<<Non ti avevano mandato via?>> Le chiesi, lei sorrise e poi entrò tranquillamente nella stanza chiudendosi la porta alle spalle e appoggiandosi su di essa, come se le avessi detto che poteva entrare <<lo hanno fatto, tua sorella ne è stata molto felice, ma adesso sono tornata>> disse e si avvicinò <<adesso ascolti anche le mie conversazioni?>> Le dissi irritato riferendomi alla conversazione con Gwen <<si>> rispose semplicemente e poi si sedette alla mia destra, che stava facendo? Che le saltava per la testa? <<Che cosa vuoi ancora da me, Ashlynn?>> Le chiesi <<ho delle cose da dirti, molto importanti, e vorrei che tu le sapessi>> mi disse <<non voglio sapere più nulla che ti riguarda>> dissi e questo la ferì, mi sentì leggermente in colpa nel vedere la sua espressione determinata spegnersi un po' <<non dire così, so che sei arrabbiato ma non dire così, per favore>> disse, distolsi lo sguardo ma lei mi prese per mano <<quante volte sei venuta qui dentro mentre ero in coma?>> Le chiesi, quante volte ero stato da solo con lei? <<Due. Una volta da sola e una volta con tua madre>> mi disse, in questi giorni era stata in contatto con mia madre, come erano andate le cose? Non avrei chiesto nulla a lei però <<però non mi sono mossa da qui più dello stretto necessario, c'erano altre persone che volevano giustamente stare con te e il tempo a disposizione era poco>> continuò ancora. Ma che stavamo facendo? Stavamo parlando come se nulla fosse e invece erano successe un po' di cose <<dimmi quello che mi devi dire e dopo va' via, per favore>> le dissi, volevo stare da solo, la sua presenza mi destabilizzava, dovevo odiarla, ma quando mi guardava con quei occhi castani come se non avesse mai visto cosa più bella di me in vita sua mi risultava difficile, ma non potevo cedere, non dovevo. Lei mi guardò con il suo viso affranto, non volevo che stesse così male per colpa mia... Ma lei non si era fatta scrupoli a far stare male me, perché avrebbe dovuto interessarmi se stava bene o male? <<Cosa ti passa per la testa?>> Mi chiese accarezzandomi la mano, cercai di liberarmi ma lei mi avvolse la mano con entrambe le mani e la strinse tra le sue <<se questa è l'ultima volta che ci vediamo concedimi almeno questo, Brayden, ti prego>> mi disse, era impossibile che non ci saremmo più visti, frequentavamo la stessa università, quattro nostri amici stavano insieme, era impossibile che una volta tornati a Boston non ci saremmo più visti, lei capendo la mia confusione spiegò <<noi del primo anno di architettura finiremo l'anno in Inghilterra, è un'occasione per iniziare subito a sperimentare anche se sappiamo poco, è una specie di stage per principianti, dove si approfondiscono cose che magari all'università possono sfuggirti. Io ed Esther abbiamo deciso di andare. È una proposta che è arrivata così all'improvviso, dovremmo partire per fino gennaio>> con questa rivelazione mi lasciò senza parole, se ne sarebbe andata in Inghilterra? <<Tornerai?>> Le chiesi, ma cosa mi importava se sarebbe tornata o no? La volevo fuori dalla mia vita, non l'avrei vista per un po', non ne dovevo essere contento? <<credo che passerò l'estate con Esther e sua zia in Argentina, il paese d'origine di Esther, però si, a settembre tornerò per il secondo anno>> mi disse, volevo dirle qualcosa ma lei subito riprese a parlare <<voglio dirti però il resto, perché è importante che tu lo sappia>> e così iniziò a raccontare. Rimasi sconvolto quando parlò di dvd e fascicoli riguardanti mio padre a casa del suo, che era stato arrestato, che era stato lui a provocare il mio incidente e che un'agente sotto copertura aveva portato una registrazione come prova, mi aveva parlato dell'accordo che aveva avuto con Lily e cosa lei le avesse chiesto in cambio... <<Non ti ho raccontato tutto questo perché penso che possano giustificare il mio tradimento, perché so che non è così, ma dovevi sapere queste cose e magari così potermi un minimo comprendere. Non mi aspetto che tu mi perdoni, forse è anche per questo che ho accettato di andare in Inghilterra, ci farà bene stare qualche mese lontani, no?>> Disse <<c'è una cosa che non capisco, non dovrai affrontare un processo per i tuoi genitori? Come fai ad andartene in Inghilterra?>> Le dissi, lei rise <<forse con tutte queste prove ovvie non ci vorrà molto, se ne occuperà mia sorella e nel peggiore dei casi in cui la mia presenza sarà strettamente necessaria allora tornerò qui>> disse, dall'Europa a qui solo per un processo? Era completamente fuori di testa. Sentivo il bisogno di dirle qualcosa, ma sembrava che fosse stato detto già tutto, aveva ragione: ci avrebbe fatto bene non vederci per un po', avremmo potuto prendere nuove consapevolezze su noi stessi e sui nostri sentimenti e magari pensare se dare o meno un'altra possibilità al nostro rapporto, decisione che immaginavo spettasse più a me che a lei, ma ci avrei pensato molto e senza la sua influenza sapevo che sarebbe stata una decisione più giusta. <<Penserò a noi due in questi mesi, sai? Penserò se noi due valiamo la pena>> le dissi, lei annuì <<io penserò costantemente a te, sappilo. Esther dovrà sequestrarmi il telefono per impedirmi di chiamarti, ma ciò non significa che non chiederò informazioni a Davis>> disse, sapevo che lo avrebbe fatto, anche io avrei chiesto di lei, perché nonostante tutto il dolore sapevo quanto fosse importante per me, non potevo farci nulla, era così, poteva farmi tutto il male che voleva ma io l'avrei amata sempre, forse avevo perso Gwen per questo, ma era meglio tenerla lontano se con me avrebbe solamente sofferto, no? Guardai ancora Ashlynn e lei guardò me <<cazzo, mi mancherai così fottutamente tanto, ti rendi conto di cosa mi hai fatto?>> Disse con gli occhi lucidi, lo notavo, non era affatto così quando l'avevo conosciuta, sembrava che non sapesse neanche cosa significasse piangere, e invece, mano mano che la conoscevo mi rendevo conto delle fragilità che nascondeva e tutte le sue cicatrici facendomene rimanere ancora più innamorato. Mi sarebbe mancata, e odiavo il fatto che nonostante tutto io non riuscissi ad odiarla, ma cosa potevo farci? Era più forte di me, non riuscivo ad avere la meglio sui miei sentimenti <<mi mancherai anche tu, Ashlynn>> le dissi e lei, senza pensarci, mi si buttò addosso abbracciandomi <<sappi che questo non è un addio, Brayden Coleman, non ho intenzione di lasciarti. Quando tornerò farò tutto quello che vuoi, basta che io stia con te>> mi disse e non potei evitare di sorridere, era proprio strano come la stessa ragazza potesse essere sia la mia ragione di dolore e sia la mia ragione di felicità. Non era un addio, perché sapevo, che noi saremmo rincontrati.
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the good boy and the bad girl
Romance"Cosa succede quando un bravo ragazzo colpisce il cuore di una cattiva ragazza?" Brayden Coleman non è il "bad boy" che tanto piace alle ragazze, nei suoi 19 anni si è sempre messo dietro le quinte non considerato negli anni del liceo. Per cambiare...