occhi verdi sembravano infuocati di rabbia <<Addison, penso che lo sappia>> commentò Davis esasperato <<potrà anche saperlo, ma lo so che ci sta male e quindi per risolvere subito pensa che sia una buona idea andare da lei. Ma non è così, essere innamorato non significa farsi mettere i piedi in testa>> sentenziò mentre uscivamo dall'aula, la ammiravo un sacco, aveva dei princìpi contro la quale non sarebbe mai andata. <<Ehilà, come mai Addison è così nervosa? La sua rabbia la sento da chilometri di distanza>> commentò Liis venendoci incontro <<Ashlynn sta facendo la stronza con il nostro amico e io gli sto severamente vietando di fare il primo passo. È lei che gli deve chiedere scusa>> spiegò brevemente Addison, Liis annuì <<se è stata lei a sbagliare è ovvio che devi aspettare>> sospirai <<si, ragazze, ho capito. Stupido sì, ma fino ad un certo punto>> Davis mi diede un piccolo pugno sul braccio mentre sorrideva e scuoteva la testa <<tu non sei stupido, Brayden. Smettila di sottovalutare te stesso>> mi disse. <<Ha ragione, non sei stupido>> la sua voce mi fece bloccare completamente, sentì Addison fare un respiro profondo, mi girai e vidi Ashlynn con le mani nelle tasche posteriori dei jeans neri, affiancata da Esther, guardava me, in attesa, di cosa? <<Oh guarda chi si vede, la ragazza che tratta male le persone che cercano di aiutarla>> commentò sarcastica Addison incrociando le braccia al petto, Liis le diede una gomitata e Davis la guardò per dire "sul serio?", anche io la guardai <<non c'è bisogno che ti comporti così, Addie>> le dissi all'orecchio, lei mi guardò <<non mi importa, non mi piace il suo modo di fare>> sentenziò guardandola male, Ashlynn sospirò <<felice di essere venuta a conoscenza della tua opinione, Addison, ma adesso non ho tempo per questo>> riportò l'attenzione su di me <<possiamo parlare?>> Mi domandò, sospirai <<in realtà stavo per andarmene con loro>> le dissi, se lei restò leggermente ferita da questo mio rifiuto fece di tutto per non farlo vedere <<credo che i tuoi amici ti possano aspettare>> disse <<e se questa volta fossi io a non volerti intorno?>> Le chiesi, volevo che capisse come mi fossi sentito, non poteva avere uno dei suoi sbalzi d'umore, prendersela con me che cercavo di aiutarla, mandarmi via e poi pretendere di cancellare tutto con delle semplici scuse, non era così che funzionavano le cose, giusto? <<Brayden, non fare il bambino>> mi disse lei sospirando, Esther le strinse un polso come per rimproverare lei di qualcosa, forse del suo atteggiamento di poca pazienza? <<Penso che tu debba rispettare la sua decisione, se non ti vuole parlare per il momento mettiti l'anima in pace>> si mise in mezzo Addison, Ashlynn la guardò male <<Addison, non peggiorare le cose>> sussurrò Davis. La mia ragazza mi guardò di nuovo <<quindi cosa vuoi fare, ignorarmi? Che cosa ti aspetti che faccia? Che ti segua in giro o che mi metta in ginocchio?>> Domandò irritata <<voglio che tu riesca a fidarti di me al punto di dirmi che cosa ti succede, voglio essere presente per te e farti da supporto. So benissimo che non ne hai bisogno ma adesso siamo in due, credevo che mi avessi detto niente più segreti>> le dissi, lei rimase di stucco, che si aspettava? Che veramente le dicessi di inginocchiarsi? <<Credo che sia il caso di lasciarvi soli. Brayden, ti aspettiamo fuori>> mi disse Davis <<sempre se non ci sono cambi di programma>> commentò divertita Liis. I miei amici ed Esther si allontanarono e rimanemmo di nuovo soli, ormai c'erano pochi studenti che stavano uscendo. Lei mi si avvicinò e mi guardò negli occhi, senza dire nulla per un po', sospirò, abbassò la testa e poi mi guardò di nuovo <<andiamo a casa mia? Mi sento più tranquilla lì>> propose, annuì e dovetti subito avvisare i miei amici: Liis rise per la velocità con cui le sue parole fossero diventate vere, Davis mi disse di andarci piano e di chiamare se me ne fossi voluto andare che sarebbe arrivato subito ed Addison, leggermente delusa, mi disse non dargliela vinta subito e di non cedere. Io ed Ashlynn camminammo in silenzio anche se lei, ogni tanto, mi lanciava qualche sguardo, sentì la sua mano avvicinarsi alla mia e le nostre dita intrecciarsi, le guardai ma non mi spostai. Arrivati nel parcheggio non vidi la sua macchina, ci stavamo avvicinando ad una... Moto? <<Quella lì è tua?>> Le domandai indicando la moto nera che avevamo di fronte, lei rise <<si, sorpreso?>> Chiese mentre cacciava il casco, ci pensai un momento <<in realtà no>> lei sorrise e mi porse il casco <<hai sempre due caschi con te?>> Le chiesi mentre me lo mettevo <<considerando il fatto che faccio quasi sempre da autista ad Esther, mi sembra normale che io ne debba avere due>> mi fece cenno di darle il mio zaino, lo feci e lei li mise dentro alla sella, poi salì. Io rimasi un po' perplesso <<che c'è? Non dirmi che hai paura>> commentò divertita <<ovvio che no, mi domandavo solo perché a dicembre tu andassi in giro in moto quando hai quella bella auto>> dissi salendo dietro di lei, lei rise e scosse la testa <<tu e mia sorella siete quasi identici, è incredibile>> avviò il motore <<metti le mani intorno alla mia pancia, così ti puoi tenere>> mi disse, titubante lo feci, la sentì irrigidirsi mentre sentì il mio cuore battere forte, anche se avevamo dei litigi l'attrazione tra di noi era innegabile. Uscì dal parcheggio e si diresse verso casa sua, con il rumore del motore non potevamo parlare perciò io, ancora una volta, guardai gli edifici della città in cui vivevo da 4 mesi ormai, cavolo... Erano già passati 4 mesi da settembre a dicembre? Sembrava ieri che mia sorella era venuta a prendermi all'aereoporto e avevo constatato che non avrei retto tutto ciò, e invece, dopo 4 mesi, ero ancora qui, e molte cose erano cambiate nella mia vita. Mi strinsi di più ad Ashlynn scosso da un brivido di freddo, perché doveva andare girando su questo affare? Non sentiva un freddo allucinante? Appena si fermò davanti ad un semaforo rosso appoggiò i piedi a terra per sorreggere la moto mentre la sua mano sinistra strinse le mie mani congelate <<tutto bene?>> Mi domandò <<come fai a non avere freddo qui sopra?>> Le chiesi, la sentì di nuovo ridere <<penso più che altro alla adrenalina che mi dà guidare questo gioiellino, il freddo passa in secondo piano>> spiegò tranquillamente, non risposi e guardai le luci che iniziavano ad apparire in giro per Boston, l'atmosfera natalizia iniziava a farsi sentire e non potevo che esserne contento. Il Natale per me era il periodo più bello dell'anno, anche se mio padre non c'era più ad ogni Natale era come se fosse lì con noi, probabilmente era per lo spirito di famiglia e di unione che c'era in casa mia che ogni anno diventava sempre più forte, ma era come se papà non se ne fosse mai andato, sapevo che dovunque fosse adesso mi guardava sempre sperando di averlo reso orgoglioso di me. Ogni anno, alla vigilia, andavamo a trovarlo al cimitero, per farlo sentire meno solo, non ci saremmo mai dimenticati di lui, gli portavamo un girasole, il fiore che aveva fatto iniziare la storia tra lui e mamma. <<Ci sei?>> La domanda di Ashlynn mi portò alla realtà, il semaforo era verde e lei stava per ripartire <<si, certo, scusami>> le dissi e così lei partì.
Arrivati nel vialetto di casa sua parcheggiò la moto e scendemmo, diedi il casco ad Ashlynn e lei mi diede il mio zaino <<sicuro di stare bene?>> Mi domandò, sospirai <<l'atmosfera natalizia mi ha fatto solamente pensare che ormai da un po' alla vigilia io e la mia famiglia andiamo a trovare papà al cimitero. Sai che fiore gli portiamo? Il girasole, è grazie a quel fiore che la storia dei miei genitori è iniziata>> dissi sentendo gli occhi pizzicare, cavolo, faceva ancora male pensare al fatto che lui non fosse più qui, che mia madre avesse perso l'amore della sua vita e che l'unico sostegno che teneva vicino era il nonno, che, per fortuna, sarebbe rimasto con noi ancora per un po' considerata la giovane età a cui aveva avuto mia madre e il suo buon stato di salute. Ashlynn mi guardò con un sguardo che non riuscì a capire, sperai solo che non si stesse creando qualche senso di colpa inutile, non era colpa sua. L'unica cosa che fece fu avvicinarsi ed abbracciarmi <<mi dispiace tanto. Mi dispiace per tuo padre e mi dispiace per stamattina>> sussurrò, le passai le dita tra i capelli <<non mi è piaciuto il modo in cui ti sei comportata>> le dissi, ma questo lo sapeva <<lo so, sono stata una stronza, mi dispiace. È solo che quello che sta succedendo non è nulla di piacevole>> spiegò accarezzando la mia schiena <<mi tieni qui se ne vuoi parlare, non pensare neanche per un minuto che tu non possa fare affidamento su di me>> sperai che non se lo dimenticasse mai, mi avrebbe sempre tenuto lì, al suo fianco, qualsiasi cosa sarebbe successa sarei sempre stato lì per lei <<qualsiasi cosa accada ci sarò sempre per te>> le dissi, la sentì tremare e la strinsi di più a me. Si allontanò e senza dire nulla posò le labbra sulle mie, mi trascinò dentro casa <<Ashlynn...>> Lei non mi fece finire e posò ancora le labbra sulle mie appena si chiuse la porta di casa alle spalle <<Brayden, ti voglio>> che significava? Cavolo, ero proprio una frana <<cosa?>> Domandai come un idiota, lei sorrise e mi portò al piano di sopra <<dimmi che lo vuoi anche tu>> mi stava chiedendo quello che stavo pensando? <<Qualsiasi cosa, basta che sia con te>> lei mi baciò e mi portò in camera sua, e quel giorno mi sentì legato a lei più che mai, menomale che non avrei dovuto cedere subito. Ero proprio debole quando si trattava di lei, eh?
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the good boy and the bad girl
Romance"Cosa succede quando un bravo ragazzo colpisce il cuore di una cattiva ragazza?" Brayden Coleman non è il "bad boy" che tanto piace alle ragazze, nei suoi 19 anni si è sempre messo dietro le quinte non considerato negli anni del liceo. Per cambiare...